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Cos’è la tonsillectomia
La tonsillectomia è l’intervento di rimozione delle tonsille palatine.
Si tratta di una procedura chirurgica estremamente pratica nel mondo in età pediatrica, anche se negli ultimi anni la revisione delle linee guida relative ha limitato le indicazioni e le istituzioni sanitarie internazionali invitano i medici ad osservare l’opportuna appropriatezza terapeutica.
Con frequenza minore, viene eseguita anche negli adulti e anche in questi casi la guarigione completa è piuttosto rapida.
Privata, la tonsillectomia ha costi che dipendono dalla struttura.
Cosa sono le tonsille
Le tonsille sono strutture anatomiche che presidiano le aperture di orecchio (tonsille tubariche), naso (tonsille faringee o adenoidi), lingua (tonsille linguali, situate posteriormente e lateralmente alla lingua) e gola (tonsille palatine).
Hanno struttura linfoghiandolare e svolgono funzioni di difesa immunitaria nei confronti dei germi presenti nell’ambiente esterno che penetrano attraverso le aperture sopra citate.
Molto attive durante l’infanzia, quando le infezioni che le coinvolgono possono essere molto frequenti, le tonsille tendono ad atrofizzarsi in età adulta.
Quando è indicato l’intervento
Le linee guida internazionali attuali includono fra le indicazioni per la tonsillectomia le seguenti condizioni:
La decisione circa l’intervento deve essere presa da un team multidisciplinare che vede il Pediatra affiancato Otorinolaringoiatra, specialista dei disturbi del sonno, Odontoiatra, e altri specialisti.
Tipi di intervento
La tecnica tradizionale consiste nell’asportazione a freddo: le tonsille vengono recise alla base e rimosse, e il sanguinamento viene arrestato con la legatura dei vasi sanguigni.
La tecnica a caldo (diatermia, radiofrequenza, bisturi a ultrasuoni, chirurgia laser) comporta l’esecuzione di rescissione e legatura dei vasi contestualmente, grazie all’azione del calore. In questo secondo caso, il rischio di danneggiare i tessuti che circondano le tonsille è maggiore.
Cosa succede se ti tolgono le tonsille
La tonsillectomia viene eseguita dopo avere sottoposto il paziente ad una batteria di esami preoperatori (valutazione anestesiologica, esami del sangue).
Quanti giorni di ricovero sono previsti? In genere, se il paziente non ha patologie copresenti, comporta una degenza di 24 ore.
Le complicanze sono molto rare e sono quasi esclusivamente legate all’anestesia. Possono occasionalmente verificarsi emorragie (precoci o tardive) che richiedono un nuovo ricovero.
Cosa non fare dopo? Il dolore post-operatorio viene controllato con l’assunzione di analgesici: di solito viene prescritto il paracetamolo, da solo o combinato con la codeina; sono controindicati i FANS (la categoria a cui appartiene l’ibuprofene), a causa del rischio aumentato di sanguinamento. Può essere prescritta una terapia antibiotica per la prevenzione delle infezioni.
Cosa mangiare? Dopo il digiuno che segue immediatamente l’intervento, nei primi giorni è consigliata una dieta caratterizzata dalla presenza di alimenti morbidi, freschi e non acidi o salati, per prevenire l’irritazione della gola (frullati freschi, centrifughe, gelati, budini).