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Cosa vuol dire elettromiografia di unità motoria?
L’elettromiografia di unità motoria è un esame di tipo funzionale che valuta il corretto funzionamento di muscoli e nervi periferici e permette di diagnosticare le malattie neuromuscolari. Si tratta di una procedura di tipo mininvasivo, lievemente dolorosa che si effettua in regime ambulatoriale. 
L’area di riferimento è quella della Neurofisiologia clinica; l’esame viene eseguito da un medico Neurologo o da un Neurofisiologo, in collaborazione con tecnico di Neurofisiopatologia.

Cosa non fare prima?
La preparazione richiede solo di non applicare prodotti cosmetici sulla cute prima dell’esame.
La durata dell’elettromiografia varia da 15-30 minuti per procedure semplici a 60 minuti nei casi di diagnosi più complicate.

Quali malattie si vedono?
L’elettromiografia viene prescritta da uno specialista (Neurologo, Ortopedico, Fisiatra o Reumatologo) o dal medico di Medicina generale in caso il paziente manifesti sintomi non occasionali quali: parestesie (formicolio), intorpidimento, dolore che si irradia, crampi muscolari, spasmi muscolari, debolezza di uno o più arti, perdita di sensibilità a mani o piedi, paralisi di uno o più arti.

Il test è utile nella diagnosi di:

  • Patologie causate dalla compressione dei nervi periferici: sindrome del tunnel carpale, lombosciatalgia (mal di schiena), cervicobrachialgia (dolore cervicale) dovuto a patologie dei dischi intervertebrali (ernia, artrosi), traumi ("colpo di frusta"), spondilolistesi;
  • Neuropatie periferiche: si tratta di alterazioni della funzionalità dei nervi periferici responsabili della comparsa di difficoltà motorie e alterazioni sensoriali e causate da diabete, alcolismo, chemioterapia nell’ambito di trattamenti oncologici, esposizione a sostanze tossiche;
  • Poliradicolonevrite (Sindrome di Guillain-Barrè);
  • Patologie neuro-muscolari ereditarie e degenerative: miopatie, sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla;
  • Miosite: è una patologia che interessa i muscoli;
  • Alterazioni della trasmissione nervosa: ad esempio la miastenia gravis, una patologia che comporta indebolimento dei muscoli striati volontari;
  • Traumi che coinvolgono i tronchi nervosi: lussazione della spalla, fratture.
Come si svolge e in quale parte del corpo si fa?
L’elettromiografia comporta una doppia valutazione tecnica, mediante elettroneurografia (ENG) ed elettromiografia (EMG) vera e propria, dello stato del sistema nervoso periferico e muscolare. L’EMG vera e propria è la parte dell’esame dedicata alla valutazione dello stato di salute dell’Unità Motoria (UM), il complesso anatomico nervoso e muscolare che rende possibile l’attivazione dei muscoli (motoneurone, assone motore che da esso origina, fibre muscolari innervate).

Vengono inseriti superficialmente nei muscoli dei pazienti elettrodi monouso ad ago collegati ad un elettromiografo, che registra (a seguito di una stimolazione) i segnali elettrici prodotti dal nervo periferico e dal muscolo. Le informazioni che l’esame produce sono sia di tipo qualitativo che quantitativo. Il test viene svolto sui muscoli a riposo, sottoposti a stimolo con contrazione minima e sottoposti a stimolo con contrazione massimale. 

Se il numero di attività motorie generate è inferiore alla norma viene diagnosticato uno stato di sofferenza del nervo, mentre se è superiore al normale il problema è verosimilmente a livello muscolare.
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