Colloquio psicologico clinico: cos’è
Il colloquio psicologico clinico costituisce uno dei principali strumenti di valutazione o supporto usati nell’ambito della
psicoterapia (sia in campo psicologico che psichiatrico) al fine di indagare la storia clinica del paziente, il suo vissuto, le sue
modalità relazionali e
caratteristiche personali.
L’etimologia del termine è latina:
colloquium significa
atto di
parlare insieme. Il colloquio è un’azione conoscitiva che avviene
attraverso il
dialogo,
non solo
verbale.
All’interno del servizio pubblico (SSN), viene offerto nei Consultori Familiari e nei Centri di Salute Mentale dei presidi territoriali del sistema sanitario.
Dura da 45 minuti a un’ora e può essere destinato ad un
adulto o ad un
bambino.
Le informazioni raccolte dallo
Psicoterapeuta rimangono
riservate, sulla base dell’articolo 4 del Codice Deontologico dell’Ordine degli Psicologi. Lo stesso impone al terapeuta l’obbligo a non interferire con le decisioni e i giudizi del paziente, rispettandone opinioni e credenze (principio di neutralità).
Quali sono i tipi di colloquio
Rispetto ad un colloquio normale, persegue
degli obiettivi specifici di tipo clinico.
A seconda della tipologia di colloquio, variano anche gli obiettivi:
- Colloquio anamnestico: è finalizzato alla raccolta di dati riguardanti il paziente e la sua condizione;
- Colloquio diagnostico: lo scopo è quello di arrivare alla formulazione di una diagnosi;
- Colloquio di sostegno: persegue l’obiettivo di offrire supporto al paziente nel superamento di una determinata condizione di disagio;
- Colloquio di orientamento: offre informazioni al paziente su come procedere nella terapia;
- Colloquio terapeutico: è mirato alla soluzione di uno stato di disagio/patologia.
Come si svolge
Durante il colloquio, lo psicoterapeuta pone
domande, chiede al paziente di
spiegare come si
sente, senza dare consigli o raccomandazioni né giudizi: si interroga, insieme a lui, sulla sua condizione, su ciò che lo fa stare male e sul perché ha deciso di chiedere aiuto ad un terapeuta, sulla base di tecniche di
ascolto attivo.
Cosa dire durante il colloquio. Il paziente viene lasciato
libero di parlare decidendo i contenuti e l’ordine con cui vengono esposti, ma in alcuni momenti il colloquio assume le caratteristiche di un colloquio orientato.
Come si svolge il primo colloquio? In genere, un primo colloquio ha un livello di strutturazione basso e, man mano che si procede verso le sedute successive, il grado di strutturazione aumenta.
La
comunicazione può avvenire con
modalità verbali (dimensione cognitivo-verbale), ma anche attraverso lo studio della
mimica del paziente, della sua
postura, del
linguaggio del
corpo (dimensione comportamentale-motoria) e degli
indici vitali (dimensione psicofisiologica). E offre informazioni anche dal punto di vista della relazione che egli stabilisce con lo psicoterapeuta.
Il colloquio clinico
non ha valore pedagogico o educativo, ma rappresenta una tipologia di interazione caratterizzata da un obiettivo clinico, che influenza la metodica con cui il dialogo viene condotto.