Ecografia ostetrica morfologica: che cos'è?
L’ecografia ostetrica morfologica è un
importante esame strumentale di screening diagnostico prenatale che si esegue di norma tra la
diciottesima e la ventitreesima settimana di gestazione, ovvero nel corso del secondo trimestre. Grazie alla tecnica degli ultrasuoni unita alla diagnostica per immagini, è possibile visualizzare il feto nell’utero e accertarsi che il suo
accrescimento sia entro i parametri standard. Il termine morfologico – che attiene alla forma – è infatti riferito all’aspetto e alle dimensioni del feto che vengono visualizzati grazie al “ritorno” (eco) delle onde sonore ad alta frequenza che oltrepassando i tessuti addominali della gestante raggiungendo le strutture fetali. Questo esame è del tutto innocuo per madre e nascituro e può essere eseguito senza nessuna controindicazione.
Ecografia ostetrica morfologica: a cosa serve?
L’ecografia ostetrica morfologica è un esame prenatale di routine obbligatorio e gratuito, si esegue entro la ventitreesima settimana di gestazione e permette di valutare:
- L’accrescimento del feto
- Lo sviluppo anatomico del feto e dei suoi organi interni
- Lo sviluppo della placenta
- Lo spessore dell’utero
- La quantità di liquido amniotico
- L’ecografia morfologica permette inoltre di misurare – secondo parametri specifici – alcune parti del corpo del feto tra cui la circonferenza cranica, la distanza tra le due orecchie, la circonferenza addominale o la lunghezza del femore
Attraverso questo esame ecografico è pertanto possibile farsi un’idea dello
stato di salute del feto, della sua
vitalità e capire se il suo corpicino e i suoi organi interni si stanno sviluppando armoniosamente. Infatti, grazie alla tecnica degli ultrasuoni che rimanda le immagini interne dell’addome della gestante, è possibile visualizzare su uno schermo
immagini tridimensionali del feto. Tra le strutture fetali che si potrebbe riuscire a vedere con una certa chiarezza vi sono il cuore, il viso (inclusi i lineamenti e il profilo), le dita di mani e piedi, l’addome, la vescica, i reni e gli organi genitali. Non sempre, però, l’ecografia ostetrica-morfologica è così chiara. Le
ragioni per cui potrebbe risultare deludente sono:
- Il feto in posizione nascosta, o comunque sfavorevole al “ritorno” ecografico
- Insufficiente liquido amniotico
- Gravidanza o plurima
- Obesità della gestante
- Presenza di aderenze (cicatrici) nell’addome
L’ecografia ostetrica morfologica è pertanto un esame che permette di
rilevare eventuali anomalie (dal 20 al 50% delle malformazioni più serie) nell’accrescimento del feto, sebbene non consenta, da sola, di effettuare una diagnosi di disabilità fetale. Tra le
criticità che potrebbero emergere durante questo esame si segnalano:
- Morfologia e dimensioni delle strutture fetali diverse da quelle parametriche. Può non avere nessuna rilevanza, o essere spia di malformazioni
- Presenza di isolate e innocue anomalie che in genere si risolvono da sole, come un focus iperecogeno nel cuore del feto, ovvero un piccolo buco che non interferisce con la normale funzionalità del muscolo cardiaco
- Presenza di più anomalie (quale quella succitata) che insieme costituiscono “soft markers” (blandi segnali) di sindromi cromosomiche quali la trisomia 21 (sindrome di Down). Tra queste il femore più corto del normale e la pielectasia (dilatazione del bacinetto renale). In presenza di più soft markers è consigliato effettuare una amniocentesi.
- Segnali di malformazioni gravi a carico del cuore o del tubo neurale (spina bifida)
- Inoltre, l’ecografia ostetrica morfologica può anche diagnosticare una placenta previa, la presenza di fibromi uterini e una insufficiente quantità di liquido amniotico.
Importante: l’ecografia morfologica
non consente di diagnosticare con certezza malformazioni fetali, è un esame utile a valutare l’accrescimento del feto e le condizioni dell’utero e della placenta ma non è lo strumento diagnostico ideale per intercettare malattie genetiche o cromosomiche.
Ecografia ostetrica morfologica: come si svolge?
Come gli altri esami ecografici, anche l’ecografia ostetrica morfologica si esegue utilizzando una
sonda ecografica che viene poggiata sul basso addome della gestante e fatta scorrere grazie ad uno speciale
gel spalmato sulla cute che amplifica il segnale. In questo modo è possibile inviare le onde sonore ad alta frequenza all’interno dell’addome della futura mamma arrivando fino al feto e ricavarne informazioni. La sonda è collegata con l’ecografo, dotato di
monitor, sul quale appaiono le immagini tridimensionali del feto in “diretta”. Il video viene poi registrato su
dischetto e messo a disposizione dello specialista e della paziente. È preferibile effettuare l’esame ecografico con la
vescica parzialmente piena, pertanto la gestante viene invitata a bere circa
mezzo litro d’acqua nell’ora che precede l’ecografia. L’ecografia morfologica non ha nessuna controindicazione, né per la gestante, né per il feto, l’unica complicanza è rappresentata dalla possibilità che il
feto non si ponga nella posizione migliore perché possa essere raggiunto dagli ultrasuoni, o che i suoi organi siano poco visibili. In questo caso si può ripetere l’esame a distanza di qualche giorno o di una settimana.