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Reumatologia: che cos’è?
La reumatologia è una branca specialistica della medicina che si occupa esclusivamente delle malattie infiammatorie – per lo più croniche – che colpiscono in modo localizzato o sistemico le diverse parti dell’apparato locomotore, in particolare le articolazioni, e che possono in alcuni casi estendersi al tessuto connettivo o agli organi interni. Il reumatologo è pertanto un medico – anche internista - specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie infiammatorie muscoloscheletriche e delle malattie reumatiche propriamente dette, per lo più (ma non solo) derivanti da disordini di origine autoimmune che in modo sistemico vanno ad affliggere articolazioni, muscoli e ossa.
Le patologie reumatiche, che possono colpire ad ogni età – anche pediatrica - e che in molti casi prediligono il sesso femminile, sono:
  • Artriti primarie (reumatoide, psoriasica, spondilite anchilosante)
  • Artriti secondarie da infezione virale, batterica o fungina
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Sclerodermia
  • Connettiviti, vasculiti (infiammazioni del tessuto connettivo e dei vasi sanguigni)
  • Sindrome di Sjiogren
  • Gotta
  • Reumatismi extra articolari (es. la fibromialgia)
  • Reumatismi neurologici, ovvero causate da infiammazioni nervose (osteomieliti, sindrome di Raynaud)
Più ordinatamente, le patologie reumatiche si classificano secondo tre tipologie principali, a seconda della causa, ovvero:
  • Patologie reumatiche di tipo infiammatorio autoimmune (artrite reumatoide, psoriasica, spondilite anchilosante, lupus ecc.)
  • Patologie reumatiche degenerative da usura/invecchiamento (ad esempio l’artrosi, ma anche l’osteoporosi)
  • Patologie reumatiche di origine metabolica (in particolare la gotta)
Tra i fattori predisponenti l’ereditarietà, il fumo, il genere femminile.

Reumatologia: a chi si rivolge?
La reumatologia, trattando in modo specifico le malattie e le condizioni infiammatorie che interessano in prima istanza l’apparato muscoloscheletrico, si rivolge a tutto coloro che ad un certo punto della loro vita sperimentino sintomi dolorosi e invalidanti che colpiscano i loro arti, in particolare le articolazioni di braccia e gambe, o la colonna vertebrale, limitandone la funzionalità. In particolare è consigliato sottoporsi a visita reumatologica in presenza dei seguenti sintomi:
  • Dolore alle grandi o piccole articolazioni del corpo
  • Gonfiore, tumefazione e riscaldamento di una o più articolazioni del corpo, in particolare di polsi e caviglie
  • Rigidità muscolare e articolare, soprattutto al mattino
  • Difficoltà nei movimenti
  • Scolorimento improvviso delle mani
  • Secchezza oculare con sensazione di corpo estraneo che non si allevia con i normali colliri
  • Arrossamento del viso con la tipica colorazione “a farfalla”, o a mascherina
  • Dolore lombare
  • Dolore alle spalle e/o alla spina dorsale
Se non trattate in tempo, molte patologie articolari sistemiche autoimmuni, come ad esempio l’artrite reumatoide, possono deformare le articolazioni in modo irreversibile. Inoltre il processo infiammatorio interno (flogosi), determinato da un’anomala reazione del sistema immunitario stesso contro i tessuti articolari o muscolari sani, può estendersi all’interno del corpo, andando a colpire organi vitali come il cuore e i polmoni.
Per tale ragione, in presenza di sintomi quali quelli descritti, soprattutto qualora insorgano all’improvviso, è bene non perdere tempo e prenotare una visita reumatologica quanto prima. Le malattie reumatiche sistemiche hanno infatti un impatto estremamente negativo sulla qualità di vita di chi ne soffre, e possono limitare in modo importante l’autonomia, ma se trattate tempestivamente e adeguatamente, è possibile gestire i sintomi in modo ottimale.

Come si svolge una visita reumatologica?
La prima visita reumatologica prevede una preliminare fase di anamnesi, ovvero un’indagine conoscitiva del paziente da parte dello specialista che si basa sul colloquio. il medico si accerta delle condizioni cliniche generali del paziente e approfondisce tutta la sua storia sanitaria, inclusa l’eventuale assunzione di farmaci, chiede informazioni sullo stile di vita (tabagismo, consumo di acolici, attività fisica, dieta seguita, tipo di professione ecc.) oltre a prendere nota dei sintomi e dei disturbi principali. Dopo l’anamnesi si passa all’ esame obiettivo vero e proprio, che consiste in un controllo funzionale dell’apparato muscoloscheletrico e dello stato delle articolazioni. A seguire, il reumatologo può anticipare una diagnosi, che potrebbe però dover essere confermata da ulteriori esami di laboratorio (es. esami del sangue specifici) e/o strumentali tra cui radiografie, risonanze magnetiche, TAC, scintigrafie, ECG ecc.

Cosa succede dopo la prima visita reumatologica?
Dopo la prima visita reumatologica, una volta che lo specialista abbia confermato la diagnosi, è possibile iniziare l’eventuale terapia farmacologica e/o riabilitativa quando necessaria. Per le malattie reumatiche croniche di natura autoimmune che prevedono cure a vita con farmaci specifici (immunomodulanti o biologici) è indispensabile preventivare un monitoraggio costante del paziente, al fine di valutare regolarmente gli esiti delle terapie e apportare gli eventuali aggiustamenti del caso.
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