Indice
Domande e risposte
La giornata mondiale dell’udito
Il
3 marzo è la
giornata mondiale dell’udito. Sono molte le persone che vivono
ipoacusia (deterioramento uditivo) o che hanno completamente
perso l’udito. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 5% della popolazione mondiale convive con una perdita uditiva e le stime dell’OMS prevedono che, anche complice l'
invecchiamento e la sempre più frequente abitudine a vivere in
contesti molto rumorosi, entro il 2050, circa una persona su quattro sperimenterà questa condizione.
Secondo il Censis,
in Italia circa 7 milioni di persone avrebbero problemi di udito: 12 persone su 100.
Come funziona il nostro udito
L'organo dell'udito che chiamiamo comunemente
orecchio, in realtà è un sistema complesso che si compone di 3 parti:
- L’orecchio esterno, che ha la funzione di raccogliere il suono dall’ambiente esterno. Fanno parte dell’orecchio esterno il padiglione auricolare (quello che chiamiamo comunemente orecchio) e il condotto uditivo esterno;
- L’orecchio medio ha la funzione di ricevere le onde sonore dal condotto uditivo esterno e trasformarle in vibrazioni. Fanno parte dell’orecchio medio il timpano, che vibra quando riceve le onde sonore; la catena degli ossicini, la tuba di Eustachio, un piccolo canale che collega l’orecchio medio con la parte posteriore del naso ed è rivestita da un epitelio simile a quello delle vie respiratorie;
- L’orecchio interno, che ha il compito di trasformare le vibrazioni generate dall’orecchio medio in segnali nervosi, che vengono inviati al cervello e di mantenerci in equilibrio. Fanno parte dell’orecchio interno la coclea, e il sistema vestibolare, noto anche come labirinto.
Perché l'udito diminuisce
Ci sono
diverse ragioni per cui si sente poco (
ipoacusia) oppure si
perde completamente l’udito:
- Può essere che qualcosa impedisca al suono di raggiungere le strutture sensoriali nell’orecchio interno (si parla di perdita uditiva conduttiva);
- Può essere che il suono raggiunga l’orecchio interno ma non venga convertito in impulsi nervosi (deficit sensoriale) oppure gli impulsi nervosi non vengono inviati al cervello (deficit neurale). Nel caso del deficit sensoriale si tratta di un fenomeno quasi sempre reversibile. Il deficit neurale va indagato per capire se all’origine non ci sia una lesione tumorale, che va subito trattata;
- Possono verificarsi casi di perdita mista dove cioè la perdita è sia conduttiva che neurosensoriale. Le cause più comuni sono gravi traumi cranici, oppure infezioni oppure malattie genetiche.
Cosa può causare la perdita dell'udito?
Spesso l’udito si perde o diminuisce per
ragioni molto
banali come:
- L’accumulo di cerume: è la causa più comune di perdita dell’udito;
- L’ esposizione a rumori forti e prolungati nel tempo, specie rumori superiori a circa 85 decibel (dB). Talvolta basta un’esposizione a un singolo rumore estremo come un’esplosione a causare una perdita improvvisa dell’udito. Si parla in questi casi di trauma acustico e porta come sintomo anche un fischio o un ronzio nelle orecchie, il cosiddetto tinnito. sti casi si riprende l’udito in un giorno;
- L’invecchiamento, che porta quasi sempre con sé ipoacusia;
- Alcune infezioni, specie nei bambini, che si risolvono solitamente entro poche settimane con trattamento farmacologico.
Ci sono anche altre cause molto rare di perdita dell’udito:
Come capire se si ha l'udito danneggiato?
Ci sono alcuni
segnali che si devono far pensare che soffriamo di ipoacusia:
- Fatica a capire tutte le parole di una conversazione;
- Sensazione che le persone intorno a noi borbottino;
- Non sentire quando si è chiamati da altri;
- Senso di irritazione nei luoghi affollati e rumorosi;
- Sentire la necessità di alzare il volume degli apparecchi televisivi, radio o del cellulare;
- Acufeni frequenti benché passeggeri (cioè ronzii o fischi nelle orecchie).
Dal momento che nelle prime fasi non è sempre chiaro se stiamo perdendo udito, è utile
sottoporsi a una
visita per il controllo dell’udito, consigliata dopo i 30 anni di età o in presenza di acufeni anche se passeggeri, di sensazione di orecchio chiuso o di vertigini inspiegate.
Cosa fa abbassare l'udito? Consigli su cosa non fare
In
assenza di
malattie, l’udito può abbassarsi per
fattori ambientali o cattive abitudini, come esposizione prolungata a rumori intensi, una scarsa igiene delle orecchie, mancato uso delle protezioni richieste sul luogo di lavoro.
Si sono delle accortezze che possiamo mettere in atto per prevenire la perdita dell’udito:
- Evitare i rumori intensi sia tramite gli auricolari che evitando di frequentare spesso luoghi molto sumorosi come le discoteche. Quando ci si trova in questi luoghi è bene uscire ogni tanto per permettere all’orecchio di riposare;
- Se il lavoro prevede l’esposizione a rumori forti e costanti, è fondamentale usare le cuffie di protezione;
- Fare attenzione quando ci si immerge in profondità. All’inizio è utile usare dei tappi appositi e ricordarsi di scendere lentamente in profondità per permettere al timpano di adattarsi alla pressione;
- Spesso quando voliamo, in fase di decollo o atterraggio, sentiamo fastidio all’orecchio. Un siggerimento è masticare durante quelle fasi, anche solo un chewingum, oppure senza masticare nulla deglutendo spesso;
- Nei casi in cui compaia il fastidio si può eseguire la cosiddetta manovra di Valsalva per riequilibrare la pressione tra l’esterno e l’interno dell’orecchio: è sufficiente tenere il naso tappato e la bocca chiusa e soffiare forte dal naso;
- Mantenere una corretta igiene orale ma limitando l’uso dei bastoncini cotton-fioc. Per pulire le orecchie bastano acqua e sapone;
- Evitare di assumere troppi farmaci autonomamente senza prescrizione: l’assunzione ostante di alcuni farmaci, per esempio antibiotici, può dareeffetti ototossici.
Udito ovattato e fischio: perché accade?
Sentire un fischio/sibilo/ronzio che origina dall’orecchio (tinnito) è piuttosto comune e nella maggior parte dei casi è un sintomo passeggero e non molto intenso. Si distingue in:
- Tinnito soggettivo, il più comune. Origina da un’attività anomala nella corteccia uditiva, la parte del cervello responsabile dell’elaborazione del suono e non è chiaro perché accada. Le cause possono essere di vario tipo: da un trauma uditivo, ad alcuni farmaci ototossici, all’emicrania, (l’udito e il mal di testa sono correlati spesso) a infezioni all’orecchio o allergie, alla Sindrome di Ménière, un disturbo caratterizzato da attacchi ricorrenti di vertigini invalidanti e perdita dell’udito;
- Tinnito oggettivo, un rumore reale creato dalle strutture adiacenti all’orecchio, come per esempio dal flusso di sangue attraverso le arterie o le vene.
Cosa fare per recuperare l'udito?
Chiaramente la risposta dipende dalla causa che ha generato la perdita di udito o la sua riduzione. In genere la prima cura è la
prevenzione, ossia
intercettare le prime fasi di perdita dell’udito e se dovute a comportamenti non sani (come l’ esposizione prolungata a rumori forti) si può
agire sul
comportamento per evitare peggioramenti.
L’
unica soluzione per ripristinare (sebbene non recuperare)
l’udito sono gli apparecchi acustici. Ve ne sono di diversi tipi, anche poso visibili, e anche per bambini e neonati e si distinguono in analogici e digitali:
- gli apparecchi acustici analogici ricevono i segnali dell'ambiente amplificandoli;
- gli apparecchi acustici digitali (quasi tutti quelli in commercio oggi) trasformano il suono in informazioni elettroniche e questo rende possibile anche filtrare i rumori.
Come tipologia esistono:
- Apparecchi retroauricolari, che si indossano dietro sopra il padiglione auricolare.
- Apparecchi intrauricolari, che possono essere collocati all'interno dell'orecchio, quindi senza che si vedano. Possono essere collocati nel padiglione o anche più in profondità nel condotto.
- Ci sono infine gli Apparecchi CIC (Completely in Canal) completamente invisibili perché inclusi completamente nel canale uditivo.
Accanto a questi ci sono anche
altri tipi di apparecchi, che possono però essere impiantati nell’orecchio come gli impianti cocleari che sfruttano le capacità residue delle cellule uditive stimolando direttamente il
nervo acustico. Esiste oggi anche la possibilità di inserire impianti di questo tipo direttamente nel
cervello qualora il nervo acustico fosse danneggiato.
Una
visita audiometrica ai primi sintomi di perdita dell’udito suggerirà la migliore opzione per ogni persona.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Audiometria:
Centri specializzati in Audiometria
Che cosa sente il feto in gravidanza
Già nella
pancia della
mamma il
feto “
sente” dei
rumori. Recenti ricerche scientifiche hanno mostrato che già a 19 settimane, cioè 5 mesi, il feto reagisce a stimoli uditivi. Verso le 26-28 settimane (circa 7 mesi) un rumore brusco provoca
un'accelerazione dei
battiti cardiaci e dei movimenti fetali, mentre alcune
musiche possono rilassarlo.
Addirittura intorno al settimo mese il feto sente i rumori interni della mamma (la
voce, i suoni del
cuore e della
digestione) ma anche le voci esterne a seconda della profondità del timbro, che diventano dei
punti di
riferimento.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Perché l'udito diminuisce?
Le cause più comuni di ipoacusia sono l’accumulo di cerume, l’ esposizione a rumori forti e prolungati nel tempo, specie rumori superiori a circa 85 decibel (dB), l’invecchiamento, e alcune infezioni, specie nei bambini, che si risolvono solitamente entro poche settimane con trattamento farmacologico.
Come si cura la ipoacusia?
L’unica soluzione per ripristinare (sebbene non recuperare) l’udito sono gli apparecchi acustici. Ve ne sono di diversi tipi, anche poso visibili, e anche per bambini e neonati e si distinguono in apparecchi retroauricolari, che si indossano dietro sopra il padiglione auricolare e apparecchi intrauricolari, che possono essere collocati all'interno dell'orecchio, quindi senza che si vedano. Possono essere collocati nel padiglione o anche più in profondità nel condotto. Ci sono infine gli Apparecchi CIC (Completely in Canal) completamente invisibili perché inclusi completamente nel canale uditivo.
Qual è la differenza tra ipoacusia e sordità?
La differenza sta nella gravità del disturbo. L’ipoacusia è il deterioramento della capacità di percepire i suoni, mentre la sordità è la perdita della capacità di sentire (anacusia se è coinvolto un orecchio, cofosi se ne sono coinvolti due)
Come capire se si soffre di ipoacusia?
- Ci sono alcuni segnali che si devono far pensare che soffriamo di ipoacusia:
- Fatica a capire tutte le parole di una conversazione;
- Sensazione che le persone intorno a noi borbottino;
- Non sentire quando si è chiamati da altri;
- Senso di irritazione nei luoghi affollati e rumorosi;
- Sentire la necessità di alzare il volume degli apparecchi televisivi, radio o del cellulare;
- Acufeni frequenti benché passeggeri (cioè ronzii o fischi nelle orecchie).
In collaborazione con
Cristina Da Rold, giornalista freelance e consulente nell’ambito della comunicazione digitale. Si occupa di giornalismo sanitario data-driven principalmente su Infodata - Il Sole 24 Ore e Le Scienze. Lavora per la maggior parte su temi legati all’epidemiologia, con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 è consulente per la comunicazione social media per l’Ufficio italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Collabora con alcune riviste mediche più specialistiche per Il Pensiero Scientifico Editore, con cui ha pubblicato nel 2015 il libro “Sotto controllo. La salute ai tempi dell’e-health”. Dal 2022 è docente di Social Media e Salute presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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