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Intervento ai seni paranasali: come scegliere la struttura sanitaria?
Per gli interventi chirurgici sui "seni paranasali” il Ministero della Salute fornisce il numero di interventi effettuati in un anno dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza dell’ospedale. 
 
Che cosa sono i seni paranasali?
I seni paranasali sono delle cavità situate internamente tra il naso, le ossa dell’occhio e le guance. Se ne distinguono 4 paia (a destra e a sinistra del naso) che prendono il nome a seconda della loro posizione: seni mascellari (dietro le guance), seni frontali (tra naso e fronte), seni etmoidali (dietro il naso) e seni sfenoidali (dietro gli occhi). Sono collegati con il naso attraverso dei piccoli orifizi e servono a garantire una corretta respirazione attraverso il naso e a favorire il flusso di muco nel naso e gola.

Le malattie dei seni paranasali
Infatti l'infiammazione dei seni paranasali prende il nome di sinusite e in genere ha un'origine infettiva (come complicanza di un raffreddore ad esempio) oppure allergica. Nella sinusite cronica, ovvero quella che non guarisce in breve tempo con la normale terapia, i seni paranasali sono impossibilitati a drenare adeguatamente il loro contenuto a causa della prolungata ostruzione. Questo determina l’intrappolamento delle secrezioni nasali nei seni paranasali che possono infettarsi.
Oltre alle malattie infiammatorie, anche se più raramente, i seni paranasali possono essere interessati anche da polipi, tumori benigni o maligni.

Sintomi
I pazienti spesso si lamentano di congestione nasale e naso chiuso, naso che cola, mal di testa a livello della fronte, perdita dell’odorato. Nei casi più gravi ci può essere forte dolore a livello dei seni coinvolti, febbre, debolezza generale.

Diagnosi
Solitamente la diagnosi delle sinusiti, seppur dipendendo dalla sede dell’infiammazione, viene effettuata attraverso una semplice visita medica e non necessita di accertamenti specifici. In alcuni casi, però, è possibile che vengano richiesti esami approfonditi nei casi più dubbi, per valutare le eventuali complicanze oppure per identificare la sede dell’infiammazione. Potrebbe quindi servire una radiografia del cranio, una TC del cranio, un esame della pressione nasale, un esame del muco nasale o l’utilizzo dell’endoscopio, ovvero un tubicino flessibile che viene introdotto nel naso per avere una visione diretta del problema.

Interventi chirurgici ai seni paranasali
Inizialmente l’approccio alle malattie dei seni paranasali non è chirurgico, prescrivendo farmaci antibiotici, decongestionanti, spray nasali cortisonici o trattamenti con aerosol/suffumigi. Nei casi in cui le terapie mediche non siano efficaci si deve ricorrere alla chirurgia. La procedura chirurgica più frequentemente utilizzata per il trattamento delle patologie dei seni paranasali è la chirurgia endoscopica dei seni paranasali che non utilizza bisturi e non crea ferite e cicatrici alla pelle bensì entra nelle cavità dei seni con un tubicino flessibile attraverso il quale il medico riesce a operare e a disostruirle. Chiaramente la scelta dell’intervento dipende dal seno paranasale coinvolto. Infatti, pur presentando decorsi post-operatori simili, gli interventi sono differenti e di solito vengono effettuati in anestesia generale: etmoidectomia, antrotomia mascellare e settoplastica con turbinoplastica.
In generale, la maggior parte dei pazienti ritornano al lavoro o a scuola dopo pochi giorni, ma per raggiungere la completa guarigione possono essere necessarie diverse settimane, durante le quali è normale e prevedibile che potrebbero presentarsi gonfiore e dolore all'interno del naso, o più raramente un'infezione dei seni paranasali che necessita di lavaggio nasale o aerosol con azione antibiotica.
Quando il naso e i seni paranasali saranno del tutto guariti, il paziente potrà riprendere le normali attività. I sintomi della sinusite dovrebbero migliorare e le infezioni dei seni paranasali farsi meno frequenti nel tempo. La chirurgia non garantisce tuttavia alcun risultato certo.
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