Indice
Domande e risposte
Perché viene il prurito intimo?
Il
prurito vaginale è quella sensazione fastidiosa ai
tessuti della vagina o della vulva.
Il prurito quindi può essere
interno, anche in profondità nella vagina, oppure
esterno, nella zona delle grandi labbra o del clitoride.
Si può provare prurito intimo, sia nella
donna che nell’
uomo, per vari motivi. In alcuni casi si tratta di una
semplice irritazione dovuta al contatto con sostanze irritanti o ad alterazioni ormonali, mentre in altri casi all’origine del prurito c’è un’
infezione, batterica o virale o fungina, che va trattata propriamente per debellare il patogeno prima che porti a complicazioni.
In ginecologia, si parla di
vaginite per indicare tutte le infiammazioni o le infezioni della vagina o della vulva. Si usa il termine
vaginosi quando si tratta di squilibri del microbiota della vagina. Le vaginosi sono alcune delle vaginiti.
Quali sono le principali infezioni vaginali?
Nel caso delle infezioni che danno prurito intimo, le più frequenti sono:
- Candida. È l’infezione fungina più frequente sia nelle donne che negli uomini. Si stima che tre donne in età fertile su quattro siano colpite almeno una volta nella vita da candidosi. Il patogeno che la origina è il fungo (miceto) Candida albicans, che quando colpisce la mucosa orale prende il nome di Mughetto. La Candidosi non è grave, e si cura facilmente con un trattamento di 7-10 giorni. È frequente la Candidosi negli uomini come conseguenza di rapporti sessuali con donne che hanno in quel momento la Candida;
- Condilomi genitali. Sono la malattia sessualmente trasmessa più comune anche se negli ultimissimi anni, dal 2018 al 2021, il Ministero della Salute ha osservato una riduzione del 30% circa del numero di casi, con buona probabilità grazie alle campagne vaccinali anti-HPV nei pre-adolescenti sia maschi che femmine. Il condiloma è infatti causato da alcuni sottotipi di Papillomavirus umano (HPV), in particolare i tipi 6 e 11 di HPV;
- Malattia infiammatoria pelvica (Pelvic Inflammatory Disease – PID). Con questa espressione si intende un'infezione più estesa dell'apparato genitale femminile, provocata da un batterio, che il più delle volte è quello della Clamidia o quello della Gonorrea, che sono rispettivamente la prima e la seconda infezione sessualmente trasmessa a livello mondiale come numero di casi. La malattia è causata dalla risalita dei batteri lungo la vagina fino agli organi interni riproduttivi cioè utero, tube di Falloppio e peritoneo.
- Se l’origine della malattia infiammatoria è la Clamidia, si tratta di un’infezione di origine batterica, dovuta a Clamidia Trachomatis, che si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali. Rispetto alla Candidosi non sempre la Clamidia dà dei sintomi nelle sue fasi iniziali, per cui non sempre chi ne è affetto sente prurito intimo;
- Nel caso della Gonorrea, si tratta anche qui di un’infezione batterica, dovuta al batterio Neisseria gonorrhoeae. I principali sintomi nelle donne sono un’uretrite, cioè bruciori e difficoltà a urinare, e una secrezione giallo-verdastra, che si accompagna a prurito intimo, dolore durante o dopo i rapporti sessuali.
In altri casi l’origine del prurito vaginale non è un’infezione e si parla di
dermatite, cioè di un’irritazione intima che può essere dovuta a:
- Prodotti irritanti come saponi, creme, preservativi;
- Piccoli traumi da rapporto sessuale;
- Trattamenti come la radioterapia.
Come capire se si tratta di Candida o di irritazione?
Un
sintomo proprio della Candidosi oltre al prurito e al bruciore durante la minzione sono le
perdite di secrezioni biancastre filamentose.
In caso di sintomi di questo tipo che perdurano nei giorni, la cosa migliore è recarsi a una
visita ginecologica dove lo specialista saprà riconoscere di quale vaginite si tratta e consigliare il trattamento più indicato.
Batteri e funghi non richiedono lo stesso trattamento, ogni patogeno necessita del suo medicinale specifico.
Come riconoscere i sintomi della Clamidia
La
differenza fra Clamidia e Candida è che la Clamidia è un’infezione batterica che può dare, se si estende e non viene trattata, conseguenze più gravi della Candidosi, la quale invece non ha esiti gravi.
In molte donne l’infezione da Clamidia è
asintomatica finché non diventa cronica e inizia a dare infiammazioni a tube e ovaie. In altri casi invece si presentano già nelle prime fasi dei
sintomi lievi come una leggera irritazione, accompagnata di solito a bruciori durante la minzione e a sensazione di peso nell’area pelvica, a perdite di sangue. Se non individuata e curata adeguatamente la Clamidia può estendersi sino a infiammare tube e ovaie.
Come far passare il prurito intimo nella donna
Se l’origine del prurito è un’infezione è necessario individuare di quale patogeno si tratta (lo può fare solo il ginecologo) e applicare il prodotto idoneo. Ad esempio in caso di Candida si procede applicando una
crema sotto forma di ovuli morbidi da inserire nella vagina, che aiutano a ripristinare la flora vaginale.
Detto questo, un aspetto importantissimo per prevenire il più possibile il prurito intimo è
evitare i ristagni di umidità nella zona pelvica e
preservare il pH vaginale.
Alcuni consigli utili sono:
- Scegliere prodotti per l’igiene intima a pH acido, evitando detergenti troppo profumati;
- Se il prurito è esterno, applicare impacchi freddi (non ghiaccio!) usando un panno sterile;
- Evitare in quei giorni i rapporti sessuali;
- Evitare le lavande interne che possono alterare il pH intimo e danneggiare la flora batterica, anche se sul momento sembrano dare conforto eliminando il prurito, a lungo termine agevolano le recidive;
- Fare attenzione a usare sempre mutandine asciutte, incluso il costume da bagno. Tenere il costume bagnato per troppo tempo può favorire il proliferare dei batteri;
- Evitare il contatto diretto dei genitali con superfici che potrebbero essere contaminate come i bordi delle piscine, i bagni pubblici, la sabbia stessa;
- Fare attenzione a come si esegue la propria igiene intima: è bene pulirsi sempre da davanti a dietro per evitare che batteri provenienti dalla zona fecale possano entrare in contatto con la vulva;
- Fare attenzione alla tipologia di assorbenti che si usano. Alcuni irritano più di altri, perché sono fatti di materiali che trattengono l’umidità e alterano più facilmente il pH. È bene evitare invece l’uso continuato di assorbenti interni, che possono favorire la proliferazione dei germi nella vagina. È bene, qualora fosse proprio necessario mettere il tampone, sostituirlo ogni 3-4 ore. Riguardo alla coppetta mestruale, quelle certificate sono prodotte con un materiale (silicone medicale o TPE) che non dovrebbe alterare il pH della vagina. È bene comunque attenersi alle norme igieniche e svuotarla e farla bollire ogni poche ore. Chiaramente all’inizio la donna meno esperta nell’inserimento corretto della coppetta potrebbe irritare le mucose creando prurito.
Prurito intimo al pene dopo un rapporto sessuale. Cosa fare?
Capita di frequente a un uomo di soffrire di
prurito al pene. Anche in questo caso, come nella donna, l’origine può essere un’
infezione (batterica o fungina) e in questo caso si parla di
balanite, oppure una
dermatite, che insorge solitamente per un uso di detergenti non idonei. Un’altra causa sono le
allergie ad alcune sostanze presenti nei
preservativi.
Le infezioni sono dovute o a
scarsa igiene o, più frequentemente, a una malattia sessualmente trasmessa: Candidosi o Herpes genitale, che è caratterizzato da un fortissimo prurito e dalla comparsa delle classiche vescicole degli herpes, che se si rompono rilasciano pus e sangue.
Anche la
Sifilide nelle sue prime manifestazioni prevede rossore sul glande che però si trasforma in poco tempo in un’ulcera aperta dura, che non fa male e non sanguina. In questo caso è bene trattare subito la malattia con penicillina per evitare che la malattia si estenda.
Nel caso di semplice rossore al glande, specie dopo i rapporti sessuali, la causa può anche essere una masturbazione vigorosa o un’alta frequenza di rapporti sessuali.
Prurito intimo esterno sulle grandi labbra: cause e rimedi
Il prurito all’esterno della vagina, in particolare alle grandi labbra, spesso unito a gonfiore, è piuttosto frequente e può avere diverse origini, sia legate all’
uso di biancheria non traspirante che crea umidità, che di
detergenti troppo aggressivi o di
preservativi che usano sostanze irritanti. In altri casi si tratta di
infezioni fungine come Candida o di infezioni batteriche, o di herpes genitale.
Solitamente in questi casi il prurito si associa a cattivo odore e bruciore nell’area interessata.
Normalmente il prurito se di natura irritativa passa autonomamente in qualche giorno, ma per lenire il fastidio si consiglia di:
- Applicare impacchi freddi (non ghiaccio!) sulle grandi labbra usando un panno sterile;
- Evitare in quei giornii rapporti sessuali;
- Utilizzare biancheria traspirante e detergenti delicati.
Se il fastidio persiste è bene consultare il medico per accertare la presenza di un’infezione e applicare il trattamento corretto.
Prurito intimo in gravidanza. Che fare?
Il prurito è tipico in
gravidanza, non solo a livello genitale, ma sistemico, su tutto il corpo. La causa del prurito sono il più delle volte gli
sbalzi ormonali, ma dal momento che la donna in gravidanza non è esente dalla possibilità di infettarsi con malattie sessualmente trasmesse o di sviluppare candidosi, è bene, qualora il prurito non terminasse autonomamente in qualche giorno, consultare il medico prima di fare alcunché.
Spesso una donna in gravidanza lamenta prurito intimo, per esempio dopo l’utilizzo di un antibiotico prescritto dal medico. Questo perché l’uso di antibiotici può determinare uno squilibrio nella flora batterica vaginale, favorendo la proliferazione di germi fra cui la Candida, molto frequnte.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Il prurito intimo può essere un sintomo di gravidanza?
Il prurito intimo è molto frequente nel corso della gravidanza, il più delle volte per gli sbalzi ormonali, ma anche a causa di malattie sessualmente trasmesse o di sviluppare candidosi. Ma questo non significa che il prurito intimo compaia solo in gravidanza o che sia da considerarsi un segnale di gravidanza.
Come faccio a far passare il prurito intimo?
Se l’origine del prurito è un’infezione è necessario individuare di quale patogeno si tratta (lo può fare solo il ginecologo) e applicare il prodotto idoneo. Ad esempio in caso di Candida si procede applicando una crema sotto forma di ovuli morbidi da inserire nella vagina, che aiutano a ripristinare la flora vaginale.
Detto questo, un aspetto importantissimo per prevenire il più possibile il prurito intimo è evitare i ristagni di umidità nella zona pelvica e preservare il pH vaginale.
A cosa può essere dovuto il prurito intimo?
Si può provare prurito intimo, sia nella donna che nell’uomo, per vari motivi. In alcuni casi si tratta di una semplice irritazione dovuta al contatto con sostanze irritanti o ad alterazoni ormonali, mentre in altri casi all’origine del prurito c’è un’infezione, batterica o virale o fungina, che va trattata propriamente per debellare il patogeno prima che porti a complicazioni.
Quando preoccuparsi per prurito intimo?
Se il prurito non passa in alcuni giorni, o anzi si accompagna ad altri sintomi è bene consultare il medico per un trattamento idoneo. Un fungo come la Candida non può essere trattato con antibiotico come invece un’infezione batterica.
Come capire se è candida o irritazione?
Un sintomo proprio della Candidosi oltre al prurito e al bruciore durante la minzione sono le perdite di secrezioni biancastre filamentose. In caso di sintomi di questo tipo che perdurano nei giorni, la cosa migliore è recarsi a una visita ginecologica dove lo specialista saprà riconoscere di quale vaginite si tratta e consigliare il trattamento più indicato. Batteri e funghi non richiedono lo stesso trattamento, ogni patogeno necessita del suo medicinale specifico.