Cos’è una visita di radiologia interventistica di controllo e cosa significa interventistica?
La Visita di radiologia interventistica di controllo consiste in un colloquio con il radiologo interventista a valle di un trattamento di irradiazione.
Può essere richiesta una preparazione specifica, a seconda della malattia che si deve curare. Ad esempio, può essere importante osservare digiuno (da liquidi e solidi) per alcune ore prima della visita, in particolare se è prevista l’esecuzione di una procedura. In alcuni casi, è necessario eseguire una batteria di esami del sangue, su prescrizione del medico, al fine di valutare i parametri di coagulazione e altri fattori che possono interferire con le procedure radiologiche.
È importante portare con sé tutta la propria documentazione medica e riferire al medico l’assunzione di terapie farmacologiche ed eventuali allergie.
Questa prestazione fa riferimento all’area medica della Radiologia interventistica, una branca della Radiologia che permette di trattare diverse patologie (oncologiche, urologiche, ginecologiche) con tecniche non invasive o mininvasive che vengono eseguite prevalentemente in anestesia locale.
Quanto dura?
La durata dipende dal fatto che la visita includa il solo colloquio con il paziente e la presa visione degli esami che eventualmente questi porta con sé oppure che debba essere eseguita una procedura.
Quando viene fatta?
I disturbi per i quali vengono prescritte più di frequente visite di Radiologia interventistica di controllo sono:
- Varicocel: il trattamento standard è quello percutaneo endovascolare);
- Fibroma uterino: vengono rimossi mediante embolizzazione;
- Ipertrofia prostatica benigna: in alcuni casi viene trattata attraverso metodiche di embolizzazione;
- Malformazioni artero-venose (MAV): vengono trattate mediante embolizzazione endovascolare;
- Noduli tiroidei: si possono trattare con la termoablazione;
- Tumore del rene: neoplasie renali di piccole dimensioni possono essere rimosse con termoablazione percutanea;
- Tumori primitivi e metastatici del fegato: possono essere trattati con embolizzazione o ablazione con radiofrequenza;
- Placentazione anomala: può essere eseguita l’embolizzazione mirata durante il parto cesareo;
- Infezioni: è possibile verificare l’efficacia dei drenaggi di ascessi tramite tecniche di Radiologia interventistica;
- Dolore cronico: la Radiologia interventistica permette di valutare il corretto posizionamento di pompe di infusione o elettrodi per la neuromodulazione;
- Metastasi polmonari: possono essere talvolta gestite con trattamento percutaneo;
- Sanguinamenti: possono essere trattati in urgenza tramite embolizzazione.
Tale prestazione può essere richiesta anche per l’esecuzione di
biopsie eco-guidate o TC-guidate di vari distretti, per il posizionamento di drenaggi percutanei, di sistemi PORT per chemioterapia o drenaggi peritoneali a permanenza.
Come si svolge?
Il Radiologo interventista che esegue la visita esamina la documentazione medica del paziente ed esegue eventuali accertamenti aggiuntivi per:
- Monitorare l’efficacia del trattamento: a valle della visita di controllo possono essere programmati ulteriori controlli;
- Localizzare con maggiore precisione l’area si cui intervenire e la procedura più opportuna fra tutte quelle disponibili;
- Valutare le complicanze al trattamento: l’output della visita di controllo, in questo caso, è la pianificazione di interventi immediati per la loro gestione;
- Pianificare ulteriori interventi futuri: sulla base dell’evoluzione della malattia, è possibile considerare la programmazione di ulteriori sedute.
Possono essere richiesti esami quali
radiografia, ecografia (soprattutto per monitorare i drenaggi o eseguire biopsie), risonanza magnetica, TC (importante in particolare quando il trattamento riguarda i vasi sanguigni), fluoroscopia (permette di visualizzare in tempo reale le procedure dinamiche).