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Frattura del collo del femore: come scegliere la struttura sanitaria?
Per l’intervento chirurgico per “frattura di femore” il Ministero della Salute indica il numero di interventi effettuati dalla struttura presa in considerazione, indice di esperienza chirurgica e la percentuale di interventi chirurgici di frattura del collo del femore effettuati entro 48 ore dal ricovero, indice di sicurezza delle cure prestate. In particolare, è preferibile optare per strutture che effettuino almeno 75 interventi l'anno, di cui almeno il 70% eseguito entro due giorni dal momento del ricovero.
 
Approfondisci gli indicatori relativi a:
Frattura del collo del femore: che cos’è?
La frattura del collo del femore è una “rottura” che si verifica a livello della parte superiore del femore vicino all'articolazione dell'anca. Solitamente è causato da una caduta o da una lesione al fianco dell'anca, ma a volte può essere causata da una condizione, come il cancro, che indebolisce l'osso dell'anca.
Le cadute sono molto comuni nelle persone anziane, che possono avere problemi alla vista o alla mobilità e all'equilibrio.
Generalmente le fratture dell'anca sono più comuni nelle donne, che sono più suscettibili all'osteoporosi (e dunque ad avere ossa più fragili).

Frattura del collo del femore: quali sono i sintomi?
I sintomi di una frattura dell'anca dopo una caduta possono includere:
  • dolore;
  • non essere in grado di sollevare, muovere o ruotare la gamba;
  • non essere in grado di stare in piedi o “caricare peso” sulla gamba;
  • lividi e gonfiore intorno all'area dell'anca;
  • avere una gamba più corta sul lato infortunato;
  • la gamba si gira verso l'esterno soprattutto sul lato infortunato.
Una frattura del collo del femore non causa necessariamente lividi o impedisce di stare in piedi o di camminare.

Frattura del collo del femore: valutazione ospedaliera
In caso di dubbio di frattura del femore, è opportuno recarsi all’ospedale il prima possibile. 
In caso di caduta è meglio non provare a rialzarsi da soli e chiedere aiuto a qualcuno, magari sbattendo contro il muro o il pavimento o utilizzando il pulsante di chiamata dell'aiuto (se presente).
Dopo l'arrivo in ospedale per una sospetta frattura del collo del femore, verrà valutata la condizione generale. Il medico che esegue la valutazione potrà:
  • chiedere cosa è successo e se c’è stata una caduta;
  • in caso di caduta se è la prima volta che vi capita;
  • chiedere se sono presenti altre patologie;
  • chiedere se state prendendo qualche farmaco;
  • valutare il livello del dolore;  
  • valutare il vostro stato mentale (in caso di caduta è possibile aver sbattuto la testa ed essere un po’ confusi);
  • misurare la temperatura corporea;
  • valutare il vostro stato di idratazione.
A seconda dell'esito della tua valutazione, potreste ricevere:
  • farmaci antidolorifici;
  • un'iniezione anestetica locale vicino all'anca;
  • fluido endovenoso (fluido attraverso un ago in una vena nel braccio).
E’ possibile che dal Pronto Soccorso veniate poi trasferiti in un reparto ortopedico.

Frattura del collo del femore: diagnosi
Per confermare la presenza di una frattura a livello del collo del femore, potrebbero venire eseguiti alcuni esami di imaging come:
Frattura del collo del femore: trattamento
La chirurgia è di solito l'unica opzione di trattamento per le fratture dell'anca.
Il Ministero della Salute e le pubblicazioni scientifiche raccomandano che chi presenta una frattura del collo del femore sia sottoposto ad intervento chirurgico entro 48 ore dall'ingresso in ospedale.
Tuttavia, è possibile che talvolta la chirurgia non sia la scelta più ottimale o che ci siano altre condizioni che debbano essere trattate prima di procedere con l’operazione, per migliorarne l’esito. 
In circa la metà dei casi è necessaria una sostituzione parziale o completa dell'anca. Gli altri casi richiedono un intervento chirurgico per fissare la frattura con chiodi, viti o altri mezzi.
Il tipo di intervento chirurgico necessario dipende da una serie di fattori, tra cui:
  • il tipo di frattura (la posizione della frattura a livello del femore);
  • l’età;
  • il livello di mobilità prima della frattura;
  • la condizione dell'osso e dell'articolazione, ad esempio se è presente o meno artrite.
Dopo l’intervento chirurgico: la riabilitazione
L'obiettivo dopo l'intervento chirurgico è accelerare il recupero per aiutare a ritrovare la mobilità.
Successivamente all'intervento chirurgico, dovreste avere una valutazione di fisioterapia e ricevere un programma di riabilitazione che includa obiettivi realistici da raggiungere durante la fase di recupero. L'obiettivo è aiutare a ritrovare la mobilità e indipendenza in modo da poter tornare a casa il prima possibile.
Il tempo di permanenza in ospedale dipenderà molto dalle condizioni e dalla mobilità. È possibile che la dimissione avvenga dopo 3-5 giorni.
Le evidenze scientifiche mostrano che un pronto intervento chirurgico e un programma di riabilitazione su misura, che inizi il prima possibile dopo l'intervento chirurgico, possono migliorare significativamente la vita di una persona, ridurre la durata della degenza ospedaliera e aiutino a recuperare più rapidamente la mobilità.

Frattura del collo del femore: complicanze
Ci sono alcune complicanze che possono derivare dall’intervento chirurgico, tra cui:
  • infezione: il rischio è ridotto usando antibiotici al momento dell'intervento e attente tecniche sterili. L'infezione si verifica in circa l'1-3% dei casi e richiede un ulteriore trattamento e spesso un ulteriore intervento chirurgico;
  • coaguli di sangue: possono formarsi nelle vene profonde della gamba (trombosi venosa profonda, o TVP) come risultato della riduzione del movimento. La TVP può essere prevenuta usando delle calze speciali, esercizi e farmaci;
  • ulcere da decubito (piaghe da decubito): possono presentarsi quando si è costretti a rimanere su una sedia o su un letto per lunghi periodi.
Queste complicanze verranno discusse con il chirurgo prima dell’intervento

Prevenire le fratture del femore
È possibile prevenire le fratture del femore adottando alcune misure che permettono di prevenire le cadute e l’osteoporosi.
Per ridurre il rischio di caduta è possibile:
  • utilizzare ausili per la deambulazione, come un bastone da passeggio;
  • fare degli esercizi per migliorare l’equilibrio;
  • valutare i rischi presenti in casa e renderla più sicura. Ad esempio non lucidare i pavimenti con la cera e tenerli sempre asciutti, usare tappetini antiscivolo nei bagni e fissare dei maniglioni di supporto, avere una buona illuminazione in tutte le stanze, togliere tappeti con le frange o fili volanti, etc.
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