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Quando si rende necessaria l'asportazione delle emorroidi?
L’intervento di asportazione delle emorroidi si rende necessario in caso di refrattarietà alle cure di tipo farmacologico. Le emorroidi, infatti, sono classificabili – in base alla gravità e alla posizione – in quattro categorie:
Le emorroidi sono delle vere e proprie varici (dilatazioni venose in cui il sangue ristagna) che si formano nell’ultimo tratto dell’intestino, il retto, e intorno all’orifizio anale e pertanto possono essere interne o esterne. Le più gravi sono quelle esterne, perché raramente ci si accorge delle emorroidi interne. Nel primo caso, invece, i sintomi possono essere piuttosto severi e includere:
Le emorroidi, essendo vasi sanguigni dilatati, in cui il sangue tende a bloccarsi, sono facilmente lesionabili e possono rompersi e provocare sanguinamenti anche importanti a causa di sforzi, quali la semplice defecazione. Inoltre, emorroidi esterne di terzo e quarto grado possono andare incontro a trombosi, provocando un forte dolore, infiammazione e formazione di un nodulo duro nella regione anale. Per tale ragione, in caso di refrattarietà ai farmaci ad uso topico normalmente prescritti per ridurle, o di formazione di un trombo, la soluzione migliore è rappresentata dall’ablazione o rimozione delle emorroidi.
I tipi di intervento per asportazione delle emorroidi
Per asportare le emorroidi sono disponibili diversi tipi di intervento eseguibili per lo più ambulatorialmente con tecniche mininvasive, oppure tradizionali (chirurgia), per i casi più gravi. Le tecniche usate sono le seguenti:
Asportazione delle emorroidi: come si svolge?
Il procedimento di asportazione delle emorroidi cambia a seconda delle tecniche utilizzate per l’intervento. Le tecniche mininvasive (THD e obliterazione con laser o infrarossi), infatti, si effettuano ambulatorialmente, di norma senza bisogno di anestesia.
Nel caso delle emorroidectomie, invece, che sono veri e propri interventi chirurgici, il paziente viene operato in regime day-hospital, e, a seconda della maggiore o minore invasività dell’intervento, verrà sottoposto ad anestesia (locale o generale) ed eventuale sedazione. La durata dell’intervento di asportazione delle emorroidi è di 30 minuti circa. Il paziente, se non intervengono complicazioni, viene dimesso in giornata, ma dovrà stare a riposo e seguire scrupolosamente le indicazioni dei medici sia per quanto riguarda le terapie da seguire che le norme di comportamento e igiene. In caso di emorroidectomia chirurgica, però, potrebbe essere necessaria una degenza di 1-2 giorni a scopo precauzionale, soprattutto se i pazienti hanno un’età avanzata. In caso di emorroidectomia, inoltre, è maggiore il rischio di effetti collaterali e complicanze, quali:
Il dolore post operatorio è quasi sempre presente nei primi giorni, e può essere alleviato con analgesici. Per quanto attiene ai tempi di recupero, essi variano sia dal tipo di intervento, che dalle condizioni generali e dall’età del paziente. La guarigione si ottiene con altissima percentuale dei casi (95%), ma i tempi possono prolungarsi in caso di emorroidectomia, fino a 40 giorni dopo l’intervento per una remissione completa dei sintomi e la scomparsa delle emorroidi.