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Test di permeabilità intestinale (test lattulosio/mannitolo)
La mucosa intestinale riveste una duplice funzione: regola i processi di assorbimento delle sostanze ingerite e difende l’organismo dall’ingresso di sostanze tossiche, agenti allergizzanti e germi. Alcune condizioni che modificano la mucosa sono in grado di alterare la permeabilità della barriera intestinale: fra queste lo stress, le abitudini alimentari scorrette, l’assunzione di determinati farmaci e di alcol. 
L’eccessiva permeabilità intestinale può determinare disturbi quali indebolimento delle difese immunitarie e intolleranze alimentari, e influenzare l’assorbimento dei farmaci. Inoltre, può lasciare che sostanze dannose per l’organismo, normalmente trattenute, entrino nel sangue: questa condizione viene definita leaky gut syndrome (sindrome da alterata permeabilità intestinale).

Come si valuta la permeabilità intestinale?
Il test lattulosio/mannitolo permette di rilevare in maniera specifica ed efficiente le alterazioni della permeabilità intestinale, nonché di monitorare la risposta ai trattamenti dei pazienti già diagnosticati per eccessiva permeabilità. 
Sia il mannitolo che il lattulosio sono due zuccheri inerti, che vengono assorbiti a livello intestinale senza essere modificati da reazioni metaboliche: la quota assorbita di questi due zuccheri viene dunque completamente eliminata con le urine entro 6 ore dall’assunzione. 
In condizioni normali, il mannitolo viene assorbito piuttosto agevolmente attraverso la mucosa: una percentuale di assorbimento inferiore al 14% può rappresentare un segnale di alterato assorbimento intestinale.
Al contrario, il lattulosio in condizioni fisiologiche viene assorbito per meno dell’1%: valori superiori possono indicare un assorbimento intestinale anomalo.
Il rapporto fra le concentrazioni di questi due zuccheri nelle urine dopo la loro assunzione è un utile indicatore dell’integrità della barriera intestinale.

Quando viene prescritto il test di permeabilità intestinale (test del lattulosio e mannitolo)?
Un’alterazione della permeabilità intestinale può essere associata a:

Il test di permeabilità intestinale viene prescritto in caso di dolore addominale ricorrente, difficoltà digestive, meteorismo, nausea, flatulenza, stipsi o diarrea ricorrenti e malassorbimento dei nutrienti.

La preparazione al test di permeabilità intestinale (test del lattulosio e mannitolo)
Per l’esecuzione del test è necessario fissare un appuntamento: al momento in cui ci si rivolge alla struttura presso la quale verrà effettuato, in genere si ricevono le istruzioni sulla preparazione e, in alcuni laboratori, anche i contenitori specifici per la raccolta delle urine. 
Nel giorno fissato per l’esecuzione, al mattino viene raccolto in un contenitore da 100 mL il primo campione di urine (urine pre-test). Dopo avere consegnato il campione, si assume una soluzione acquosa contenente lattulosio (5 grammi) e mannitolo (1 grammo). Le urine emesse nelle 6 ore successive vengono raccolte nel contenitore 24 ore.
Per evitare interferenze che possono alterare il risultato, non devono essere assunti nel giorno del test e nei giorni precedenti cibi, bevande e farmaci contenenti lattulosio e mannitolo. 
Il lattolosio è presente in alcuni lassativi e prebiotici, mentre il mannitolo è utilizzato come dolcificante (nelle caramelle, gomme o bevande cosiddette “senza zucchero”), emulsionante, addensante o gelificante in preparazioni nelle quali viene indicato con la sigla E421. È contenuto nella manna (la linfa del frassino, impiegata come blando lassativo), nel fico, nel sedano e in alcuni funghi. 
La lista precisa degli alimenti da escludere viene consegnata al momento in cui viene fissato l’appuntamento.

Quali sono i valori di riferimento
In condizioni normali il rapporto lattulosio/mannitolo nelle urine 6 ore dopo l’ingestione di una soluzione contenente 5 grammi di lattulosio e 1 grammo di mannitolo è inferiore a 0,03. Un valore superiore è indice di un’alterata permeabilità intestinale.
Le patologie che comportano un’alterazione dei villi intestinali (come la celiachia e alcune infezioni) in genere determinano un rapporto lattulosio/mannitolo più alto a causa della riduzione della concentrazione del mannitolo.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa) sono invece correlate ad un rapporto lattulosio/mannitolo più elevato del normale per un aumento della permeabilità al lattulosio. 

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