Iperventilazione: cosa fare e non fare?

Iperventilazione: cosa fare e non fare?

Iperventilazione: cosa fare e non fare?


Per iperventilazione s’intende l’aumento della frequenza degli atti respiratori in condizioni di riposo: una situazione che porta a un aumento della concentrazione di ossigeno nel sangue e a un calo dell'anidride carbonica. L'evento può comportare l'instaurarsi di una sorta di circolo vizioso in cui la persona colpita, andando in agitazione, tende a respirare sempre più affannosamente. Spesso l'iperventilazione è associata ad attacchi di panico o a situazioni particolarmente ansiogene, ma può essere anche il sintomo di malattie, ad esempio cardiache o polmonari, o di infezioni. Vediamo cosa fare e non fare in questa eventualità e quando rivolgersi al medico.

 
Immagine che rappresenta una persona che soffre di iperventilazione

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Iperventilazione: cosa fare e non fare?


Per iperventilazione s’intende l’aumento della frequenza degli atti respiratori in condizioni di riposo: una situazione che porta a un aumento della concentrazione di ossigeno nel sangue e a un calo dell'anidride carbonica. L'evento può comportare l'instaurarsi di una sorta di circolo vizioso in cui la persona colpita, andando in agitazione, tende a respirare sempre più affannosamente. Spesso l'iperventilazione è associata ad attacchi di panico o a situazioni particolarmente ansiogene, ma può essere anche il sintomo di malattie, ad esempio cardiache o polmonari, o di infezioni. Vediamo cosa fare e non fare in questa eventualità e quando rivolgersi al medico.

 
Immagine che rappresenta una persona che soffre di iperventilazione


Sintomi

Alcuni sintomi possono associarsi all'iperventilazione.
  • Respiro innaturalmente accelerato, corto, veloce e affannoso;
  • Sensazione di “fame d'aria”;
  • Sensazione di confusione e stordimento;
  • Formicolii soprattutto al viso e alle mani.


Immagine che rappresenta una donna con dolore alla respirazioneCosa fare

  • Respirare con una sola narice, tappandosi l'altra e la bocca per ridurre l'ossigeno introdotto nei polmoni;
  • Isolarsi in un luogo tranquillo;
  • Respirare lentamente tentando di ristabilire un ritmo regolare;
  • Un volta terminata la crisi, rivolgersi al medico.


Cosa non fare

  • Non respirare in un sacchetto di plastica nel tentativo di ridurre l'ossigeno introdotto nei polmoni: potrebbe aderire alla bocca o alle narici e creare soffocamento;
  • Non ignorare il problema una volta passata la crisi.


Quando contattare il medico

È opportuno rivolgersi al medico se il disturbo si presenta per la prima volta, se l'iperventilazione è associata a febbre, dolore, emorragie o altri sintomi e se non passa o tende a peggiorare. In questi casi è giustificato anche un consulto al Pronto Soccorso.


Prevenzione

  • Se la causa della crisi è un attacco di panico valutare l'opportunità di consultare uno specialista (ad esempio uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, uno psicoterapeuta esperto di ansia o uno psichiatra) per imparare a gestire eventuali crisi future;
  • Imparare a riconoscere i sintomi per distinguere l'attacco di panico da altri disturbi;
  • Apprendere gli esercizi di respirazione per limitare la risposta fisica al fenomeno.
 
 
Immagine che rappresenta una persona che respira nel verde


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI


PRONTO SOCCORSO: COME INDIVIDUARE IL PIÙ VICINO 

Se si ha bisogno di recarsi in Pronto Soccorso, su Doveecomemicuro.it è presente una lista: per individuare il più vicino basta attivare la geolocalizzazione. 
Pronto Soccorso

Se ad essere colpito è un bambino, a parità di distanza, è meglio orientarsi su un Pronto Soccorso pediatrico.
Pronto Soccorso pediatrico


DOVE ESEGUIRE UNA VISITA PSICHIATRICA

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