I migliori ospedali per Visita neurologica di controllo - 519 strutture disponibili in Italia

Cos’è la visita neurologica di controllo?
La visita neurologica di controllo ha lo scopo di valutare lo stato clinico del paziente dopo una prima visita iniziale.
A seconda dei sintomi e disturbi che avevano portato all’esecuzione della prima visita e di quanto emerso nel corso dell’esame, la visita di controllo prende uno specifico orientamento.
Si tratta di una prestazione che fa riferimento all’area della Neurologia e che viene effettuata dal Neurologo.

Cosa si fa durante una visita neurologica di controllo?
Nel corso della visita neurologica di controllo possono verificarsi diversi scenari, a seconda che nel corso della prima visita siano stati:

• Formulata una diagnosi: il Neurologo valuta l’andamento della patologia riconosciuta;
• Prescritta una terapia: lo specialista accerta la sua efficacia e valuta eventuali modifiche dei dosaggi o dei farmaci;
• Prescritti esami: vengono analizzati i referti e, in funzione di quanto emerso, viene formulata una diagnosi; nel caso in cui i dati raccolti non siano ancora sufficienti ad arrivare ad una conclusione, vengono consigliate indagini più specifiche.

Quali sono i sintomi e disturbi per i quali andare da un Neurologo
I disturbi che più spesso portano alla prenotazione di un’unica visita neurologica di controllo sono le malattie curabili e guaribili. Il paziente viene valutato a distanza di tempo, variabile in funzione del tipo di patologia e del suo decorso, per accertare la guarigione o la remissione della sintomatologia, nonché l’efficacia dei trattamenti prescritti.
Rientrano in questa categoria:

• Traumi che non hanno determinato conseguenze irreversibili;
• Alterazione del ritmo sonno-veglia;
• Encefaliti e meningiti guarite senza lasciare danni permanenti;
• Discopatie (ernia del disco, …).

Le malattie croniche richiedono invece più visite di controllo, spesso per l’intera durata della vita. In questi casi, infatti, il Neurologo deve occuparsi del monitoraggio del disturbo nel tempo, riconoscendo l’insorgenza di eventuali complicanze, verificando l’efficacia delle terapie (modificando di conseguenza dosaggio e/o tipologia se necessario) e prescrivendo esami specifici laddove richiesti. 

Rientrano in questa categoria condizioni quali:

• Cefalee;
• Malattie neurodegenerative: Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica;
• Epilessia;
• Conseguenze di ictus;
• Malattie autoimmuni: sclerosi multipla.

Come si svolge il controllo neurologico
In primo luogo, il Neurologo ripercorre la storia clinica del paziente, riesaminando quanto emerso nel corso della prima visita ed effettuando le necessarie verifiche.
In un secondo momento, il paziente viene sottoposto ad un esame neurologico, a test specifici e ad un colloquio, per effettuare una valutazione attualizzata delle funzioni neurologiche (linguaggio, memoria, movimenti, capacità di riconoscimento di colori e suoni, equilibrio, riflessi, orientamento spazio-temporale).
In funzione di quanto emerso, possono essere prescritti esami quali: elettroencefalogramma (EEG, per valutare l’attività elettrica del cervello), PET (per valutare la funzionalità delle diverse aree cerebrali), RM (per studiare nel dettaglio la struttura anatomica), TC (anch’essa viene effettuata per studiare la struttura anatomica, ma ha diverse applicazioni rispetto alla RM), potenziali evocati (per valutare l’integrità delle funzioni sensoriali), test cognitivi (per valutare l’integrità delle funzioni di memoria, concentrazione e linguaggio).