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Via del Pergolino, 4/6 - 50139 Firenze (FI) Mappa
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Via Porrettana, 170 - 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mappa
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Via Emilia Levante, 137 - 40139 Bologna (BO) Mappa
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Viale Regione Siciliana, 1571 - 90135 Palermo (PA) Mappa
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Piazza Cesare Battisti, 9 - 51016 Montecatini-Terme (PT) Mappa
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Località Breyan, 1 - 11010 Saint-Pierre (AO) Mappa
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Cos’è lo head up tilt test?
Lo head-up tilt test (HUT), anche definito tilting test, è una prova di stimolazione ortostatica passiva che consente di studiare la causa e il meccanismo della sincope (svenimento). Il suo scopo è quello di studiare le variazioni della pressione arteriosa e del tracciato elettrocardiografico in presenza di condizioni in cui il tono neurovegetativo è stimolato.
La durata è all’incirca pari a 40 minuti.
La preparazione prevede il digiuno da almeno 8 ore. Prima dell’esecuzione dell’esame, è importante riferire al medico di eventuali terapie farmacologiche assunte.
Lo head up tilt test viene eseguito in strutture ospedaliere da personale sanitario specializzato ed è sicuro. In caso di necessità, il paziente viene trattato con somministrazione intravenosa di liquidi o sostanze quali l’atropina per prevenire e trattare eventuali complicanze.
È bene arrivare all’esame accompagnati, perché potrebbero esserci difficoltà nel rientro a casa da soli.
Il tilting test è controindicato in caso di gravi patologie cardiovascolari (stenosi della valvola aortica o della valvola mitrale, coronaropatie, cardiomiopatia ipertrofica, diagnosi già acquisita d sincope riflessa).
Cosa valuta il tilt test?
In alcune persone, la prolungata stazione eretta può indurre una reazione vagale che porta al calo della pressione e, in ultima analisi, allo svenimento (sincope).
Lo head up tilting test è utile per comprendere le cause per le quali una persona soffre di perdite di coscienza temporanea senza altre apparenti ragioni.
Come si fa, cosa fare se è positivo e quanto tempo dura?
Lo head up tilting test implica una sorta di svenimento in ambiente controllato sotto monitoraggio continuo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Il paziente viene invitato a sdraiarsi su un apposito lettino basculante e fissato con apposite fasce che gli impediscono di cadere in posizione orizzontale. Gli vengono applicati gli elettrodi dell’elettrocardiogramma e il bracciale per la misurazione della pressione; gli viene anche posizionato un accesso venoso sul braccio. Il paziente rimane in posizione orizzontale per 5 minuti. Il lettino viene poi inclinato di 60-80° raggiungendo una posizione quasi del tutto verticale, che viene mantenuta per 20 minuti. Si viene così a creare un maggior accumulo di sangue agli arti inferiori e una minore quantità di sangue torna al cuore. In condizioni fisiologiche, dunque, questo si contrae in maniera più intensa e con un ritmo più rapido. Se, però, l’incremento della frequenza cardiaca è inadeguato, si può avere una anormale riduzione riflessa della frequenza cardiaca (risposta cardio-inibitoria) oppure una caduta della pressione arteriosa (risposta vaso-depressiva). Entrambe queste condizioni possono causare la sincope.
Gli operatori sanitari che eseguono la procedura tengono misurati i suoi parametri di pressione arteriosa e ritmo cardiaco.
In assenza di sintomi e a seconda delle esigenze diagnostiche, gli viene somministrata una compressa di nitroglicerina (un vasodilatatore) per via sublinguale. Dopo altri 20 minuti, se non compaiono sintomi il test viene considerato negativo. È positivo se si verificano la sincope e/o brusche diminuzioni della pressione sanguigna (ipotensione) e/o della frequenza cardiaca (bradicardia). Viene interrotto se compare un episodio di sincope o un abbassamento significativo e progressivo della pressione arteriosa, anche in assenza di sincope.
In base agli esiti della procedura, il medico può giungere alla diagnosi oppure suggerire l’esecuzione di ulteriori indagini e analisi.