Tumore maligno alla mammella: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico per tumore maligno alla mammella il Ministero della Salute indica il
numero di interventi effettuati dalla struttura presa in considerazione,
indice di esperienza; la
proporzione di interventi di demolizione in cui venga effettuata contestualmente anche la ricostruzione, l’inserzione di espansore o l’impianto di protesi,
indici di appropriatezza delle cure prestate; infine la
proporzione di reinterventi entro 4 mesi dopo un primo intervento chirurgico conservativo,
indice dell’efficacia delle cure prestate della tecnica e di sicurezza delle cure prestate.
In particolare, è preferibile optare per strutture che effettuino
almeno 150 interventi l'anno (e che eseguano almeno l’80% degli interventi in reparti che effettuano almeno 135 interventi ogni anno), che effettuino in
oltre il 70% degli interventi di demolizione una contestuale ricostruzione, l’inserzione di espansore o l’impianto di protesi, che non abbiano una percentuale di
reinterventi dopo 120 giorni dal primo intervento chirurgico conservativo superiore all’8% dei casi (bollino verde).
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Che cos'è il tumore alla mammella?
Il tumore al seno è il tipo tumore più frequente nelle donne in Italia. La maggior parte delle donne con diagnosi di cancro al seno ha più di 50 anni, ma anche le donne più giovani possono contrarre questa patologia. Circa a una donna su otto viene diagnosticato un cancro al seno durante la loro vita. In generale c'è una buona possibilità di recupero se viene rilevato nelle sue fasi iniziali. Per questo motivo, è fondamentale che le donne controllino regolarmente il seno per individuare rapidamente eventuali modifiche. Il tumore al seno nella popolazione maschile è più raro, con una proporzione di un uomo su 565. Nel 2023, sono state stimate circa 55.900 nuove diagnosi nelle donne.
Nel corso dei prossimi vent'anni, ci si aspetta un incremento medio annuo dello 0,2%.
Quali sono i sintomi del tumore al seno e quando rivolgersi al medico?
Il tumore al seno può manifestarsi in più modi, ma il primo sintomo evidente di solito è un nodulo o un'area di tessuto mammario ispessito.
La maggior parte dei noduli al seno non è cancerosa, ma è sempre meglio farli controllare dal medico.
In particolare, è importante rivolgersi ad un medico in uno dei seguenti casi:
- un cambiamento delle dimensioni o della forma di uno o di entrambi i seni;
- un nodulo o gonfiore a livello delle ascelle;
- secrezioni dal capezzolo spontanee monolateralmente;
- secrezioni ematiche o guaiaco-positive;
- increspature sulla pelle del seno;
- un'eruzione cutanea sopra o intorno al capezzolo;
- un cambiamento nell'aspetto del capezzolo (capezzolo retratto).
Il dolore al seno non è di solito un sintomo di tumore al seno.
Cause del tumore al seno
Le cause esatte del tumore al seno non sono state ancora completamente comprese. Tuttavia, ci sono alcuni fattori noti che possono aumentare il rischio di tumore al seno. Questi includono:
- età: il rischio aumenta man mano che si invecchia;
- una storia familiare di tumore al seno;
- una precedente diagnosi di tumore al seno;
- un precedente nodulo benigno al seno;
- una pregressa radioterapia a livello toracico;
- essere obeso;
- un uso eccessivo di alcool.
Diagnosi di tumore al seno
Il medico, attraverso la palpazione del seno, potrà avvertire la presenza di noduli e valutarne dimensione forma e consistenza. In genere i noduli benigni sono noduli rotondi, morbidi e mobili, mentre i noduli con una forma più irregolare e al tatto appaiono più fissi e ancorati al seno sono quelli più probabilmente maligni.
Dopo aver esaminato il seno, il medico curante può indirizzare da uno specialista sul tumore del seno (senologo) per ulteriori approfondimenti. Ciò potrebbe includere lo screening mammario (
mammografia), un’ecografia mammaria, in particolar modo nelle donne più giovani, una risonanza magnetica, soprattutto nelle donne a elevato rischio, o una biopsia.
I tipi di tumore al seno
Esistono diversi tipi di tumore al seno, che possono svilupparsi in diverse parti del seno.
Il tumore al seno è spesso diviso in:
- carcinoma mammario non invasivo (carcinoma in situ): trovato nei dotti della mammella (carcinoma duttale in situ, DCIS) e non ha sviluppato la capacità di diffondersi al di fuori del seno. Di solito si trova durante una mammografia e raramente si presenta come un nodulo al seno;
- carcinoma mammario invasivo: di solito si sviluppa nelle cellule che rivestono i dotti mammari (carcinoma mammario duttale invasivo o infiltrante) ed è il tipo istologico più comune di tumore al seno.
Altri tipi meno comuni di cancro al seno includono:
- carcinoma mammario lobulare invasivo (e pre-invasivo);
- carcinoma mammario infiammatorio;
- malattia di Paget del capezzolo.
È possibile che il cancro al seno si diffonda in altre parti del corpo, di solito attraverso il flusso sanguigno o i linfonodi ascellari. Se ciò accade, si parla di
carcinoma mammario secondario o metastatico.
Trattamento del tumore al seno
Se il tumore viene rilevato in una fase precoce, sarà possibile trattarlo prima che si diffonda alle parti vicine del corpo. Il tumore al seno viene trattato utilizzando una combinazione di:
- chirurgia;
- chemioterapia;
- radioterapia.
Le opzioni terapeutiche standard includono chirurgia conservativa con radioterapia o mastectomia, seguita da trattamenti sistemici adiuvanti come l'ormonoterapia o la poli-chemioterapia o, in alcuni casi, da trattamenti ormonali o biologici. Il tipo di intervento chirurgico e il trattamento successivo dipenderanno dal tipo di tumore al seno diagnosticato.
In una piccola percentuale di donne, il tumore al seno viene scoperto quando ormai si è diffuso ad altre parti del corpo (carcinoma mammario secondario o metastatico). Gli organi dove più di frequente sono diagnosticate le metastasi sono le ossa (soprattutto a livello della colonna vertebrale, bacino, femore, costole o teca cranica), i polmoni, i linfonodi, la pleura, la pelle, il fegato e, più di rado, il cervello. Nonostante il
carcinoma metastatico rappresenti solo il 6-7% dei casi, la sopravvivenza globale è migliorata grazie a nuovi farmaci e terapie di supporto.
Vivere con il tumore al seno
Una diagnosi di tumore al seno può influenzare la vita quotidiana in molti modi, che dipende molto dalla fase in cui è il tumore e dal trattamento a cui si è sottoposte. Il modo con cui vengono affrontate la diagnosi e il trattamento ovviamente variano da persona a persona. È importante sapere che esistono diversi tipi di supporto disponibili, in caso di necessità. Per esempio:
- la famiglia e gli amici possono essere un potente sistema di supporto;
- comunicare con altre persone nella stessa situazione;
- conoscere più a fondo noi stesse e la malattia;
- non cercare di fare troppo o di esagerare;
- prendersi tempo per sé stesse.
Prevenire il cancro al seno
Dal momento che le cause del tumore al seno non sono completamente note, al momento non abbiamo a disposizione un metodo “certo” con cui prevenirne l’insorgenza. Si può però fare molto per ridurne il rischio di insorgenza e, nel caso ciò avvenga, per fare una diagnosi precoce. Per ridurre la probabilità di insorgenza del tumore, saranno certamente di beneficio:
- mantenere sotto controllo il peso corporeo;
- fare attività fisica regolarmente (l’esercizio fisico può ridurre il rischio di tumore al seno fino a un terzo);
- avere un basso apporto di grassi saturi e di alcol;
- non essere sovrappeso o obeso, soprattutto dopo la menopausa (questo perché l'essere sovrappeso o obesi provoca la produzione di più estrogeni, che possono aumentare il rischio di tumore al seno).
Per una diagnosi precoce sarà importante:
- eseguire regolarmente l’autopalpazione del seno dopo i 20 anni di età;
- eseguire una ecografia mammaria per le donne giovani a maggior rischio;
- eseguire un controllo annuale da un medico specialista dopo i 50 anni di età;
- partecipare ai programmi di screening che prevedono l’esecuzione mammografia ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni. Lo screening può ridurre fino al 40% la mortalità per questa malattia.