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Asportazione di lesione delle ghiandole surrenali: che cos'è?
L’asportazione di lesione dalle ghiandole surrenali è un intervento chirurgico con il quale vengono rimosse lesioni (prevalentemente tumorali) a carico delle ghiandole surrenali (anche dette surreni).
La funzione delle ghiandole surrenali è quella della produzione di ormoni:

  • Nella regione centrale (midollare del surrene) vengono sintetizzate noradrenalina e adrenalina, che hanno funzioni nell’ambito del sistema nervoso simpatico;
  • Nella regione esterna (corticale del surrene) vengono prodotti l’aldosterone (che modula la pressione arteriosa), il cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress, che entra nella regolazione del metabolismo degli zuccheri e della glicemia), gli ormoni sessuali (androgeni nel maschio ed estrogeni nella femmina).

Le lesioni del surrene: quanto si vive con un tumore al surrene e quando si opera un adenoma surrenale
Le lesioni che possono richiedere questo tipo di intervento sono a grandi linee nodulari oppure tumorali.
Il tumore del surrene è una malattia che si può sviluppare dalle due ghiandole surrenali e che può essere di natura benigna (adenoma surrenalico) o maligna (carcinomi della corticale del surrene, feocromocitomi). In questo secondo caso, la sopravvivenza in caso di metastasi è molto limitata (15% a 5 anni).
I sintomi delle patologie tumorali dipendono dalla regione coinvolta e dal tipo di ormone la cui sintesi viene alterata (ipertensione arteriosa, tachicardia, sudorazione accentuata, mal di testa ricorrente e intenso, aumento di peso, ritenzione idrica, irsutismo).

Cosa comporta l’asportazione di lesioni dalle ghiandole surrenali
Per quanto riguarda gli adenomi, in molti casi non è necessario asportarli, ma solo monitorare nel tempo la loro evoluzione tramite l’esecuzione di ecografie. Di solito, viene prescritta la rimozione solo quando sono sintomatici. I tumori maligni, invece, devono sempre essere rimossi.

Il tipo di intervento di asportazione di lesione dipende dalla tipologia della stessa e dalle sue dimensioni:

  • Surrenectomia unilaterale: è l’intervento chirurgico con cui viene asportata una delle due ghiandole surrenali per intero. Si tratta dell’intervento più diffuso, per la sicurezza che garantisce nell’asportazione di tutto il tessuto tumorale presente (radicalità oncologica). Nel caso in cui la lesione sia estesa agli organi attigui, anche questi dovranno essere coinvolti nella rimozione;
  • Surrenectomia parziale: consiste nell’asportazione di una parte della ghiandola surrenale, che può essere rappresentata da un nodulo (es. nodulo corticale) o un tumore della midollare. In questo modo, viene risparmiato tessuto ghiandolare che continuerà a svolgere la sua funzione secretrice. Si tratta di un intervento di tipo conservativo, che deve essere stabilito valutando anche il rischio che rimangano in loco cellule tumorali residue, con rischio maggiore di recidive del tumore e necessità di effettuare un secondo intervento.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale con tecnica open (a cielo aperto) e accesso anteriore (dalla regione sottocostale) o posteriore (dalla regione lombare). Oppure in laparoscopia, attraverso 3 accessi di piccole dimensioni nei quali vengono inseriti gli strumenti: questa è la modalità preferenziale, che viene praticata in tutti i casi in cui è indicata, per i tempi di recupero più rapidi e il minor tasso di complicanze.
La degenza è di circa 3-5 giorni.
Le complicanze hanno maggiore incidenza nelle persone affette da cronicità (malattia cardiovascolare, obesità, diabete) e immunodepressione e nei fumatori e sono:

  • Enfisema ed embolia: negli interventi laparoscopici;
  • Emorragie;
  • Crisi ipertensive: si possono verificare negli interventi di asportazione di feocromocitoma;
  • Lesioni degli organi attigui (fegato, milza, arteria splenica, pleura, pancreas, intestino);
  • Raccolte endoaddominali.
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