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Cosa si intende per chiusura di fistola anale?
La chiusura della fistola anale è realizzabile con un intervento chirurgico, che viene eseguito con tecniche diverse a seconda della tipologia di fistola. 
La corretta chiusura della fistola e la rimozione della causa responsabile della sua formazione riducono al minimo il rischio che essa si riformi.

Cos’è la fistola anale?
La fistola anale è un canale di comunicazione patologico tra il canale anale e la pelle che circona l’ano. Di solito è causata dall’evoluzione di un ascesso anale o dall’ostruzione delle ghiandole anali. Altre cause possono essere rappresentate da: morbo di Crohn, esposizione a radiazioni ionizzanti (ad esempio per il trattamento di un tumore), traumi, malattie sessualmente trasmesse, tubercolosi, diverticolite, tumori. Tale condizione può causare la comparsa di sintomi quali dolore e gonfiore locali, fuoriuscita di pus da un orifizio perianale, febbre e malessere generale.

Viene diagnosticata nell’ambito della visita proctologica tramite l’esplorazione rettale e la palpazione manuale dei tessuti che circondano lo sfintere anale. Se è necessario lo studio dei tessuti interni viene effettuata una ecografia transanale.

Come si chiude una fistola anale: quanto tempo ci vuole e come cicatrizzare la fistola?
La chiusura della fistola anale richiede l’interruzione del canale di comunicazione patologico e la rimozione della causa che lo aveva generato, preservando la continenza dello sfintere anale. 
La chirurgia di chiusura può essere praticata con diverse metodiche:

  • Fistulotomia: la fistola viene incisa per tutta la sua lunghezza al fine di favorirne la cicatrizzazione. L’intervento viene praticato in caso di fistola di piccole dimensioni e superficiale, che non coinvolge i muscoli sfinterici;
  • Fistulectomia con lembo di avanzamento (FLAP): prevede la rimozione della fistola e la chiusura dell’orifizio con un lembo di mucosa rettale;
  • Setone: si tratta di una procedura che viene realizzata nelle fistole più complesse e in più fasi, al fine di prevenire danni permanenti allo sfintere anale. In una prima fase, il chirurgo inserisce nella fistola un tubicino (setone), che drena il contenuto della lesione verso l’esterno. Il paziente si ripresenta per una serie di visite successive, nel corso delle quali il setone viene riposizionato per permettere la guarigione (tecnica usata per fistola di dimensioni maggiori e più profonde). La guarigione può protrarsi per settimane o mesi, durante i quali tuttavia il paziente può riprendere le attività quotidiane;
  • Chiusura con colla fibrina, collagene o plug: la fistola può essere chiusa tramite iniezione al suo interno di una colla biologica (colla fibrina), collagene o plug (cilindretti di materiale biocompatibile);
  • Tecnica LIFT (Ligation of intersphincteric fistula tract): tecnica mininvasiva che prevede l’interruzione della fistola bel suo tratto intersfinterico;
  • Tecnica VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment): metodica mininvasiva che prevede la chiusura della fistola con un fistuloscopio;
  • Tecnica FiLaC (Fistula Laser Closure): la fistola viene chiusa mediante l’utilizzo di tecniche laser. 
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