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Cosa sono gli anticorpi anti ENA?
Gli ENA sono un gruppo di oltre 100 antigeni – sostanze di natura proteica che vengono riconosciute dal sistema immunitario come nocive – che vengono ricavate (estratte) dal nucleo cellulare. Quando si rilevano nel sangue anticorpi diretti contro gli ENA, il che è possibile grazie a specifici test di screening che si eseguono grazie ad un semplice prelievo di sangue, significa che il sistema immunitario dell’organismo ha innescato una reazione avversa e ad ampio spettro contro organi e tessuti del corpo stesso. Ecco perché questo test è considerato attendibile per la diagnosi di malattie autoimmuni di natura sistemica (significa che coinvolgono organi diversi del corpo) quali il lupus eritematoso sistemico (LES), l’artrite reumatoide, la sindrome di Sjögren ecc. 

Gli anticorpi anti ENA sono, di fatto, immunoglobuline, che invece di venire prodotte per distruggere sostanze pericolose per l’organismo (ad es. virus o batteri patogeni), si “accaniscono” contro le proprie stesse componenti cellulari percependole come estranee all’organismo. Le malattie autoimmuni sono croniche, significa che una volta insorte non guariscono, ma possono essere gestite con farmaci immunomodulanti o biologici che hanno lo scopo di inibire la reazione immunitaria, e con eventuali cortisonici e farmaci sintomatici per alleviare i dolori e spegnere l’infiammazione. Per monitorare l’andamento della terapia – oltre che per giungere ad una prima diagnosi – lo/a specialista in reumatologia o l’immunologo/a possono prescrivere il test per la ricerca sierologica degli anticorpi anti ENA.

Anticorpi antigeni nucleari estraibili (ENA): a cosa serve il test?
Come anticipato, esistono diversi tipi di ENA contro i quali il sistema immunitario può produrre anticorpi specifici. Quelli che sono rilevati in questo specifico di screening per le malattie autoimmuni, sono:
  • Anticorpi anti SM. Si rilevano nel LES (lupus eritematoso sistemico), per il quale sono specifici al 90%
  • Anticorpi anti SSA. Sono presenti con altissima percentuale di specificità (95%) nei malati di sindrome di Sjögren e con percentuale inferiore (tra il 20 e il 65%) nei pazienti con LES, in entrambi i casi in associazione agli anticorpi anti SSB, e con minima percentuale (5%), nei pazienti affetti da polimiosite o artrite reumatoide
  • Anticorpi anti SSB. Sono altamente specifici della sindrome di Sjögren, in combinazione con gli anticorpi anti SSA
  • Anticorpi anti RNP. Si riscontrano soprattutto nei pazienti affetti da connettiviti miste (malattie del tessuto connettivo) e in percentuali inferiori nei malati di LES
  • Anticorpi anti Jo1. Si tratta di immunoglobuline altamente specifiche (95%) di miosite, polimiosite e dermatomiosite (malattie infiammatorie del tessuto muscolare)
  • Anticorpi anti Scl 70. Sono presenti con altissima specificità (95%), nella sclerosi sistemica, tanto che possono essere rilevati nel siero sanguigno anche anni prima che la malattia manifesti i suoi sintomi
Le patologie autoimmuni per la cui diagnosi e monitoraggio viene prescritto questo test di screening, che vengono accorpate sotto l’acronimo MAIS (Malattie AutoImmuni Sistemiche) che le qualifica come aspecifiche  e sistemiche, e sono così catalogate:
  • Malattie del tessuto connettivo (il tessuto di rivestimento che  protegge, compatta o unisce altri tipi di tessuto, dalle ossa agli organi interni) tra cui: il lupus eritematoso sistemico (LES), la sindrome di Sjögren, la sclerosi sistemica o sclerodermia, la polimiosite-dermatomiosite, la connettivite mista e la connettivite indifferenziata, l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica, la sindrome anticorpi anti-sintetasi
  • Vasculiti (malattie infiammatorie a carico dei vasi sanguigni) tra cui: la sindrome di Churg-Strauss, la granulomatosi di Wegener, la poliangioite microscopica, l’arterite di Horton, l’arterite di Takayasu, la panarterite nodosa, la sindrome di Cogan e altre
  • Malattie e sindromi autoimmuni varie, tra cui: uveiti (infiammazioni oculari), epatopatie e cirrosi epatica, epatite
Anticorpi antigeni nucleari estraibili (ENA): come si svolge il test?
Per effettuare il test di screening per la rilevazione sierologica degli anticorpi anti ENA è sufficiente recarsi in ambulatorio digiuni da almeno 6-8 ore, e sottoporsi a normale prelievo di sangue. Gli esiti del test giungono in pochi giorni, massimo una settimana. 

Anticorpi antigeni nucleari estraibili (ENA): come si leggono i risultati?
In condizione di salute, gli anticorpi anti-ENA sono assenti, sia negli uomini che nelle donne. Pertanto nel referto, tra i valori di riferimento, si leggerebbe in questo caso:
  • Anti SM, SSA/Ro, SSB/La, RNP, Scl 70, Jo 1 assenti, o in concentrazioni inferiori a 21 U/ml
Attenzione, però, ai falsi negativi. Va infatti considerato che:

Gli anticorpi anti SM sono altamente specifici per il LES, ma si riscontrano solo nel 25% dei test dei pazienti che ne soffrono, mentre gli anticorpi anti RNP, sebbene meno specifici, sono rilevati nel 40% dei casi di connettiviti miste e di LES. Gli anticorpi anti SSA/Ro, si rilevano nel 40% dei casi di sindrome di Sjögren e persino – raramente – in caso di LES cosiddetto sieronegativo. Gli anticorpi anti SSB sono riscontrati in basse percentuali (15%) di LES e sindrome di Sjögren, mentre gli anticorpi anti Scl 70 sono rilevati nell’80% di casi di sclerosi sistemica. 

Le percentuali sono quindi diverse e non sempre altamente specifiche, per tale ragione, prima di emettere una diagnosi, lo/a specialista confronterà l’esito dei test di screening per la ricerca sierologica degli anticorpi anti ENA con altri test analoghi, più test funzionali ed esami strumentali. A diagnosi certa, però, il periodico ricorso a questo test può risultare utile per valutare l’andamento della malattia e la reazione del paziente alle terapie. 
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