Ricostruzione del legamento crociato del ginocchio con tendine rotuleo
Il
legamento crociato anteriore del ginocchio (LCA) mantiene uniti il
femore e la
tibia e ha funzioni di controllo del movimento di rotazione e di flesso-estensione del
ginocchio. Insieme al legamento crociato posteriore (LCP) esercita un ruolo di stabilizzazione dell’articolazione.
La
lesione (termine usato in gergo medico per indicare la rottura) del
legamento crociato è spesso dovuta a traumi associati alla pratica sportiva. Quando interessa il LCA si manifesta con instabilità articolare, versamento e tumefazione locale, mentre quando ad essere leso è il LCP il sintomo è l’alterazione della motilità del ginocchio.
La conferma della diagnosi arriva dagli
esami radiologici (
TC,
RM e
radiografie).
Il termine “ricostruzione” attribuito a questo tipo di intervento è improprio, perché in realtà si tratta di una sostituzione del tendine leso con un tendine rotuleo prelevato dal paziente.
L’intervento
Lo scopo della chirurgia è il recupero pressoché completo della mobilità e della stabilità del ginocchio.
La
ricostruzione del legamento crociato del ginocchio con tendine rotuleo, quando indicata, viene eseguita per via artroscopica. Il legamento leso viene
sostituito con il tendine rotuleo del paziente, che viene fissato al femore ed alla tibia con due viti ortopediche metalliche o costituite di materiale riassorbibile.
La tecnica artroscopica permette una netta
riduzione del dolore post-operatorio e la formazione di cicatrici meno evidenti: l’incisione principale è lunga circa 7 cm e le altre 2 cm.
L’
anestesista può decidere se praticare l'anestesia generale, la
peridurale (i farmaci vengono iniettati nella zona che circonda le radici dei nervi che controllano la sensibilità dell’arto inferiore) o la
regionale (viene anestetizzata solo la regione del corpo su cui si deve intervenire, di solito il nervo sciatico e il femorale).
L'intervento dura circa 60-90 minuti e può essere eseguito in regime di Day Surgery.
Cosa succede dopo?
Terminato l’intervento il ginocchio viene
immobilizzato con una ginocchiera rimuovibile. È molto importante che il paziente
cammini da
subito, anche se l’articolazione appare tumefatta, per accelerare i tempi di recupero.
Nel postoperatorio è necessario sottoporsi ad una riabilitazione focalizzata sul recupero della mobilità articolare e sull’irrobustimento della muscolatura. Può essere presente dolore, soprattutto nel
periodo immediatamente
successivo alla
chirurgia: se permane nel tempo può rappresentare un segnale di inappropriatezza della riabilitazione, che deve essere modificata.
La presenza di
deficit muscolare, entro certi limiti accettabile, indica la necessità di una
ginnastica più
intensa.
I punti vengono rimossi dopo circa 10-15 giorni. Il
recupero completo si verifica
dopo circa 6 mesi.
Le complicanze
Le più frequenti sono l’
infezione articolare (che ha un’incidenza del 1-2% e che richiede un trattamento antibiotico), la flebite delle vene profonde (prevenibile con la somministrazione di una terapia anticoagulante nel periodo post-operatorio), la rottura del tendine trapiantato, la lassità residua (indicativa dell’insuccesso dell’intervento e che si verifica nel 15-20% dei casi) e la rigidità articolare.