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Tumore cerebrale: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico per tumore cerebrale il Ministero della Salute indica il numero di interventi effettuati dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza della struttura nel trattare chirurgicamente questa patologia e la percentuale di mortalità entro un mese dall’intervento di craniotomia per tumore cerebrale, indice dell’efficacia delle cure prestate. In particolare, è preferibile optare per strutture che abbiano una mortalità a 30 giorni dall’intervento di craniotomia inferiore all’1,5% dei casi (semaforo verde).
 
Approfondisci gli indicatori relativi a:

Che cos'è il tumore cerebrale?
Un tumore cerebrale è una crescita di cellule nel sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto o midollo allungato) che si moltiplicano in modo anormale e incontrollabile.
 
Gradi e tipi di tumore cerebrale
I tumori cerebrali sono classificati in base alla velocità di crescita e alla probabilità di recidiva dopo il trattamento. I tumori di grado 1 e 2 sono definiti di “basso grado”, mentre quelli di grado 3 e 4 sono di “alto grado”.
Esistono due tipi principali di tumore cerebrale:
  • tumori cerebrali non cancerosi (benigni): sono di basso grado (grado I o II), il che significa che crescono lentamente e hanno meno probabilità di ritornare dopo il trattamento;
  • tumori cerebrali cancerosi (maligni)sono di alto grado (grado III o IV) e hanno partenza o dal sistema nervoso centrale (tumori primari) o si diffondono al sistema nervoso centrale da altre parti del corpo (tumori secondari); sono più propensi a ricrescere dopo il trattamento.
I tumori cerebrali possono colpire persone di qualsiasi età, compresi i bambini, anche se tendono ad essere più comuni negli anziani.
In Italia viene fatta diagnosi di tumori cerebrali a circa 6.000 persone all’anno (stime Registro Tumori). In molti casi viene diagnosticata una neoplasia cerebrale secondaria.
 
Quali sono i sintomi di un tumore cerebrale?
I sintomi di un tumore cerebrale variano a seconda della parte esatta colpita. I sintomi comuni includono:
  • mal di testa severo e persistente;
  • nausea persistente, vomito e sonnolenza;
  • cambiamenti mentali o comportamentali, come problemi di memoria o cambiamenti di personalità;
  • debolezza progressiva o paralisi su un lato del corpo;
  • problemi di visione o di linguaggio.
A volte è possibile che non ci siano sintomi o che si sviluppino solo molto lentamente nel tempo.
 
Tumore cerebrale: quando rivolgersi al medico?
È importante rivolgersi al proprio medico quando si manifestano i sintomi descritti sopra, in particolare in presenza di un mal di testa grave e persistente. Ovviamente non è detto che si tratti di un tumore cerebrale, ma sono sintomi che comunque devono essere controllati. Se il medico non è in grado di identificare la causa più probabile di quei sintomi, è possibile che indirizzi il paziente a un neurologo (uno specialista dell’encefalo e del sistema nervoso) per ulteriori accertamenti e test, come una scintigrafia cerebrale.
 
Cause e rischi del tumore cerebrale
Nella maggior parte dei tumori cerebrali la causa è sconosciuta, ma ci sono una serie di fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di sviluppare un tumore cerebrale.
I fattori di rischio includono:
  • età: il rischio di contrarre un tumore cerebrale aumenta con l'età, sebbene alcuni tipi di tumore cerebrale siano più comuni nei bambini;
  • tumori precedenti: i bambini che hanno già avuto il cancro hanno un rischio più elevato di avere un tumore cerebrale in età avanzata; anche gli adulti affetti da leucemia o linfoma non-Hodgkin hanno un rischio aumentato;
  • radiazioni: l'esposizione alle radiazioni rappresenta un fattore di rischio in un numero molto limitato di tumori cerebrali; alcuni tipi di tumore cerebrale sono più comuni nelle persone che hanno avuto radioterapia, scansioni TC o raggi X alla testa;
  • storia familiare e condizioni genetiche: alcune condizioni genetiche sono note per aumentare il rischio di contrarre un tumore cerebrale, tra cui la sclerosi tuberosa, la neurofibromatosi di tipo 1, la neurofibromatosi di tipo 2 e la sindrome di Turner;
  • HIV o AIDS: rispetto alla popolazione generale, i pazienti con HIV o AIDS hanno circa il doppio delle probabilità di sviluppare un tumore cerebrale.
Diagnosi dei tumori cerebrali
Il medico di famiglia o il neurologo possono sospettare un tumore cerebrale sulla base dei sintomi e dell’esame obiettivo da loro effettuato. La presenza di un tumore può essere ulteriormente indagata con la risonanza magnetica nucleare (RMN), o, nei pazienti che non possono sottoporsi a RMN, come i portatori di pacemaker o di protesi che non sono compatibili con il campo magnetico, attraverso la tomografia computerizzata (TC). Ulteriori indagini sono la risonanza magnetica a spettroscopia (MRS), utile per identificare rapidamente eventuali recidive, o la tomografia ad emissione di positroni (PET), talvolta utile per completare la diagnosi.
Nei casi in cui si sospetti un coinvolgimento midollare può essere eseguita la puntura lombare (rachicentesi) per prelevare un campione del liquido cefalorachidiano, che scorre nel canale midollare.
Per conoscere più a fondo la eziopatogenesi (ossia lo studio delle cause della malattia e della sua insorgenza e sviluppo) di alcuni tumori cerebrali sono inoltre disponibili molti test di biologia e genetica molecolare, che permettono di fornire basi razionali e di personalizzare le scelte terapeutiche.
 
Trattamento dei tumori cerebrali
In caso di tumore cerebrale, il trattamento raccomandato dipenderà da:
  • il tipo di tumore;
  • dov'è localizzato nel sistema nervoso centrale;
  • quanto è grande e quanto si è diffuso;
  • quanto sono “anormali” le cellule;
  • il livello generale di salute e forma fisica del paziente.
I trattamenti per i tumori cerebrali includono:
Dopo la diagnosi di un tumore cerebrale, è possibile che vengano prescritti steroidi per aiutare a ridurre il gonfiore intorno al tumore. La chirurgia viene spesso utilizzata per rimuovere i tumori cerebrali. L'obiettivo è quello di rimuovere il tessuto anomalo nel modo più sicuro possibile. La procedura che consente di accedere all’interno del cranio rimuovendo una sezione della volta cranica è detta craniotomia quando il lembo osseo viene rimosso, per esporre l’encefalo, ma viene poi ripristinato nella posizione originale al termine della procedura, se invece viene rimosso definitivamente si parla di craniectomia.
Non è sempre possibile rimuovere tutto il tumore, quindi potrebbe essere necessario un ulteriore trattamento con radioterapia o chemioterapia per trattare eventuali residui di cellule anormali.
Il trattamento per i tumori benigni ha in genere un ottimo esito e permettere un recupero completo. A volte, c'è una piccola possibilità che il tumore possa ritornare, quindi sarà importante proseguire con delle visite di follow-up regolari per monitorarlo.
Dopo le procedure chirurgiche è bene stare a riposo per almeno un mese per poi eseguire una visita neurochirurgica e una TC encefalo di controllo.
Complessivamente è difficile stimare i tassi di sopravvivenza dato che i tumori cerebrali sono rari e ce ne sono diversi tipi. Circa 15 persone su 100 con un tumore cerebrale maligno sopravviveranno per cinque anni o più dopo la diagnosi.
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