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Artrodesi vertebrale: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico di riparazione di “artrodesi vertebrale” il Ministero della Salute fornisce il numero di interventi effettuati in un anno dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza dell’ospedale.
 
Approfondisci l'indicatore relativo al numero di interventi chirurgici di artrodesi vertebrale

Artrodesi vertebrale: che cos’è e quando si fa
L'artrodesi vertebrale è una procedura chirurgica che mira a stabilizzare una o più vertebre della colonna vertebrale, in modo da ridurre i sintomi in caso di patologie e di ripristinare l’equilibrio della colonna vertebrale.
L'artrodesi vertebrale è considerata quando i trattamenti farmacologici non forniscono sollievo adeguato e la condizione spinale continua a causare problemi funzionali.
I sintomi che possono indicare la necessità di sottoporsi a un intervento di artrodesi vertebrale includono:
dolore persistente alla schiena, irradiazione del dolore alle gambe o braccia, debolezza muscolare, problemi di equilibrio o coordinazione. Se questi sintomi persistono nonostante il trattamento conservativo, potrebbe essere consigliata un'artrodesi per affrontare la causa sottostante.
Questo intervento è solitamente eseguito per trattare patologie spinali come ernie, deformità vertebrali o instabilità, che possono causare dolore cronico e compromettere la qualità della vita. I casi più comuni includono degenerazione del disco, scivolamento vertebrale (spondilolistesi) o curvature anomale della colonna.
 
Secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, il numero di interventi di artrodesi è in costante crescita (da 28.915 nel 2015 fino ad arrivare a 38564 nel 2022).
 
Artrodesi vertebrale: tipologie di intervento
A seconda del tratto di colonna interessata, si descrivono tre tipologie di interventi:
  • Artrodesi vertebrale cervicale: viene eseguita per trattare patologie che riguardano il tratto cervicale (C1-C7)
  • Artrodesi vertebrale toracica: viene eseguita per trattare patologie che riguardano il tratto toracico (T1-T12)
  • Artrodesi vertebrale lombare: viene eseguita per trattare patologie che riguardano il tratto lombare (L1-L5)
 
Artrodesi vertebrale: Preparazione ed Intervento
Prima dell'intervento, il paziente sarà sottoposto a esami approfonditi, comprese radiografie e risonanze magnetiche, per valutare la gravità della condizione. In alcuni casi, potrebbe essere necessario interrompere l'assunzione di determinati farmaci o seguire indicazioni specifiche riguardo al digiuno preoperatorio.
 
L'intervento avviene sotto anestesia generale e può variare nella sua durata in base alla complessità del caso. Durante l'operazione, vengono utilizzati strumenti come viti, barre e, in alcuni casi, una “gabbietta” sintetica (cage) spesso fatta di titanio, che sostituisce un disco intervertebrale, facilita la fusione delle vertebre e stabilizza la colonna vertebrale.
Ci sono diversi tipi di artrodesi vertebrale, ma il principio di base consiste nella fusione delle vertebre. Tra le tecniche comuni, ci sono:
  1. Approccio posteriore: è quello più comunemente usato e prevede il posizionamento di viti peduncolari, barre, cage, distanziatori. L’accesso al sito chirurgico può essere effettuato tramite un’incisione unica sulla schiena oppure eseguendo incisioni di lunghezza minore in sede laterale: quest’ultima soluzione è parte di una tecnica mininvasiva, che può però essere effettuata solo in alcuni casi;
  2. Approccio anteriore: vengono utilizzati dispositivi medici (viti, barre, cage, distanziatori) di tipo diverso, per raggiungere obiettivi differenti ed è associato al vantaggio di non incidere i muscoli della schiena e, quindi, di permettere un recupero più rapido. Questa tecnica non è indicata nei pazienti che presentano un restringimento (stenosi) di grado elevato del canale vertebrale.
  3. Approccio laterale: coinvolge l'accesso ai lati della colonna vertebrale e può essere utilizzata in combinazione con altre tecniche (Non è indicato per intervento a L5-S1 a causa della presenza delle creste iliache che ne coprono l’accesso).
 
Cosa succede dopo l'intervento
Il periodo post-operatorio prevede un periodo di recupero durante il quale il paziente sarà monitorato attentamente. Generalmente già il giorno dopo l’intervento il paziente deambula in autonomia e dopo circa  2-4 giorni torna a domicilio. Sarà necessario seguire le indicazioni del chirurgo per quanto riguarda l'attività fisica e il carico sulla colonna vertebrale. Durante le visite di monitoraggio, vengono effettuati esami come radiografie e/o TAC per valutare l'esito dell'intervento chirurgico. La ripresa delle attività fisiche dovrebbe avvenire gradualmente dopo le visite di controllo, seguendo le indicazioni del chirurgo. La guarigione richiede da uno a tre mesi, durante i quali può essere consigliato di indossare un busto lombare di sostegno. Esercizi di riabilitazione potrebbero inoltre essere raccomandati per migliorare la forza muscolare e la flessibilità.
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