Ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica: che cos'è?
L’ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica è una procedura medica – la più efficace al momento – utilizzata dagli specialisti in urologia/andrologia per la diagnosi delle cause della disfunzione erettile. Attraverso una vasodilatazione farmaco-indotta che quindi produce una erezione, è possibile capire se il difetto erettile del paziente sia dovuto ad un problema nell’afflusso (o nel deflusso) di sangue al pene. Questo esame è quindi utile nello studio delle cause vascolari della disfunzione erettile principalmente, ma anche nella diagnosi della malattia di La Peyronie, inoltre consente di osservare la morfologia e la struttura del pene al fine di rilevarne eventuali anomalie. L’ecocolordoppler sfrutta infatti la metodica a ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza, innocue per l’essere umano – che dirette sul pene rimandano una eco che la sonda è in grado di ricevere e trasformare in immagini delle strutture interne – corpo cavernoso, arterie cavernose e tunica - e del flusso di sangue nei vasi.
Ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica: a chi si rivolge?
Scopo di questa procedura è quello di studiare dall’interno le strutture che costituiscono il pene e i vasi che lo irrorano sia in condizioni di riposo che in fase di eccitazione indotta farmacologicamente. Per tale ragione l’ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica si rivolge a quei pazienti che abbiano un problema di disfunzione erettile (al fine di indagarne le cause) e che soffrano di una comune patologia detta di La Peyronie. Quest’ultima – anche definita “induratio penis”, colpisce soprattutto soggetti di mezza età (tra i 40 a i 60 anni) e comporta un indurimento della membrana (tunica) che riveste i corpi cavernosi e che provoca dolore durante l’erezione e talvolta incurvamento del pene. La disfunzione erettile, invece è una condizione che può avere molteplici cause, sia di tipo psicologico che organico. Tra queste ultime molto comuni sono i disturbi vascolari, con eccessiva dilatazione venosa che comporta stasi ematica o, al contrario, restringimento delle arterie con conseguente ridotto afflusso di sangue al pene. L’inturgidimento in fase erettile è infatti determinato proprio dal corretto afflusso di sangue al corpo cavernoso del pene. I disturbi vascolari sono a loro volta conseguenza di malattie sistemiche che comportano un indebolimento dei vasi, come il diabete o l’aterosclerosi, ma anche di abitudini dannose quali fumo e assunzione eccessiva di alcool. Quando la disfunzione erettile è provocata da un difetto nell’afflusso di sangue al pene allora la stimolazione farmacologica non è in grado di produrre un inturgidimento, se, invece, il problema è opposto, e quindi si ha un deficit in fase di deflusso, allora l’inturgidimento è possibile ma l’erezione non riesce a mantenersi. In entrambi i casi l’esame dell’ecocolordoppler dinamico è la metodica migliore per arrivare ad una diagnosi.
Ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica: come si svolge?
L’ecocolordoppler penieno dinamico si svolge in due tempi. Nella prima fase, il paziente viene invitato a sdraiarsi sul lettino, supino, con il pene poggiato sull’addome. Lo/a specialista in urologia-andrologia procede ad un esame obiettivo delle strutture del pene in condizioni di flaccidità per accertarsi sia della morfologia (e rilevare la presenza di eventuali anomalie) che della situazione vascolare esterna come visibile ad occhio nudo. Dopo questa fase propedeutica, si passa alla stimolazione farmacologica che prevede una iniezione di 20 cc di prostaglandine che esercita un effetto vasodilatatore molto rapido. In questo modo si induce un inturgidimento meccanico del pene con rilassamento dei muscoli penieni e soprattutto un abbondante afflusso di sangue ai corpi cavernosi. La procedura non è dolorosa, e l’iniezione si effettua tramite un ago molto sottile, quindi nella maggior parte dei casi il paziente può sperimentare una sensazione simile alla puntura di un insetto. A quel punto, grazie all’ausilio della sonda ecografica che si applica al pene nella sua lunghezza, è possibile misurare l’afflusso di sangue alle arterie da entrambi i lati. L’osservazione avviene secondo intervalli di tempo precisi, e le immagini riprodotte dall’ecosonda vengono proiettate su un monitor collegato e registrate. La durata dell’intera procedura è variabile ma comunque breve: si va da un minimo di 15 minuti ad un massimo di 40 minuti.
Ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica: rischi
Di norma l’ecocolordoppler penieno dinamico con stimolazione farmacologica non è un esame rischioso, non è doloroso e non comporta conseguenze per il paziente. Ad oggi è anzi considerata la procedura medica più efficace per la diagnosi della disfunzione erettile di tipo vascolare (o utile per escludere tale causa) e la malattia di La Peyronie. Ma, naturalmente, qualche complicanza può sempre verificarsi e bisogna tenerne conto. Ad esempio, un 30% circa dei pazienti sottoposti a questo esame lamenta dolore durante la procedura, causata dall’iniezione di prostaglandine. Può inoltre comparire una lieve ecchimosi sul pene nel punto in cui viene inoculato il farmaco vasodilatatore, ma di norma scompare dopo qualche giorno, così come edemi ed eruzioni cutanee. Si possono verificare anche conseguenze più imbarazzanti, come ad esempio una erezione prolungata oltre le 4 ore che può anche risolversi spontaneamente ma che se così non fosse dovrà essere interrotta farmacologicamente al pronto soccorso.