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Cardiochirurgia pediatrica: come scegliere la struttura sanitaria?
Per gli interventi chirurgici di "cardiochirurgia pediatrica" il Ministero della Salute fornisce il numero di interventi effettuati in un anno dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza dell’ospedale. 
 
Il cuore nel neonato
Il cuore del bambino si forma nei primi 2 mesi circa di gravidanza. È questa la fase più delicata in quanto possono generarsi difetti di varia entità, da piccole irregolarità a vere e proprie malformazioni del cuore o dei grossi vasi sanguigni che portano a morte del feto. Le malformazioni più semplici si limitano a un solo difetto delle camere del cuore (difetto interatriale, difetto interventricolare, pervietà del dotto di Botallo). Le malformazioni complesse riuniscono invece difetti multipli e associati tra loro e rappresentano la sfida più grande per la cardiochirurgia pediatrica. L’intervento chirurgico può essere giustificato, seppur raramente, anche per malformazioni dei vasi sanguigni del cuore o di aritmie del cuore (Sindrome del QT Lungo, la Sindrome di Wolff-Parkinson-White e la Sindrome di Brugada sono tra le più frequenti).

Cardiochirurgia pediatrica: epidemiologia
Le cardiopatie congenite sono circa 50 e sono la terza causa di morte in età pediatrica nel mondo dopo infezioni e malnutrizione. Ci sono 5 milioni di bambini cardiopatici nel mondo e ne muoiono circa 2 milioni ogni anno, anche se con notevoli differenze tra i Paesi occidentali e il resto del mondo. In Italia nascono circa 4.500 bambini con cardiopatie congenite all’anno ma, grazie a tecniche chirurgiche e a strumenti sempre più tecnologici, al giorno d’oggi, il 95% di questi neonati riesce a recuperare lo stato di salute tramite l’intervento di chirurgica.

Cardiochirurgia pediatrica: diagnosi e percorso
Le cardiopatie congenite vengono diagnosticate in epoca prenatale. Per diagnosticare una cardiopatia congenita è sufficiente, in genere, un ecocolordoppler fetale. In alcuni casi possono essere necessari l’ecografia transesofagea, angiografia, TAC o la Risonanza Magnetica.
Chiaramente le indagini in epoca prenatale non sostituiscono la visita pediatrica post natale.
Nei centri altamente specializzati, i genitori vengono accompagnati in un percorso dalla diagnosi all’intervento chirurgico sul neonato da una squadra multidisciplinare: ginecologo, pediatra, cardiologo pediatrico, cardiochirurgo pediatrico, anestesista. La qualità di vita del bambino con la malattia, così come quella dei genitori, sarà simile a quella di un bambino sano, riuscendo a sopravvivere fino alla vita adulta, completando tranquillamente la formazione scolastica e svolgendo normale attività fisica e ricreativa.

Cardiochirurgia pediatrica: la terapia
L’80% delle cardiopatie congenite richiede l’intervento chirurgico. In alcuni casi bisogna procedere all’intervento non appena possibile in epoca neonatale mentre, in altri casi, è possibile aspettare qualche anno, a seconda della gravità e del tipo di cardiopatia.
L’intervento chirurgico può essere effettuato in modo interventistico, ovvero tramite l’introduzione di sonde o cateteri nei vasi del cuore.
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