Risparmia con

Mappa

Filtri

Tipologia Struttura Sanitaria

Certificazioni

Comfort alberghieri

Info utili

Parcheggio

Accessibilità

Correzione vizi di refrazione con laser PRK: che cos'è?
La correzione dei vizi di refrazione con laser a eccimeri (PRK) è una tecnica chirurgica che permette di correggere i difetti di vista definita cheratectomia fotorefrattiva. PRK è infatti l’acronimo di Photo Refractive Keratectomy.
La chirurgia refrattiva agisce sulla cornea, la lente principale e più superficiale dell’occhio, dalla cui curvatura dipende la potenza visiva:

  • Maggiore è la curvatura e maggiore è anche l’ingrandimento che l’occhio riesce a produrre: aumenta quindi la vista da vicino e peggiora quella da lontano (miopia);
  • Minore è la curvatura e minore è anche l’ingrandimento che l’occhio riesce a produrre: aumenta quindi la vista da lontano e peggiora quella da vicino (ipermetropia).

Modificando la curvatura della cornea sarà quindi possibile correggere i difetti visivi.

Cosa significa laser a eccimeri?
Il laser a eccimeri è una tecnica laser che produce la vaporizzazione a freddo del tessuto su cui viene applicata senza danneggiare i tessuti circostanti. Tale metodica consente elevati livelli di precisione. Oggi vengono messi a punto interventi sempre più personalizzati, che tengono conto delle caratteristiche individuali e permettono di raggiungere risultati migliori rispetto alla chirurgia standardizzata.

Quali difetti può correggere
La chirurgia refrattiva permette di correggere difetti visivi quali miopia, astigmatismo, ipermetropia.
L’utilizzo del laser consente il rimodellamento della superficie della cornea e, quindi, della sua curvatura. Il risultato è l’eliminazione dell’occhiale da vista o delle lenti a contatto. 
L’effetto della chirurgia refrattiva con laser a eccimeri PRK non è transitorio, ma permanente. Tuttavia, non tutti i pazienti sono eleggibili: il 30-40% di essi non risulta idoneo al trattamento. Perché il soggetto possa essere sottoposto alla chirurgia refrattiva con laser a eccimeri, occorre che abbia già compiuto i 18 anni e che il suo difetto visivo sia stabile da almeno un anno.

Come si svolge l’intervento: perché fare PRK e non LASIK
Nelle settimane che precedono la chirurgia, il paziente viene sottoposto ad una serie di esami mirati a verificare la sua idoneità e a descrivere meglio il suo disturbo.
Durante la procedura di cheratectomia fotorefrattiva, il chirurgo rimuove l’epitelio superficiale dell’occhio (congiuntiva) dopo avere instillato nell’occhio del paziente del collirio anestetico (anestesia locale). La cornea viene così esposta e il laser viene applicato direttamente sulla superficie dello stroma corneale, la parte più superficiale della cornea, a differenza della tecnica LASIK, che agisce più in profondità e richiede quindi uno spessore corneale maggiore. La tecnica PRK viene pertanto impiegata nelle persone che hanno una cornea più sottile e meno resistente.
Lo stroma viene poi lasciato rigenerare spontaneamente, un processo che si verifica nei 2-3 giorni che seguono l’intervento.
In genere, la procedura, che viene eseguita di norma per entrambi gli occhi nella stessa seduta operatoria, viene eseguita in day hospital: è opportuno presentarsi accompagnati perché la guida non sarà possibile al rientro a casa. 

Quando si vede bene dopo la PRK?
Il recupero completo della vista avviene nel giro di un mese. 

Cosa non fare dopo
Nel mese successivo alla chirurgia, è bene evitare che nell’occhio possano penetrare cosmetici ed evitare di immergersi in mare o piscina e frequentare ambienti polverosi o fumosi.

Continua a leggere