I migliori ospedali per Defecografia - 333 strutture disponibili in Italia

Cosa si intende con defecografia?
La defecografia è un esame di tipo radiologico di terzo livello che consente di studiare le disfunzioni del pavimento pelvico responsabili di alterazioni patologiche che compromettono la defecazione, principalmente stipsi espulsiva e rettocele (per le donne).
L’esame non è doloroso e non è correlato a rischi particolari e viene eseguito da un Medico Radiologo, un Tecnico Sanitario di Radiologia Medica e un Infermiere. Può essere avvertito fastidio per l’introduzione nell’ampolla rettale del mezzo di contrasto, ma in generale dai pazienti viene riportato un certo imbarazzo per l’esposizione nell’atto della defecazione, che viene vissuto come intimo.
Di norma la procedura viene eseguita attraverso l’esposizione del paziente a raggi X (RX defecografia), ma in alcuni casi può essere effettuata associata ad una risonanza magnetica (RM defecografia).
Il costo è rappresentato dal solo ticket se l’esame viene eseguito nelle strutture del servizio sanitario o in quelle convenzionate.

A cosa serve la defecografia
La defecografia è indicata in caso di:

• Defecazione ostruita;
• Intussuscezione rettale;
• Stipsi cronica;
• Sindrome del perineo discendente;
• Dolore cronico pelvico;
• Ulcera solitaria del retto;
• Sindrome da defecazione ostruita;
• Evacuazione incompleta;
• Incontinenza;
• Prolasso rettale o urogenitale;
• Rettocele;
• Cistocele.

Nei pazienti affetti da incontinenza, la procedura permette di indagarne le possibili cause e la loro gravità.

Defecografia: cos’è, come si fa e quanto tempo dura
Al paziente viene somministrato un clistere tramite il quale un determinato volume di pasta baritata semisolida (miscelata con un addensante) viene versato nella sua ampolla rettale.
Viene poi sottoposto a diversi radiogrammi mentre è seduto su un supporto radiotrasparente che simula un gabinetto (sedia defecografica). L’osservazione della dinamica con cui l’ampolla rettale si svuota permette di verificare la presenza di condizioni patologiche. I radiogrammi vengono integrati con la ripresa video-fluoroscopica di tutte le fasi statiche (riposo, contrazione, ponzamento) e dinamiche, compresa la fase di svuotamento dall’ampolla rettale al canale anale. 
Nel caso in cui sia necessario visualizzare anche le anse del piccolo intestino, il mezzo di contrasto viene somministrato per bocca. Possono essere opacizzati anche gli organi attigui all’ampolla rettale (vescica, vagina nelle donne) al fine di studiarne i rapporti reciproci e verificare la presenza di alterazioni che interferiscono con la defecazione (colpo-cisto-defecografia o perineografia).

Come fare la preparazione e cosa fare dopo
Due-tre ore circa prima dell’esame deve essere eseguito un clistere di pulizia lassativo da acquistare in farmacia, allo scopo di rimuovere residui fecali eventualmente presenti.
Poiché si basa sull’esposizione a radiazioni ionizzanti, che possono essere rischiose per il feto, l’esame è controindicato in gravidanza ma non durante il flusso mestruale. 
Eventuali terapie in atto non devono essere interrotte. Il digiuno non è necessario. Occorre presentarsi nella struttura selezionata per eseguire la defecografia con largo anticipo per poter espletare tutte le formalità previste.
L’assunzione del bario non provoca scariche di diarrea. Malgrado ciò, nei giorni che seguono l’esame il paziente potrà continuare ad espellere feci particolarmente chiare, per via dei residui di pasta baritata che permangono nell’intestino. 
Malgrado tali evenienze siano estremamente rare, possono verificarsi complicanze legate al cateterismo, fra cui infezioni delle vie urinarie (cistiti, uretriti). Occasionalmente, si può verificare un lieve sanguinamento dell’uretra (uretrorragia) e il rischio di perforazioni è rarissimo.