Terapia Intensiva Neonatale: cos’è
La
Terapia Intensiva Neonatale (TIN) è il reparto che si occupa della diagnosi e del trattamento delle condizioni mediche che riguardano il
neonato a termine e pretermine (in generale, è dedicata all’
assistenza dei bambini al di sotto dei 30 giorni di età).
La struttura
collabora con altri
reparti dell’
ospedale (Anestesia Pediatrica, Cardiologia Pediatrica, Cardiochirurgia Pediatrica, Medicina Materno-Fetale,…) nei casi che richiedono una
gestione multidisciplinare. Inoltre, mantiene il collegamento con i pazienti dimessi che hanno bisogno di essere monitorati dopo avere lasciato l’ospedale (servizio di Follow up multispecialistico), seguendoli in sinergia con gli specialisti dei servizi territoriali (Pediatra di famiglia, servizi di riabilitazione neuro-psicomotoria).
Quando serve la Terapia Intensiva Neonatale
La Terapia Intensiva Neonatale ha un
ruolo fondamentale nell’assistenza ai bambini pretermine, ovvero nati prima della 37° settimana di gravidanza. Per completare la loro crescita al di fuori dell’utero, questi piccoli devono ricevere cure speciali e personalizzate.
La Terapia Intensiva Neonatale è funzionale anche all’assistenza ai bambini nati a termine ma affetti da condizioni quali:
- Prematurità grave (31+6 settimane);
- Parto con metodica EXIT (Utero Intrapartum Therapy), previsto in caso di gravi malformazioni del tronco o del collo, che consiste nel fare avvenire la nascita con la circolazione placentare ancora intatta;
- Difetti cardiaci congeniti, che possono richiedere un intervento chirurgico in emergenza (pervietà del dotto arterioso);
- Malformazioni congenite (malformazioni urogenitali, atresia esofagea, atresia intestinale, ernia diaframmatica);
- Tumori (neuroblastomi, teratomi);
- Infezioni congenite o acquisite durante il parto;
- Conseguenze di stati di ipossia che possono verificarsi durante il parto;
- Retinopatia del pretermine (malattia dei vasi sanguigni della retina che si manifesta nei bambini nati pretermine) che può richiedere l’esecuzione di trattamenti laser.
Quanto tempo devono stare i bambini in incubatrice e quando un bambino prematuro è considerato
fuori pericolo? La durata e la tipologia di assistenza
variano in funzione del quadro clinico del piccolo e del problema per cui viene assistito.
Come è organizzata la TIN
La TIN è suddivisa in
tre camere principali:
- La camera intensiva vera e propria (che di solito è localizzata all’ingresso del reparto);
- La semi-intensiva;
- La camera delle cure minime.
Definisce un ambiente protetto, per entrare nel quale è necessario passare attraverso un’anticamera che svolge le funzioni di filtro, nella quale gli avventori devono lasciare gli oggetti personali, raccogliere i capelli (se lunghi) indossando cuffie protettive usa e getta, indossare camice e sovrascarpe, lavare accuratamente e scrupolosamente e disinfettare le mani con prodotti appositi.
La struttura è
organizzata in modo da
permettere ai genitori di
trascorrere del
tempo con il proprio bambino e promuovere la costruzione fisiologica del legame familiare.
Chi si prende cura del bambino nella TIN
Nella TIN lavorano
Medici Neonatologi,
Infermieri Pediatrici (formati per garantire assistenza ai piccoli pazienti e interagire con i genitori) e
personale socio-
sanitario che provvede a rendere disponibile il materiale sanitario necessario all’assistenza, alla pulizia e alla sterilizzazione degli ambienti, supportando gli Infermieri nello svolgimento delle loro funzioni.
Possono essere disponibili in reparto figure professionali quali
Psicologo,
Fisioterapista,
Dietista,
Esperta di
allattamento.
In alcuni ospedali, viene allestita un’isola afferente all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale presso la sala parto, funzionale alla stabilizzazione emodinamica e respiratoria e al monitoraggio dei neonati critici con patologia cardiorespiratoria.