Cos’è il Pronto soccorso ortopedico
Il Pronto soccorso ortopedico è finalizzato all’assistenza in emergenza alle persone che hanno subito un trauma muscolo-scheletrico o sono affette da patologia ortopedica in fase acuta.
Come in un Pronto soccorso generale, un Infermiere triagista attribuisce un codice ai pazienti in base alla gravità della loro condizione. In genere, non presta assistenza alle persone in codice rosso, che vengono destinate al Pronto Soccorso generale.
È presente solo negli Ospedali specializzati in Ortopedia e traumatologia.
Quando andare al Pronto soccorso ortopedico
Le condizioni che possono richiedere assistenza presso un Pronto soccorso ortopedico includono:
- Strappo muscolare: consiste nella rottura completa di un gruppo di fibre che formano il muscolo;
- Distorsione: danno articolare provocato da un trauma che allunga o rompe i legamenti;
- Frattura: interruzione della continuità di un osso (in un punto definito rima di frattura) in due o più parti che vengono chiamate monconi di frattura;
- Lussazione articolare: spostamento dei capi articolari dalla loro posizione fisiologica (esempio: lussazione di spalla);
- Contusione: lesione traumatica delle parti molli senza ferita della cute;
- Ferita lacerocontusa: lesione traumatica delle parti molli che comporta anche ferita della cute;
- Malattie muscolo-tendinee;
- Sindromi vertebrali (lombalgie, blocchi vertebrali acuti, …);
- Artralgie di varia origine (dolore al ginocchio – gonalgia, dolore alla regione cervicale della colonna vertebrale – cervicalgia, dolore all’anca – coxalgia, dolore lungo il decorso del nervo sciatico alla schiena e alla gamba – lombosciatalgia);
- Malattie osteoarticolari degenerative (artrosi) o su base infiammatoria (artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante).
Non vengono seguiti i pazienti con trauma cranico o facciale, trauma toracico, trauma addominale e con lesioni vascolari importanti. Tali soggetti vengono infatti destinati al Pronto soccorso generale, nel quale possono trovare assistenza più adeguata.
Quali interventi
Vengono eseguite procedure quali:
- Suture;
- Medicazioni;
- Immobilizzazione articolare: l’immobilizzazione viene realizzata al fine di ridurre il dolore ed evitare ulteriori lesioni ed emorragie. È particolarmente importante in caso di fratture che riguardano distretti particolarmente a rischio di danni irreversibili (fratture del bacino o della colonna vertebrale). Viene praticata con la realizzazione di un bendaggio funzionale o applicazione di un tutore esterno (gesso, stecche). L’immobilizzazione tramite mezzi di sintesi viene praticata in sala operatoria tramite l’impianto di placche metalliche, chiodi endo-midollari o viti;
- Trazioni transcheletriche: inserimento di un filo metallico in corrispondenza dell'estremità dell'osso fratturato per esercitare una trazione lungo il suo asse maggiore;
- Riduzione di frattura scomposta: si tratta di una manovra che viene praticata al fine di riportare in posizione anatomica corretta i monconi di un osso fratturato o i capi articolari (in caso di lussazione); può essere realizzate in modalità chiusa (cioè manualmente) oppure tramite chirurgia;
- Monitoraggio dei pazienti in condizioni critiche;
- Indagini radiologiche: TAC, risonanza magnetica, radiografia, ecografia, …;
- Chirurgia traumatologica.