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Cos’è la riparazione di cistocele e rettocele
Si tratta di un intervento chirurgico eseguito con lo scopo di riparare le conseguenze della erniazione degli organi contenuti nella cavità pelvica nella vagina, più precisamente del retto nella vagina (rettocele) e della vescica nella vagina (cistocele).
Le due procedure, che coinvolgono patologie di genere riguardando solo la popolazione femminile, possono anche essere realizzate singolarmente.
Questo tipo di chirurgia abbraccia diverse aree mediche: Chirurgia colorettale, Gastroenterologia e Proctologia, Ginecologia, Urologia, Chirurgia ginecologica.
Cos’è il cistocele
Il cistocele è l’erniazione della vescica all’interno della vagina; quasi sempre compare non tanto come sintomo isolato ma associato al prolasso dell’utero nella vagina (isterocele).
Vescica e vagina sono separate da una struttura chiamata fascia pubo-cervicale, che entra a fare parte del pavimento pelvico e le cui alterazioni possono promuovere lo sviluppo del cistocele. Le cause alla base di questa condizione sono legate all’invecchiamento (che porta ad una maggiore lassità dei tessuti), l’avere avuto numerose gravidanze, il sovrappeso e l’obesità e l’abitudine a caricarsi di sforzi fisici intensi. Anche la predisposizione genetica ha un ruolo che può essere facilitatore.
Come si risolve il cistocele: come si svolge l’intervento
Nei casi in cui il cistocele è asintomatico, non sono indicati trattamenti specifici, ma viene raccomandata l’esecuzione di esercizi finalizzati a rafforzare il pavimento pelvico. Se i sintomi sono invece impattanti (difficoltà a svuotare la vescica, dolore, sensazione di peso nell’area pelvica, difficoltà nell’attività sessuale) viene prescritto l’intervento chirurgico di ricostituzione della fascia pubo-cervicale, che viene eseguito per via vaginale (cistopessi fasciale) o laparoscopica (colposacropessi) con metodiche mininvasive. Grazie alla basa invasività, in genere il recupero post-chirurgico è piuttosto rapido e la guarigione viene raggiunta nel giro di qualche mese.
Se ti sei sottoposta all’intervento, avrai osservato il recupero di una anatomia analoga a quella che avevi prima dell’erniazione. Malgrado ciò, non devi abbandonare i comportamenti virtuosi che il chirurgo ti ha consigliato e che contribuiscono a ridurre il rischio di recidive.
Il Ginecologo ti parlerà anche di un ulteriore strumento, non chirurgico, per bloccare il prolasso: uno speciale dispositivo medico chiamato pessario vaginale, che viene posizionato dal medico nel corso della Visita uro-ginecologica, allo scopo di mantenere in sede la parete vaginale e prevenire la discesa degli organi contenuti nella cavità pelvica.
Cos’è il rettocele
Il rettocele è l’erniazione del retto, ossia l’ultima parte dell’intestino crasso, nella cavità vaginale.
Si tratta di una condizione spesso associata al prolasso degli organi contenuti nella parte inferiore della cavità addominale e che ha conseguenze pesanti sulla defecazione, la continenza urinaria e l’attività sessuale.
È causata, nelle donne predisposte, dall’indebolimento delle strutture che concorrono a formare il pavimento pelvico ed è associata a sintomi quali: difficoltà ad espellere completamente le feci e sensazione di non avere svuotato l’intestino, sensazione di peso e tensione nella zona pelvica, dolore e sanguinamento durante i rapporti sessuali.
Come si risolve il rettocele
Il rettocele tende a peggiorare nel tempo. Tuttavia, finché la condizione è asintomatica non viene consigliata alcuna terapia specifica, ma solo misure comportamentali e controlli periodici presso lo specialista Proctologo, un medico specializzato in Gastroenterologia e ulteriormente focalizzato nello studio delle malattie dell’intestino retto.
Se soffri di rettocele e hai sintomi lievi, il Ginecologo ti prescriverà una opportuna combinazione di farmaci, dispositivi medici e terapie fisiche (come l’elettrostimolazione) che hanno lo scopo di irrobustire il tuo pavimento pelvico e rallentare la progressione dello scivolamento.
L’intervento chirurgico di correzione del rettocele rappresenta l’unica soluzione quando il prolasso è avanzato e i sintomi sono invalidanti. La procedura rientra nelle aree di competenza della Chirurgia colorettale ed è praticata da un Chirurgo colo-proctologo al fine di ripristinare, per quanto possibile, l’anatomia e la fisiologia del retto. L’intervento sfrutta approcci diversi (addominale, trans-anale, trans-vaginale) a seconda delle caratteristiche della paziente e del tipo di prolasso.
Quanto dura la degenza per l’intervento del rettocele? In genere, uno-due giorni.
Se ti sei sottoposta a chirurgia per la correzione del rettocele, dopo l’intervento ti verrà prescritta una riabilitazione mirata al recupero e alla prevenzione della recidiva.
Correzione di cistocele e rettocele
La correzione di entrambe le condizioni, se presenti contestualmente, può essere effettuata nello stesso intervento chirurgico.