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Come funziona la crioconservazione degli ovociti?
La crioconservazione degli ovociti (Egg Freezing) è una tecnica di fecondazione assistita mediante la quale gli ovociti prelevati dalla donna vengono congelati e conservati in laboratorio. Lo scopo è quello di preservare la fertilità e consentire una gravidanza posticipata, per ragioni mediche o personali.

Il successo della procedura dipende da diversi fattori:
  • Età della donna: fino ai 35 anni l’efficacia è massima, poi decresce piuttosto rapidamente;
  • Riserva ovarica: sono necessari almeno 8-15 ovociti maturi;
  • Caratteristiche del seme del partner
  • Condizioni di salute della donna a livello dell’apparato genitale.
In Italia, il primo bambino nato da un ovocita vitrificato risale al 1999. I dati del Ministero della Salute sullo stato di attuazione della legge in materia di fecondazione assistita (Legge 40/32004, che norma questa materia) mettono in evidenza come il ricorso a questa tecnica sia in continuo aumento.

Quanto costa?
I costi variano dai 2.500 ai 3.500 euro, a seconda della struttura selezionata e dalle caratteristiche del trattamento.

A cosa serve?
Il ricorso alla crioconservazione degli ovociti può avvenire per:
  • Presenza di patologie che potrebbero compromettere (direttamente o indirettamente, per esempio a causa della assunzione di farmaci o altri trattamenti) la fertilità. È il caso delle donne affette da tumore per le quali si rendono necessarie sedute di chemioterapia o radioterapia;
  • Condizioni mediche progressive o incipienti che potrebbero compromettere la fertilità: è questo il caso delle donne a rischio di menopausa precoce, affette da endometriosi o malattie genetiche;
  • Volontà di posticipare la gravidanza in assenza di cause mediche mantenendo la qualità dei gameti del momento del congelamento. Questa procedura viene definita social freezing o crioconservazione a scopo precauzionale.
Come si svolge?
La donna viene sottoposta a controlli che hanno lo scopo di inquadrare e gestire il suo specifico caso per poter orientare il percorso. In questa fase, molta differenza viene fatta fra pazienti oncologiche, pazienti affette da patologie benigne e donne sane che intendono posticipare la gravidanza.
Successivamente vengono eseguiti esami quali: valutazione anestesiologica, esami del sangue, elettrocardiogramma e counseling con l’ostetrica.

Al termine dell’iter viene realizzato il trattamento vero e proprio:
  • Stimolazione ormonale: somministrazione di farmaci che agiscono a livello ovarico, stimolando la produzione di follicoli;
  • Monitoraggio dello sviluppo follicolare: lo sviluppo follicolare viene monitorato mediante controlli ecografici e dosaggi ematici dei livelli ormonali;
  • Induzione dell’ovulazione: quando le condizioni ottimali vengono raggiunte viene indotta l’ovulazione e, a distanza di 36 ore, eseguito il prelievo ovocitario;
  • Prelievo ovocitario: viene effettuato in sedazione profonda per via transvaginale ecoguidata, tramite apposito ago montato sulla sonda ecografica. La procedura dura circa 10 -15 minuti e viene realizzata in regime di Day Surgery;
  • Vitrificazione degli ovociti in laboratorio: gli ovociti vengono mantenuti per circa 2 ore in incubatore, congelati mediante tecnica di vitrificazione e posti in azoto liquido;
  • Scongelamento ovocitario: quando la donna desidera una gravidanza può fare ricorso ai propri ovociti crioconservati e chiederne lo scongelamento, per la fecondazione in vitro con il seme del partner. La percentuale di sopravvivenza degli ovociti allo scongelamento è pari al 91% circa.
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