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RMN (risonanza magnetica) addome inferiore e zona pelvica: che cos'è?
La risonanza magnetica-RM è un esame medico di screening diagnostico per immagini che attraverso la combinazione di due metodiche – onde radio ad alta frequenza e creazione di un campo magnetico ad alta intensità – è in grado di “scattare” delle istantanee dell’interno del corpo umano. Nel caso della RM di addome inferiore e zona pelvica le immagini ricavate saranno relative agli organi e ai tessuti contenuti entro la cavità addominale inferiore e lo scavo pelvico (delimitato dai fianchi), in particolare intestino, apparato urinario (reni, ureteri, vescica), e apparato riproduttivo maschile e femminile (utero, ovaie, prostata ecc.).

La RM è un esame strumentale non invasivo, non doloroso e del tutto innocuo per l’organismo, non ci sono pertanto controindicazioni e può essere eseguito anche in gravidanza ad eccezione dei primi mesi. In alcuni casi potrebbe essere richiesta la procedura con mezzo di contrasto, che prevede l’introduzione nel corpo, per via endovenosa, di una sostanza che ha il compito di rendere alcune strutture interne più visibili. La RM si effettua tramite un macchinario che forma un campo magnetico ad alta intensità, nel quale vengono inviati segnali di radio-frequenza (simili a quelli delle trasmissioni TV). Ciò permette di orientare le particelle atomiche (i protoni) dei distretti da analizzare secondo la direzione del campo magnetico. Una volta che il campo magnetico viene spento, i protoni tornano al loro orientamento originario rilasciando un segnale che viene intercettato e codificato dal macchinario e “tradotto” in immagini. La procedura non ha effetti sulla composizione degli organi interni, e non ha alcun tipo di effetto collaterale, ma dal momento che si utilizzano i campi magnetici, chi è portatore di pacemaker o altri dispositivi medici tra cui elettrostimolatori cerebrali e inserti metallici non può sottoporvisi.
 
RMN (risonanza magnetica) addome inferiore e zona pelvica: a cosa serve?
Una RM di addome inferiore e zona pelvica può essere prescritta per la diagnosi o il monitoraggio di molte condizioni patologiche, e in presenza di sintomi quali:
  • Dolore pelvico e al basso addome
  • Dimagrimento improvviso e inspiegabile
  • Gonfiore addominale 
  • Mestruazioni dolorose con forti spasmi e flusso eccessivamente abbondante (ipermenorrrea)
  • Sangue nelle urine 
In generale, uno screening diagnostico come la RM applicata al ventre e all’inguine e agli organi in esso contenuti potrebbe essere utile per indagare le seguenti condizioni:
  • Evidenziare e localizzare eventuali tumori o masse di varia natura in organi quali intestino, vescica, utero, ovaie, ghiandola prostatica
  • Avviare una procedura guidata in caso di intervento chirurgico. Una RM può infatti essere di aiuto quando si effettuano prelievi di tessuti o di piccole masse per l’analisi bioptica 
  • Stabilire un protocollo terapeutico e monitorarne l’andamento. In caso di terapia oncologica, ad esempio, o dopo un intervento chirurgico per la rimozione di tessuto endometriale nei casi di endometriosi, effettuare una RM di controllo aiuta a capire se l’operazione o la terapia stanno funzionando o, in previsione di questi trattamenti, consente agli specialisti di stabilire come procedere
Tra le patologie che una RM della cavità addominale inferiore e dello scavo pelvico può aiutare a diagnosticare, troviamo, pertanto:
  • Tumori, o neoplasie di natura maligna o benigna
  • Cisti, polipi, fibromi
  • Infezioni. Un esempio è la malattia infiammatoria pelvica
  • Calcolosi renale o della vescica
  • Endometriosi
  • Anomalie vascolari 
  • Indebolimento del pavimento pelvico (ad esempio dopo un intervento chirurgico al basso addome o, nelle donne, dopo un parto)
  • Difetti congeniti. Ad esempio, attraverso un RM è possibile individuare la condizione di monorene
 
RMN (risonanza magnetica) addome inferiore e zona pelvica: come si svolge?
L’esame si effettua nell’apposito macchinario, che è costituito da un lettino mobile che viene introdotto in un cilindro, grazie al quale si forma il campo magnetico. Prima di distendersi, il paziente sarà invitato a togliersi qualunque oggetto di metallo (orologi, gioielli, forcine, cinture, occhiali ecc.), ma anche protesi mobili, protesi acustiche e lenti a contatto. Una volta che il lettino sarà in postazione, il macchinario viene avviato e produce un rumore piuttosto forte e ritmato per un certo lasso di tempo, dopodiché viene spento, e cominciano ad arrivare le immagini che vengono visualizzate su un monitor a distanza controllato dal tecnico radiologo. In questa fase dell’esame è richiesta la collaborazione del paziente, che dovrà mantenersi perfettamente immobile fino ad indicazione contraria, altrimenti si rischia di invalidare l’esame stesso. In caso di disagio, dolori o altro tipo di problemi che insorgano durante la risonanza magnetica il paziente potrà però avvisare i tecnici, con i quali il contatto rimane costante grazie ad un interfono. In genere la durata dell’intera procedura è di circa 45 minuti. In caso sia necessario utilizzare il mezzo di contrasto (tipicamente il gadolinio), si procederà ad iniettarlo per via endovenosa. Il farmaco in genere non crea problemi, e solo per qualche secondo potrebbe avvertirsi una sensazione un po’ strana, o un intenso calore, destinato a svanire in pochi minuti. In caso di sospette allergie è importante avvisare i tecnici radiologi prima dell’iniezione. Al termine della RM è possibile tornare a casa e riprendere le normali attività, non vi sono controindicazioni alla guida. Per ottenere il referto – che dovrà poi essere presentato al proprio specialista di riferimento per l’interpretazione – si dovrà attendere circa una settimana.
 
RMN (risonanza magnetica) addome inferiore e zona pelvica: come ci si prepara?
Per sottoporsi ad una risonanza magnetica dell’addome inferiore e della zona pelvica occorre seguire alcune indicazioni preparatorie. Dal momento che l’eventuale formazione di gas intestinali potrebbe ostacolare il ritorno delle immagini, è necessario che nei tre giorni che precedono l’esame si segua una dieta priva di scorie e si assumano compresse carminative. Il giorno prima della risonanza, si dovrà seguire una dieta molto leggera con cena liquida o semiliquida (es. del brodo o una tazza di tè), e assumere un lassativo per svuotare debitamente gli intestini. Salvo diverse indicazioni, dalla mezzanotte del giorno fissato si starà digiuni, ad eccezione dell’acqua. 

Ci sono categorie di pazienti che non possono sottoporsi a questo tipo di procedura medica, ovvero i portatori di pacemaker.

Si valuta caso per caso per chi:
  • Sia portatore di protesi delle valvole cardiache (dipende dal tipo di valvola)
  • Sia portatore di clips metalliche inserite dopo intervento chirurgico
  • Sia portatore di elettrostimolatori cerebrali o midollari
  • Sia portatore di una pompa per insulina
Non ci sono controindicazioni, invece, per le protesi articolari (ad es. d’anca) e per le spirali (IUD). In caso di gravidanza sarà il medico a stabilire se sia opportuno o meno che la paziente si sottoponga alla RM, ma in generale le controindicazioni sono limitate ai primi mesi di gestazione.
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