Frattura del collo del femore: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico per “frattura di femore” il Ministero della Salute indica il numero di interventi effettuati dalla struttura presa in considerazione,
indice di esperienza chirurgica e la percentuale di interventi chirurgici di frattura del collo del femore effettuati entro 48 ore dal ricovero,
indice di sicurezza delle cure prestate. In particolare, è preferibile optare per strutture che effettuino almeno
75 interventi l'anno, di cui almeno il
60% eseguito entro due giorni dal momento del ricovero.
Approfondisci gli indicatori relativi a:
Frattura del collo del femore: che cos’è?
La
frattura del collo del femore è una “rottura” che si verifica a livello della parte superiore del femore vicino all'articolazione dell'anca. Nonostante il femore sia un osso molto resistente, la sua rottura è un evento che può avvenire sia nella popolazione giovane (es. urti e traumi violenti) sia nella popolazione più anziana (principalmente a causa di cadute accidentali dovute a problemi di vista ed equilibrio).
Generalmente le fratture sono più comuni nelle donne, che sono più suscettibili all'
osteoporosi (una patologia che rende le ossa più fragili).
Rispetto al resto del mondo l’Italia è tra i paesi a maggior incidenza di fratture di femore, registrando annualmente su 100.000 abitanti un’incidenza >300 per le donne e >150 per gli
uomini.
Classificazione generale delle fratture
A seconda del tipo di lesione si distinguono fratture semplici o pluriframmentarie (in base al numero di frammenti ossei che si staccano), esposte e chiuse (ovvero se lacerano la pelle sovrastante e si espongono all’esterno oppure no), scomposta o composta (quando le ossa sono fuori allineamento oppure no), da stress o da avulsione (se si tratta di un piccolo pezzo di osso che si separa dal resto oppure di ripetuti stress che generano frammenti che si staccano), trasversa o obliqua o longitudinale (in base all’andamento della frattura), completa o incompleta (se il frammento è interamente venuto via o è rimasto adeso all’osso).
Frattura del collo del femore: fattori di rischio
Le
fratture ossee sono tra le principali problematiche che insorgono nella
terza età. Un elemento fondamentale che causa le fratture è sicuramente la densità ossea ridotta (ovvero la quantità di minerali presente nelle ossa è più bassa, rendendole più fragili), che inizia a manifestarsi intorno ai 70 anni di vita. Alcune patologie e condizioni di salute portano più velocemente alla riduzione della densità ossea, tra queste ricordiamo:
- Menopausa precoce;
- Patologie ormonali, infettive, cardiovascolari;
- Alcuni tipi di terapie (es. chemioterapie; cortisone ad alto dosaggio; immunosoppressori …);
- Ridotto apporto di calcio e vitamina D nella dieta.
Frattura del collo del femore: quali sono i sintomi?
I sintomi di una frattura del collo del femore, specialmente dopo una caduta, possono includere:
- Dolore acuto e immediato, che può irradiare verso l’inguine, ma può essere avvertito anche all’altezza del ginocchio e della caviglia;
- Sensazione di uno schiocco al momento del trauma;
- Non essere in grado di sollevare, muovere o ruotare la gamba;
- Non essere in grado di stare in piedi o “caricare peso” sulla gamba;
- Lividi e gonfiore intorno all'area dell'anca;
- Avere una gamba più corta sul lato infortunato;
- La gamba si gira verso l'esterno soprattutto sul lato infortunato.
Una frattura del collo del femore non causa necessariamente lividi o impedisce di stare in piedi o di camminare.
Frattura del collo del femore: valutazione ospedaliera
La frattura del collo del femore richiede una valutazione immediata da parte di un medico.
Dopo l'arrivo in ospedale per una sospetta frattura del collo del femore, verrà valutata la condizione generale. Il medico che esegue la valutazione potrà:
- Chiedere cosa è successo e se c’è stata una caduta;
- In caso di caduta se è la prima volta che vi capita;
- Chiedere se sono presenti altre patologie;
- Chiedere se state prendendo qualche farmaco;
- Valutare il livello del dolore;
- Valutare il vostro stato mentale (in caso di caduta è possibile aver sbattuto la testa ed essere un po’ confusi);
- Misurare la temperatura corporea;
- Valutare il vostro stato di idratazione.
A seconda dell'esito della tua valutazione, potreste ricevere:
- Farmaci antidolorifici;
- Anestesia locale in caso di dolore più intenso;
- Soluzione fisiologica in caso di disidratazione.
È possibile che dal
Pronto Soccorso veniate poi trasferiti in un
reparto ortopedico.
Frattura del collo del femore: diagnosi
Per confermare la presenza di una frattura a livello del collo del femore, potrebbero venire eseguiti alcuni esami di imaging come:
Frattura del collo del femore: trattamento
La chirurgia è di solito l'unica opzione di
trattamento per le fratture del collo del femore.
L’intervento chirurgico consiste nell’unione dei frammenti ossei della frattura con mezzi metallici, quali chiodi e placche o nella sostituzione dell’intera articolazione (o della sua parte femorale) con una protesi metallica.
L’intervento chirurgico è possibile, nella gran parte dei casi, nel paziente anziano, e permette di ridurre al minimo il tempo di immobilizzazione a letto, prevenendo così la comparsa di complicazioni.
Il Ministero della Salute e le pubblicazioni scientifiche raccomandano che chi presenta una frattura del collo del femore sia sottoposto ad intervento chirurgico entro 48 ore dall'ingresso in ospedale.
Tuttavia, è possibile che talvolta la chirurgia non sia la scelta più ottimale o che ci siano altre condizioni che debbano essere trattate prima di procedere con l’operazione, per migliorarne l’esito.
La chirurgia più indicata in questo tipo di frattura è il fissaggio di essa tramite chiodo, tuttavia, in circa la metà dei casi è necessaria una sostituzione parziale o completa dell'anca.
Il tipo di intervento chirurgico necessario dipende da una serie di fattori, tra cui:
- Il tipo di frattura (la posizione della frattura a livello del femore);
- L’età;
- Il livello di mobilità prima della frattura;
- La condizione dell'osso e dell'articolazione, ad esempio se è presente o meno artrite;
- Le condizioni generali del paziente.
Frattura del collo del femore: complicanze
Ci sono alcune complicanze che possono derivare dall’intervento chirurgico e dalla permanenza in ospedale, tra cui:
- Infezioni: in circa il 3% dei casi, nei mesi successivi all’operazione, potrebbe svilupparsi un’infezione dell’osso (osteomielite), che richiederà una terapia antibiotica prolungata ed un possibile ulteriore intervento chirurgico. Il rischio di infezione tuttavia è ridotto poiché vengono utilizzati antibiotici prima dell’intervento chirurgico e l’operazione viene effettuata in ambiente sterile;
- Coaguli di sangue: possono formarsi nelle vene profonde della gamba (trombosi venosa profonda, o TVP) come risultato della riduzione del movimento. La TVP può essere prevenuta usando delle calze speciali, esercizi e farmaci;
- Ulcere da decubito (piaghe da decubito): sono delle lesioni della pelle che possono presentarsi quando si è costretti a rimanere su una sedia o su un letto per lunghi periodi. Una pronta fisioterapia e l’utilizzo di materassi speciali riducono il rischio di sviluppare le ulcere.
Queste complicanze verranno discusse con il chirurgo prima dell’intervento.
Dopo l’intervento chirurgico: la riabilitazione
Nel periodo successivo all’intervento chirurgico, la
riabilitazione è essenziale per rimettersi in piedi e camminare. Riprendere a camminare bene è necessario per rafforzare le ossa, recuperare la funzionalità di muscoli e tendini e tornare alla propria quotidianità.
Successivamente all'intervento chirurgico, un fisioterapista valuterà la situazione e scriverà un programma di riabilitazione che includa obiettivi realistici da raggiungere durante la fase di recupero. Il tempo di permanenza in ospedale dipenderà molto dalle condizioni e dalla mobilità. Una volta terminata la riabilitazione in ospedale, qualora vi sia ancora necessità di continuare il percorso, il medico curante le prescriverà un pacchetto di sedute di fisioterapia.
Prevenire le fratture del femore
È possibile prevenire le fratture del femore adottando alcune misure che permettono di prevenire le cadute e l’
osteoporosi.
Consigli per prevenire le cadute:
- In caso di difficoltà nella deambulazione è consigliato utilizzare ausili come un bastone da passeggio;
- Fai degli esercizi per migliorare l’equilibrio;
- Valuta i rischi presenti in casa e per renderla più sicura. Ad esempio non lucidare i pavimenti con la cera e tenerli sempre asciutti, usare tappetini antiscivolo nei bagni e fissare dei maniglioni di supporto, avere una buona illuminazione in tutte le stanze, togliere tappeti con le frange o fili volanti, etc.
Per prevenire l’osteoporosi è importante avere degli adeguati livelli di vitamina D: segui una dieta ricca di frutta e verdura ed esponiti al sole per almeno 10 minuti al giorno. In caso di carenza di vitamina D rivolgiti al tuo medico curante.