Cos'è il calazio?
Il calazio è una
cisti (detta lipogranuloma) della palpebra, che si forma a partire dalle
ghiandole di Meibomio, situate tra le ciglia, deputate a produrre una sostanza lubrificante chiamata mebo, che confluisce nel film lacrimale. Talvolta queste piccole ghiandole possono ostruirsi e il
mebo si accumula senza poter fuoriuscire, formando un piccolo grumo sul bordo palpebrale. In genere il calazio non raggiunge dimensioni problematiche, non è un’infezione che possa estendersi alle altre regioni oculari, e non compromette la capacità visiva.
Tuttavia, qualora il mebo non si riassorbisse da solo o le
medicazioni comunemente prescritte in questi casi (per lo più pomate oftalmiche)
non risultassero efficaci, ma al contrario il calazio si infiammasse provocando dolore, la soluzione sarà chirurgica, con l’asportazione della cisti tramite incisione da praticare ambulatorialmente. Il calazio si riconosce perché si manifesta come una tumefazione del margine palpebrale, in corrispondenza della ghiandola ostruita. A seconda del punto della palpebra in cui si forma, il
calazio può essere di tre tipi:
- Esterno o sovratarsale: si presenta come un rigonfiamento della palpebra che sporge verso l’esterno
- Interno o sottotarsale: il rigonfiamento sporge verso l’interno, dunque verso l’occhio stesso, e se sollevato e toccato appare dolente e arrossato
- Del margine palpebrale: il calazio appare come una punta che sporge dal bordo della palpebra
Tra le
cause più comuni di calazio vi sono:
- Blefarite. Talvolta l’ostruzione di una ghiandolina di Meibomio è conseguenza di una pregressa infiammazione della palpebra
- Uso delle lenti a contatto. In questo caso il calazio può dipendere da un traumatismo del bordo palpebrale che “sbatte” sulla lente (soprattutto i modelli rigidi o semirigidi costituiscono fattore di rischio)
- Cute oleosa. La pelle grassa tende a produrre più sebo e anche le ghiandole di Meibomio diventano iperattive, o secernono un mebo più untuoso e denso, che fatica a fuoriuscire
- Sindromi ansiose. Sembra che i soggetti ansiosi, che soffrono di patologie psicosomatiche quali colite spastica o di disordini dell’alimentazione, siano più soggetti al calazio
Quando serve l'intervento?
Il calazio è una patologia benigna che tende a risolversi da sola quando il mebo accumulato si riassorbe. Se ciò non dovesse accadere, rimedi naturali come
impacchi caldi o
a base di camomilla, con effetto sfiammante, sono utili ad accelerare il processo. I prodotti ad uso topico disponibili sono pomate antibiotiche e antinfiammatorie oftalmiche. Solo qualora il
calazio si ingrandisse o non si riassorbisse da solo, generando una
tumefazione importante e
dolorosa, soprattutto se in posizione tale da ostacolare la visione, si potrà passare alla soluzione chirurgica. Un calazio cronicizzato di grosse dimensioni può anche comportare
astigmatismo, perché finisce per premere sulla cornea. L’intervento di asportazione del calazio non è doloroso, si effettua ambulatorialmente con una
anestesia locale, ma non comporta rischi, né preparazione particolare. Solo in caso di intervento in età pediatrica si consiglia il ricovero perché è necessaria un’anestesia.
Come si svolge l'intervento?
La
zona da operare viene preventivamente
anestetizzata con l’uso di un ago sottilissimo introdotto sottocute. Dopodiché il margine della palpebra in cui si trova il calazio viene rovesciato e la zona viene fermata con una pinza per bloccare l’afflusso di sangue. L’
incisione si effettua quasi sempre
dall’interno, con l’ausilio di un piccolo bisturi, per permettere il
drenaggio del materiale purulento accumulato, che viene raccolto da uno speciale cucchiaio da courettage (raschiamento) del calazio. Una volta che la cisti sia stata svuotata, con una pinza si elimina completamente la capsula di rivestimento ormai simile ad un guscio vuoto, e si blocca la fuoriuscita del sangue con cauterizzazione (se opportuno). Non è necessario suturare con punti. Ad intervento eseguito si applica sulla zona una
pomata antibiotica e antinfiammatoria e si conclude l’intervento con un
bendaggio di compressione. Il paziente può rientrare a casa e riprendere le sue normali attività, senza forzare l’occhio e senza bagnare il bendaggio.
Cosa succede dopo?
La benda va
rimossa dal paziente dopo 4-5 ore dall’intervento, e l’occhio va lasciato libero. Nella settimana-10 giorni successivi all’operazione di asportazione del calazio, il paziente dovrà applicare sull’occhio un
collirio antibiotico e
antinfiammatorio allo scopo di
ridurre il rischio di infezioni e far rimarginare perfettamente la palpebra. Solo in caso l’incisione dovesse effettuarsi dall’esterno (condizione necessaria in caso di cute non integra, ad esempio con ulcerazione), si dovrà completare l’’intervento applicando dei punti di sutura da rimuovere dopo una decina di giorni.