Mappa

Filtri

Tipologia Struttura Sanitaria

Certificazioni

Comfort alberghieri

Info utili

Parcheggio

Accessibilità

Legatura o stripping delle vene degli arti inferiori: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico di “legatura o stripping delle vene" il Ministero della Salute fornisce il numero di interventi effettuati in un anno dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza dell’ospedale. 
 
L’intervento di legatura delle vene
L’intervento chirurgico di legatura o stripping viene effettuato in presenza di vene varicose, causate dal mal funzionamento delle valvole presenti nelle vene degli arti inferiori. Si tratta di un intervento chirurgico che può essere eseguito in un solo giorno di ricovero e in anestesia locale o generale (a seconda delle condizioni del paziente e delle necessità del chirurgo) e consiste nella rimozione della porzione di vena che non funziona e nella legatura delle porzioni a monte ed a valle di quella interessata dall’intervento.
Il flusso di sangue non sarà influenzato dall'intervento perché le vene situate in profondità prenderanno il posto delle vene danneggiate e eliminate.
Effetti collaterali dell’intervento, seppur rari, sono dolore, lividi o sanguinamento, oppure ancor più raramente potrebbero esserci danni ai nervi o nascita di trombi nel sangue.
La convalescenza potrebbe essere lunga, infatti può durare fino a 3 settimane per il recupero totale, anche se tutto dipende dalla salute generale del paziente e dalla gravità della malattia, e può essere necessario che vengano indossate delle calze elastiche a compressione.

Le vene varicose
Le vene varicose (o varici) sono delle grosse dilatazioni delle vene più superficiali, visibili spesso a occhio nudo sotto la pelle. Compaiono più frequentemente nel genere femminile, in età anziana, e colpiscono solitamente le gambe, assumendo spesso un andamento tortuoso, serpeggiante e di colore bluastro o violaceo.
Normalmente nelle vene sono presenti delle valvole che aiutano la risalita del sangue dalle estremità del corpo fino al cuore. Quando queste valvole si sfiancano e prolassano, a causa di altre malattie esistenti o semplicemente per l’età, il sangue non riesce a seguire il suo percorso verso il cuore e tende a ristagnare per gravità.
Le vene varicose rappresentano una malattia molto frequente ma generalmente ben sopportata, infatti basta adottare pratici rimedi come il riposo (possibilmente con gambe sollevate), calze elastiche a compressione, massaggi e pomate, evitare di restare in piedi o seduti per periodi lunghi, camminare 30 minuti ogni giorno o svolgere attività fisica.
Quando le vene varicose sono estese e numerose, possono provocare una sensazione di pesantezza e stanchezza alle gambe, dolore, prurito e, soprattutto di sera, la comparsa di gonfiore alle caviglie. Generalmente solo in questi ultimi casi è indicato il ricovero e l’intervento di legatura e asportazione (stripping) di tutta o di una parte delle vene interessate, più frequentemente la vena grande e piccola safena, ma si tratta di circa l’1-2% dei pazienti con varici. A volte si opta per un approccio meno chirurgico, come il trattamento endovascolare (si entra nella vena con un catetere e si cerca di chiuderla con laser o radiofrequenze) o la scleroterapia (iniezione di una schiuma speciale nelle vene per sigillarle).

Diagnosi
Il paziente con sospetto di vene varicose, oltre a un attento esame fisico da parte del medico, viene sottoposto ad alcune prove posturali con il laccio alle cosce (manovra di Trendelemburg e di Perthes) che permettono già di formulare la diagnosi. Di aiuto sarà anche un’ecocolordoppler delle caviglie per valutare il ristagno del sangue.
Continua a leggere