Isteroscopia diagnostica con o senza biopsia dell'endometrio: che cos'è?
L’
isteroscopia diagnostica è una
procedura medica ginecologica invasiva ma non dolorosa che ha lo scopo di valutare le condizioni della
cavità uterina. A tal fine si utilizza uno strumento a fibre ottiche, una sottile sonda chiamata
isteroscopio, che introdotta attraverso la vagina viene fatta risalire verso l’utero di cui rimanda delle immagini interne che si possono visualizzare in tempo reale su un monitor appositamente collegato. Per migliorare la visione “panoramica” della cavità uterina, si fa precedere l’inserimento della sonda da una
dilatazione delle pareti dell’utero utilizzando come mezzo la soluzione fisiologica. La procedura dura circa una ventina di minuti in tutto, non richiede sedazione o analgesia e si effettua ambulatorialmente. L’isteroscopia diagnostica può essere semplice, oppure accompagnata da una
biopsia dell’endometrio, ovvero dal prelievo di un piccolo campione di tessuto endometriale ottenuto tramite l’ausilio di pinzette o di un apposito tubicino da inviare al laboratorio per l’analisi al microscopio. In questo caso la procedura può comportare un po’ di fastidio, sebbene di lieve entità, ma non si esegue in regime di anestesia.
Isteroscopia diagnostica con o senza biopsia dell'endometrio: a cosa serve?
L’isteroscopia diagnostica nelle donne in età fertile in fase di pre e post menopausa si utilizza per indagare lo
stato di salute di utero, cervice ed endometrio in presenza di sintomi specifici e condizioni anomale, in previsione di interventi chirurgici o di trattamenti per la fertilità. Nello specifico, lo/a specialista in ginecologia può prescrivere questa indagine diagnostica in presenza dei seguenti sintomi:
- Anomalo sanguinamento uterino nelle donne in età fertile o dopo la menopausa
- Infertilità di coppia
- Poliabortività
- Precedenti esami ginecologici che abbiano dato esiti sospetti (PAP test ed ecografie transvaginali)
- Pertanto, dopo una isteroscopia diagnostica con o senza prelievo di campione bioptico di tessuto endometriale si potrebbero avere i seguenti esiti:
- Diagnosi di fibromi uterini
- Diagnosi di polipi uterini
- Diagnosi di tumore
- Diagnosi di aderenze uterine (ad esempio a seguito di aborti ripetuti e raschiamenti)
- Diagnosi di malformazione uterina congenita o acquisita (che comporti infertilità)
- Infine, questo tipo di procedura viene anche utilizzato per rimuovere IUD (spirale intrauterina contraccettiva).
Isteroscopia diagnostica con o senza biopsia dell'endometrio: come si svolge?
L’isteroscopia diagnostica si effettua ambulatorialmente, e
non ha controindicazioni. Può essere eseguita su donne in età fertile – il periodo del ciclo mestruale migliore per effettuarla è
una settimana circa dopo la fine delle mestruazioni - e in post menopausa, ma non in gravidanza.
La paziente viene fatta accomodare sul lettino in posizione ginecologica, e si procede ad una
disinfezione dei genitali. Successivamente si inserisce in utero, tramite una piccola pompa, del
liquido fisiologico avente lo scopo di distendere le pareti uterine e rendere più agevole ed efficace l’esame. La sonda a fibre ottiche – dotata di luce e telecamera nella porzione terminale – viene quindi inserita, attraverso la vagina, nella cavità uterina. La procedura può essere eseguita anche su donne vergini senza adoperare lo speculum. Una volta introdotto nella cavità uterina, l’isteroscopio inizia ad inviare le immagini ingrandite dell’interno dell’organo, evidenziandone eventuali anomalie, ispessimenti, malformazioni e neoformazioni. Se necessario, durante la procedura, si può prelevare un campione di
tessuto endometriale senza causare particolari fastidi.
Al termine dell’isteroscopia, la paziente può rialzarsi lentamente, per evitare vertigini da cambio di posizione, e dopo una
mezzora di relax in sala d’attesa, se non ci sono controindicazioni,
può rientrare a casa e riprendere le sue normali attività. La procedura di norma non è dolorosa, o non tanto da rendere necessaria un’analgesia, e non comporta rischi né a breve, né a lungo termine, tuttavia, dal momento che può generare disagio e ansia,
su richiesta della paziente, può essere anticipato dalla
somministrazione di un antispastico o di un
blando calmante. Se l’isteroscopia è stata eseguita con biopsia dell’endometrio, si dovranno attendere almeno 10-15 giorni per conoscerne l’esito. Per quanto riguarda la procedura diagnostica semplice, invece, il referto arriva quasi subito.
Isteroscopia diagnostica con o senza biopsia dell'endometrio: come ci si prepara?
Per sottoporsi ad una isteroscopia diagnostica non è necessaria alcuna preparazione specifica o profilassi. La paziente non dovrà presentarsi digiuna, né sospendere eventuali terapie farmacologiche. Dovrà, però,
informare i medici qualora assumesse
farmaci anticoagulanti perché ciò aumenta – sebbene minimamente – il rischio di sanguinamenti, soprattutto se la procedura prevede anche un prelievo bioptico di tessuto endometriale. Come ampiamente anticipato, l’esame non è doloroso e non prevede la somministrazione di farmaci, mezzi di contrasto o anestetici, ma la distensione delle pareti uterine con l’utilizzo della soluzione fisiologica potrebbe provocare qualche
spasmo o crampo, destinato a svanire nel giro di un’ora. Per questa ragione si consiglia alla paziente di attendere almeno mezz’ora dopo il termine dell’esame prima di rientrare a casa. Non ci sono controindicazioni alla guida.