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Cos’è e quanto costa un’operazione di pterigium?
Lo pterigium (o pterigio) è una problematica che comporta la formazione di un’escrescenza bianco-giallastra sulla superficie dell’occhio, che può compromettere la vista. 
La terapia è esclusivamente chirurgica e consiste nell’asportazione dell’escrescenza e nella ricostruzione del tessuto congiuntivale con un innesto di congiuntiva sana.
Il costo dell’operazione presso una struttura privata è pari a circa 200-300 euro; l’intervento è offerto dal servizio sanitario presso le strutture pubbliche.

Cos’è lo pterigium?
È una malattia degenerativa della superficie dell'occhio che porta alla formazione di una membrana dapprima a livello della congiuntiva (la membrana che riveste l’occhio esternamente) e poi anche della cornea (la membrana trasparente che permette l’entrata dei raggi luminosi verso la retina). Dall’esterno appare come un’area opaca di forma triangolare con il vertice verso il naso.
Nella fase iniziale non causa sintomi. Quando nelle fasi più avanzate invade la cornea, si ha una riduzione significativa della vista e può comparire un astigmatismo secondario irregolare difficilmente compensabile con gli occhiali. Gli occhi appaiono sempre irritati e arrossati.
La causa dello pterigium non è nota, ma la frequenza con cui compare è significativamente maggiore nelle persone che si espongono al sole per intervalli di tempo prolungati; un ulteriore fattore di rischio è l’irritazione cronica, soprattutto le forme legate alla secchezza oculare.
Le persone più colpite sono i maschi di età compresa fra i 20 e i 50 anni.
La presenza dello pterigium preclude l’utilizzo delle lenti a contatto. 

Come si toglie uno pterigium?
La patologia non regredisce spontaneamente, ma tende anzi a peggiorare con il tempo. La terapia medica si basa sull’instillazione di colliri ad azione antinfiammatoria, a base di FANS o cortisonici, che però non possono essere impiegati per lunghi periodi. L’unico trattamento dello pterigium che ha già invaso la zona pupillare è di tipo chirurgico.

L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale o in sala operatoria (in funzione della struttura), in anestesia locale (in anestesia generale nei bambini). Se ritenuto opportuno, l’anestesia viene associata ad una sedazione e alla terapia antidolore (sedo-analgesia). 
La procedura comporta l’asportazione dello pterigio dalla cornea e della membrana fibrovascolare sottocongiuntivale. Può essere necessario prelevare un lembo di congiuntiva sana dallo stesso occhio o dall'altro occhio e trapiantarlo nel punto da dove è stato rimosso la lesione.
Purtroppo, le recidive sono frequenti e la malattia può ripresentarsi in modo anche più grave a distanza di tempi anche brevi. Per prevenire questo rischio, durante la chirurgia vengono somministrati farmaci che ne ostacolano la ricrescita (come la mitomicina C). In alternativa, si può applicare sull’occhio un lembo di tessuto prelevato da donatore (membrana amniotica), che si riassorbe da solo entro circa una settimana.
Al termine dell’intervento vengono applicati punti di sutura o una speciale colla biologica (colla di fibrina). 

Cosa fare dopo l’intervento di pterigium?
Se ti sei sottoposto a intervento per l’asportazione dello pterigium, dovrai tenere l’occhio bendato per alcuni giorni. Noterai che è gonfio, arrossato e potrai avvertire dolore o una sensazione di corpo estraneo.
Se i punti che ti sono stati applicati non cadono o non si riassorbono spontaneamente, dovrai recarti in ospedale per la rimozione a distanza di 3-4 settimane.
Nel frattempo, su prescrizione dell’Oculista, dovrai impiegare colliri o pomate oftalmiche (a base di antibiotici e cortisone) nei dosaggi e per il tempo indicati (di solito per una settimana). Per almeno un mese è consigliata l’applicazione di lacrime artificiali.
Le manovre chirurgiche possono comportare la lesione del muscolo sottostante lo pterigium, una complicanza che provoca lo sdoppiamento della visione (diplopia). Se ti sei sottoposto all’intervento e vedi doppio, sappi che la diplopia può anche essere un effetto dell’anestesia: in questo caso, si tratta di una conseguenza temporanea. 

Le complicanze che possono presentarsi nel post-operatorio sono:

  • Riduzione della secrezione lacrimale: si tratta di solito di un effetto transitorio, che tende a risolversi nei mesi successivi;
  • Recidiva: in questo caso è necessario eseguire un secondo intervento;
  • Esiti cicatriziali: la cicatrice che si forma dopo l’intervento può interferire con la trasparenza della cornea e ridurre la capacità visiva, mentre le cicatrici nella congiuntiva possono limitare il movimento dell’occhio.
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