Dolori articolari: dalle lesioni all'artrosi, cosa sapere

Dolori articolari: dalle lesioni all'artrosi, cosa sapere

Indice

Domande e Risposte

Dolore osteoarticolare: non solo “reumatismi”

Avvertire dolore ad una o a più articolazioni è un sintomo comune sia nelle persone giovani che, ancora più frequentemente, negli anziani.

Ci sono molteplici cause che possono determinare questo tipo di sofferenza, dai traumi con lesioni di una o più strutture articolari, all’infiammazione cronica determinata dalle artriti, fino al classico “reumatismo” dell’età.

L’artrosi, ad esempio, è un tipico fenomeno di deterioramento delle articolazioni dovuto all’invecchiamento dell’apparato scheletrico (con fattori aggravanti quali precedenti fratture o microtraumi, o un sovrappeso importante che affatichi l’apparato locomotore), e che determina l’insorgenza di sindromi dolorose spesso invalidanti. Dolori osteoarticolari sono poi un sintomo tipico delle malattie infettive quali l’influenza stagionale che si annuncia anche con quella caratteristica sensazione di avere “le ossa rotte”. Ma quali sono le articolazioni che con più frequenza si “ammalano” e dolgono? Potenzialmente tutte, e quindi:
  • Articolazione della spalla;
  • Articolazione del braccio (gomito);
  • Articolazione del bacino (dolore all’anca);
  • Articolazione del ginocchio;
  • Articolazione della caviglia;
  • Piccole articolazioni di mani e piedi
Le articolazioni del corpo umano, inoltre, non sono tutte uguali. Si distinguono in:
  • Fisse: bacino e cranio. Sono così definite perché, come facilmente intuibile, non sono “snodate”, non si muovono;
  • Semimobili: la colonna vertebrale. Si tratta di un’articolazione formata da ossa - le vertebre - rivestite di cartilagine e separate tra di loro da dischetti di tessuto fibro-cartilagineo che fungono da “ammortizzatori” e consentono di assorbire gli urti e di conferire elasticità e flessibilità alla colonna stessa;
  • Mobili: le più numerose, includendo mani, piedi, spalla, gambe. Sono composte da ossa lisce racchiuse in un guscio delle capsula articolare.
Vi è anche un’altra differenziazione delle articolazioni, che dipende dal tipo di tessuto da cui sono formate, e nello specifico avremo:
  • Articolazioni fibrose, ovvero unite, tenute insieme, solo da tessuto fibroso. Sono articolazioni dure, fisse, che non hanno cavità interne;
  • Articolazioni cartilaginee, ovvero legate o rivestite da cartilagine, anche in questo caso fisse o semimobili;
  • Articolazioni sinoviali, ovvero articolazioni mobili, composte da strutture diverse - tendini, legamenti - che ne consentono lo scorrimento le une sulle altre senza attrito e senza fuoriuscita.
Diventa importante avere presente l’anatomia delle nostre articolazioni per capire anche da dove possa provenire il dolore: se dalle ossa stesse, o dalle altre strutture che le compongono.

Tra le anomalie più comuni che si accompagnano alla sofferenza articolare (artralgia) si annoverano: rigidità e limitazione nei movimenti, gonfiore, arrossamento della parte, comparsa di ecchimosi sottocutanee ecc. Vedremo più avanti cosa possono significare tutti questi segnali specifici.

In generale, dunque, i dolori osteoarticolari si distinguono in cronici e temporanei, e a seconda della causa (una malattia, una sindrome, una lesione traumatica ecc.), vengono trattati in modo diverso. Entriamo nel merito dell’approfondimento a partire dalla descrizione di tutti i possibili sintomi che differenziano le varie tipologie di dolore osteoarticolare. 

immagine che mostra un dottore che visita un paziente con dolori alla schiena

Sintomi

Aver dato uno sguardo alle nostre articolazioni dall’interno ci permette di capire quanto sia difficile stabilire da quale delle sue componenti derivi davvero la sensazione dolorosa che proviamo. Che dipenda da un problema osseo, da una erosione delle cartilagini con conseguente infiammazione delle terminazioni nervose, o da una lesione delle strutture di contenimento dell’articolazione stessa, come tendini e legamenti, non è di automatica comprensione, né per noi, né per i/le specialiste/i dei settori medici di riferimento, ovvero ortopedia (e traumatologia) e reumatologia.

Ci può aiutare l’osservazione attenta dei segnali che si presentino in concomitanza con il dolore, ma anche l’intensità e la tempistica della insorgenza del sintomo doloroso stesso: se acuto e improvviso, o lento e progressivo.  
In generale, il dolore osteoarticolare comporta o può comportare:
  • Gonfiore, edema, arrossamento o surriscaldamento dell’area intorno all’articolazione (segnale che vi è un processo infiammatorio in atto);
  • Dolore che perdura per più di un paio di giorni. Prima di recarsi dal proprio medico o da un/a specialista, infatti, è opportuno osservare qualche giorno di riposo per vedere se il dolore regredisce da solo. Talvolta, infatti, questo sintomo è solo determinato da una minima lesione, da una certa stanchezza, da uno sforzo eccessivo, ma non ha un significato patologico; 
  • Febbre. Attenzione, se oltre al rialzo febbrile avvertite anche altri sintomi simil-influenzali, il dolore articolare potrebbe essere semplicemente una manifestazione dell’infezione virale. Tuttavia, se la febbre non fosse associata all’influenza, allora potrebbe trattarsi di un altro tipo di infezione che si sia estesa alle articolazioni da altri organi o tessuti. 
Infine, occorre recarsi subito al pronto soccorso, o chiamare il 118 in caso di forte dolore osteoarticolare nei seguenti casi:
  • Incidente traumatico a carico di una o più articolazioni;
  • Qualora le articolazioni appaiano deformate, disarticolate e con ossa fuori sede;
  • Edema improvviso dell’articolazione;
  • Totale impossibilità a muovere l’articolazione.
In ogni caso, per dolori articolari che non cessano dopo un po’ di riposo, che anzi si aggravano con il passare del tempo, o si manifestano in modo acuto e improvviso, è sempre necessario sottoporsi a visita specialistica e ad esami strumentali per giungere ad una diagnosi. Tra questi si annoverano:
  • Radiografie;
  • Risonanze magnetiche (RM);
  • TAC
  • Esami del sangue specifici se si sospettano reumatismi legati ad autoimmunità (es. il fattore reumatoide e i marker infiammatori per l’artrite reumatoide), gotta, o infezioni sistemiche. 
 
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Cause del dolore: traumi e lesioni

Le articolazioni del nostro apparato locomotore sono fatte per resistere a molteplici sollecitazioni, sono infatti forti e robuste, ma anche agili, elastiche, flessibili. Tuttavia, non è così difficile procurarsi delle lesioni. Una delle cause più comuni di dolore osteoarticolare, infatti, sono i traumi e gli incidenti improvvisi, ma all’origine ci possono essere anche sforzi eccessivi, ad esempio un sovraccarico funzionale che determini dei microtraumi. Vediamo rapidamente alcune di queste possibili cause “meccaniche” tra le più frequenti:
  • Contusioni. Si tratta di traumi che colpiscono i tessuti molli delle articolazioni (es. il ginocchio), e che pertanto comportano la comparsa di ecchimosi o ematomi sottocutanei, e di edemi limitati;
  • Contratture. Sono contrazioni delle fibre muscolari che si verificano dopo sforzi eccessivi, e che provocano dolore e rigidità.
  • Stiramenti. Anche in questo caso, sono le fibre muscolari che reggono l’articolazione a soffrire. Lo stiramento è proprio determinato da una sollecitazione eccessiva su muscolatura contratta. Tipicamente si verificano durante gli allenamenti sportivi;
  • Slogature. Sono anche definite distorsioni, e si verificano quando i legamenti vengono “tirati” eccessivamente, con conseguente rischio di lacerazione. Tipica slogatura è la “storta”, che interessa l’articolazione piede-caviglia; 
  • Strappi. Sono vere e proprie lacerazioni delle fibre muscolari, che naturalmente, oltre a provocare un forte dolore, sono anche accompagnate da versamenti di sangue ed edema;
  • Fratture. Tutte le ossa articolari sono soggette a rottura. Si può trattare di una lesione drammatica, causata da incidenti, cadute, impatti con superfici dure, botte ricevute eccetera, ma anche di fratture spontanee a seguito di microtraumi. In questo secondo caso, la rottura dell’osso può essere conseguenza di un suo indebolimento per malattia (osteoporosi, tumori);
  • Rottura dei legamenti. Quelli più colpiti sono i legamenti del ginocchio, e del piede. Si tratta di eventi traumatici che colpiscono più frequentemente le persone che praticano attività sportiva intensa;
  • Lussazione e sublussazione. Sono “disarticolazioni”, ovvero fuoriuscite totali o parziali delle ossa dell’articolazione dalla capsula articolare. Le articolazioni più interessate da questa anomalia sono la spalla e l’anca.
Altre sindromi dolorose di natura meccanica o traumatica abbastanza comuni sono:
  • Capsulite adesiva (o “spalla congelata”). Si tratta di una infiammazione della capsula articolare della spalla che per tale ragione di restringe e blocca la parte;
  • Lesione della cuffia dei rotatori. Per trauma, sforzi eccessivi o usura, si può lacerare un “nodo” muscolo-tendineo che si trova a livello della scapola (articolazione della spalla);
  • Epicondilite (o gomito del tennista). Si tratta di una comune lesione a carico dei tendini che compongono l’articolazione del gomito e che comporta dolore progressivo e progressiva perdita di funzionalità articolare.
    La causa sono per lo più i microtraumi che si verificano quando si eseguono movimenti ripetitivi che sollecitano costantemente l’articolazione colpita (ed ecco spiegato perché l’epicondilite viene definita anche “gomito del tennista”);
  • Sindrome del tunnel carpale e altre sindromi dolorose dell’articolazione del polso di origine nervosa, ovvero da compressione dei nervi (es. nervo mediano nel caso della sindrome del tunnel carpale, e nervo ulnare per la sindrome del canale di Guyon);
  • Sindrome da impingement, una condizione assai dolorosa che colpisce l’articolazione della caviglie quando tutte o alcune della sue strutture interne confliggono tra di loro per cause diverse, tra cui la formazione di osteofiti, ovvero neoformazioni ossee benigne.

Cause del dolore: artrosi

L’artrosi è una delle principali e più comuni cause di dolore osteoarticolare. A sua volta, questa malattia delle ossa, è in realtà una condizione quasi inevitabile dopo una certa età, perché è legata all’invecchiamento, all’usura delle strutture che compongono le articolazioni, e in particolare di quelle cartilaginee.

La cartilagine articolare è un tessuto di rivestimento delle estremità ossee, il cui compito principale è quello di proteggere le ossa stesse e impedire che vadano a confliggere direttamente l’una con l’altra durante i movimenti. Con l’età, però, questo strato protettivo, che potremmo immaginare come una sorta di pellicola plastificata, si consuma, con la conseguenza che le ossa articolari, “cozzando” le une contro le altre senza poter scorrere fluidamente, ci fanno male.

I sintomi tipici dell’artrosi sono, pertanto:
  • Dolore, che può essere più o meno intenso, e che si manifesta soprattutto al mattino e quando ci si muove, perché le estremità ossee, sfregando le une sulle altre, finiscono per infiammare le terminazioni nervose e procurarci dolore;
  • Rumori articolari, simili a scoppiettii, scricchiolii;
  • Rigidità dell’articolazione, che perde elasticità e mobilità;
  • Articolazione ingrossata, in alcuni casi deformata (accade soprattutto con le piccole articolazioni di mani e piedi).
Sebbene, come abbiamo visto, l’artrosi sia una malattia degenerativa legata all’invecchiamento, ci sono fattori che concorrono alla sua insorgenza, e ne accelerano il processo degenerativo, tra cui:
  • Ripetuti traumi, lesioni e fratture articolari in età giovanile (accade, ad esempio, agli sportivi di professione);
  • Sovrappeso e obesità, a causa della pressione eccessiva esercitata sulle articolazioni, in particolare del ginocchio;
  • Sedentarietà, le articolazioni si mantengono giovani anche grazie ad una attività fisica regolare che migliora la circolazione sanguigna, e quindi l’ossigenazione, nell’area;
  • Posture scorrette;
  • Fumo, farmaci, cattiva alimentazione ecc.
Dall’artrosi non si può guarire, purtroppo il processo di usura delle cartilagini è inevitabile, progressivo e irreversibile una volta insorto.
I dolori e la perdita di funzionalità delle articolazioni, però, si possono alleviare con la ginnastica posturale e riabilitativa, i farmaci antidolorifici all’occorrenza (dietro prescrizione medica), e le infiltrazioni di acido ialuronico che restituiscono mobilità all’articolazione.
Perdere peso in caso di obesità è indispensabile per evitare di ritrovarsi del tutto immobili a causa del blocco funzionale delle articolazioni degli arti inferiori. Solo in casi estremi si ricorre alla chirurgia. 

Cause del dolore: malattie reumatiche

Accade spesso di sentire persone che confondono artrosi e artrite, quando si parla, genericamente, di reumatismi e dolori articolari. In realtà, si tratta di due malattie del tutto diverse.
Come abbiamo visto, infatti, l’artrosi è un processo di erosione delle cartilagini articolari, legata al normale processo di invecchiamento. L’artrite, invece, così come altre malattie reumatiche, hanno un’origine infiammatoria e non sono necessariamente legate all’età.

Vediamone una panoramica:
Artrite reumatoide e artrite psoriasica. Si tratta di due patologie infiammatorie croniche che hanno un’origine autoimmune. Significa che lo stesso sistema immunitario del corpo produce anticorpi che attaccano selettivamente i tessuti sani delle articolazioni. Le ragioni di questa autosabotaggio sono in parte sconosciute, ma si suppone che entrino in gioco il fattore genetico combinato con cause ambientali e stress.
L’esordio dell’artrite è improvviso e si manifesta con:
  • Gonfiore, arrossamento e tumefazione delle articolazioni (a partire da quelle di mani e piedi);
  • Dolore forte e irrigidimento delle articolazioni colpite, specialmente al mattino o dopo un periodo prolungato di immobilità, tipicamente il dolore si attenua con il movimento. La rigidità mattutina perdura però a lungo, almeno un’ora dopo il risveglio;
  • Difficoltà ed estrema debolezza nella presa;
L’infiammazione delle articolazioni segue uno schema simmetrico e bilaterale.

Nel caso dell’artrite psoriasica, la malattia può associarsi a psoriasi (malattia infiammatoria della pelle che si caratterizza per la formazione di eczemi), ma anche comparire prima di questa, o molto dopo.

Le artriti sono malattie croniche, possono insorgere anche in giovane età prediligendo il sesso femminile, come tutte le patologie di natura autoimmune, e possono aggravarsi con il tempo, diventando sistemiche, ovvero estendendosi ad altri organi e apparati. Tuttavia, è possibile gestirne molto bene i sintomi e condurre una vita pressoché normale grazie ai farmaci immunomodulanti e biologici. Come coadiuvanti si possono assumere cortisonici che spengono la reazione infiammatoria e alleviano il dolore. 

Gotta
Malattia reumatica che si associa alla condizione di iperuricemia, ovvero di eccessiva presenza, nel sangue, di acidi urici. Questi ultimi tendono ad aggregarsi in cristalli, andando a “precipitare” nelle articolazioni (specialmente di mani e piedi, ma anche del ginocchio), provocandone l’infiammazione e un forte dolore che insorge all’improvviso e nelle ore notturne con particolare frequenza. Le cause dell’iperuricemia all’origine della gotta possono essere tante, tra cui: dieta troppo ricca di carne e alimenti proteici di origine animale, disfunzione renale, disfunzioni del metabolismo, assunzione di farmaci (tra cui diuretici e acido acetilsalicilico per il cuore e la circolazione), familiarità. Questa malattia colpisce più gli uomini delle donne e l’età media di insorgenza è intorno ai cinquant’anni.  

Artriti secondarie da infezione virale, batterica o fungina
In questi casi, l’infiammazione articolare è determinata dall’azione infettiva di microrganismi patogeni che attraverso il sangue, da un primo focolaio a distanza, “migrano” fino alle articolazioni. Questo tipo di artrite si cura con farmaci antibiotici, antivirali o antimicotici.

Lupus eritematoso sistemico
Anche il lupus, come l’artrite reumatoide, è una patologia infiammatoria cronica sistemica di natura autoimmune. Colpisce non solo le articolazioni, ma anche la pelle e organi interni vitali quali reni, polmoni, vasi sanguigni. La malattia esordisce in genere in giovane età, e se ne gestiscono i sintomi con farmaci immunomodulanti o biologici. Le più colpite da questa patologia reumatica sono le donne

Reumatismi neurologici
La sindrome dolorosa nei reumatismi neurologici non è causata da una infiammazione delle strutture che compongono l’articolazione, ma delle terminazioni nervose che le attraversano. All’origine dell’infiammazione nervosa possono esserci patologie diverse, tra cui osteomieliti (infezioni acute o croniche delle ossa) e sindrome di Raynaud (patologia infiammatoria del tessuto connettivo che colpisce soprattutto le mani). 
 
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Il “caso” atipico della sindrome fibromialgica

Dolori diffusi alle articolazioni e a tutto l’apparato locomotore, sono il sintomo principale di una malattia reumatica extra articolare chiamata fibromialgia (FM). Simile, nelle manifestazioni sintomatiche, all’artrite, la sindrome fibromialgica è però una patologia del tutto diversa. Non ha, infatti, un’origine autoimmune o infiammatoria, e non produce danni interni. Le articolazioni doloranti, quindi, anche in caso di impossibilità a muoverle, ad una analisi interna risulterebbero perfettamente sane e integre.

Non è facile scoprire se i dolori articolari che si avvertono, e che possono essere molto forti, la difficoltà a compiere movimenti anche semplici, la sensazione di estrema stanchezza, siano dovuti proprio a questa malattia così particolare, atipica. Non è un caso se per giungere alla diagnosi occorrono, spesso, degli anni.
Oltre ai reumatismi, che comportano anche rigidità articolare e gonfiore di natura non infiammatoria, altri sintomi della fibromialgia sono, o possono essere: La fibromialgia, pertanto, è una condizione di dolore cronico sistemico che interessa innanzi tutto l’apparato osteoarticolare e muscolare, causando limitazioni fortissime alla mobilità e peggiorando in modo significativo la qualità della vita. Tuttavia, non trattandosi di una patologia infiammatoria, non può essere curata o trattata con semplici analgesici antinfiammatori.

Le cause della FM sono oscure, anche se si tratta senza dubbio di una condizione multifattoriale. Si ipotizza, ad esempio, che accanto ad una predisposizione genetica, incidano fattori ambientali ancora non chiari, e probabilmente la comorbilità con preesistenti patologie reumatiche. In ogni caso, la FM sembra prediligere il sesso femminile ed essere facilitata da eventi traumatici e stress prolungati. 

Come si cura la fibromialgia e come si allevia il dolore osteoarticolare che ne deriva? Dipende dalla sua gravità. Infatti una caratteristica della FM è quella di alternare fasi di acutizzazione del dolore, ad altre di regressione. Pertanto, nelle fasi di recrudescenza, si possono assumere analgesici di vario tipo, a seconda della propria reattività ai principi attivi, l’essenziale è che non siano cortisonici, perché abbiamo visto che non si tratta di una sindrome infiammatoria, il che significa che non c’è un coinvolgimento del sistema immunitario.

In generale, l’approccio migliore è ti tipo olistico, con il ricorso alla medicina alternativa (un esempio può essere l’agopuntura), alla fisioterapia, alla ginnastica posturale, allo yoga, all’alimentazione. Altresì andrà “curata” la mente, la psiche, duramente provata dal dolore cronico e dalla limitazione motoria che la FM comporta. 

Altre cause di dolore osteoarticolare

Abbiamo fatto una panoramica delle cause più probabili di dolore osteoarticolare, quelle che dipendono da effettive lesioni, o da malattie reumatiche.

Ma… a volte l’origine di questa sofferenza non ha nulla a che vedere con le cause che abbiamo elencato, sebbene siano in assoluto le più comuni. Ad esempio, ci possono essere fattori esterni, o condizioni che producono, come effetto “collaterale”, un dolore articolare più o meno intenso. Oppure malattie diverse rispetto a quelle che abbiamo visto, e spesso “insospettabili”.

Vediamone una piccola panoramica:
  • Sedentarietà e cattiva postura. Trascorrere molte ore al giorno seduti, magari in posizioni errate, può danneggiare le articolazioni e persino accelerare il processo di invecchiamento. Spesso i dolori che avvertiamo dipendono da queste cattive abitudini. Quando si conduce per anni vita sedentaria, e si lavora in ufficio, è perciò necessario introdurre una routine salutare in cui sia incluso del moto regolare almeno tre volte alla settimana, e l’abitudine a sedersi nel modo corretto e ad alzarsi ogni ora per sgranchirsi le gambe e sciogliere i muscoli. Importante anche mantenere il giusto peso corporeo. 
  • Temperature rigide. Il freddo può “rattrappire” le articolazioni provocando una sensazione dolorosa e rendendo difficili i movimenti;
  • Gravidanza. Durante l’attesa, molte donne sperimentano dolori a tutte le articolazioni, ma soprattutto a quelle sottoposte a maggior sforzo, tra cui bacino e ginocchia. Inoltre, a causa dell’infiammazione del nervo mediano del braccio (a sua volta dovuto, spesso, ad ritenzione di liquidi), è più facile soffrire di sindrome del tunnel carpale;
  • Tiroidite di Hashimoto. Si tratta di una infiammazione della tiroide di natura autoimmune, che produce svariati sintomi, tra cui dolori osteoarticolari e un grande senso di stanchezza, di debolezza;
  • Osteoporosi. Malattia dell’invecchiamento, provoca una riduzione dello spessore osseo e un indebolimento progressivo dello scheletro. Più comune tra le donne, questa patologia progressiva delle ossa può essere del tutto asintomatica, ma anche sfociare in fratture spontanee. Tuttavia, in alcuni casi si manifesta anche don dolori articolari;
  • Celiachia e malassorbimento intestinale. La celiachia, e altre patologie infiammatorie dell’intestino, tra cui il morbo di Crohn, comportano una incapacità del corpo di assorbire i minerali necessari a garantire la crescita e la stabilità delle ossa, tra cui il calcio, il magnesio, ma anche vitamine tra cui la B12 e la D. Le conseguenze possono essere indebolimento grave dello scheletro, deformazione dello stesso, e naturalmente anche dolori osteoarticolari;
  • Tumori. I tumori ossei, che possono insorgere anche in sede articolare, possono essere sia primitivi (per lo più sarcomi e colpiscono con maggior frequenza bambini e adolescenti) che secondari (metastasi). Si manifestano con dolore e tumefazione sia a riposo che nel movimento, e sia di giorno che di notte. Anche i tumori del sangue, ovvero leucemia e linfomi, possono provocare, come sintomo secondario, dolori articolari diffusi e aspecifici;
  • Anoressia e bulimia. I disturbi del comportamento alimentare possono provocare grosse alterazioni nella fisiologia di chi ne soffre, specialmente nelle persone molto giovani, ancora in crescita. Le ragazze e i ragazzi anoressici o bulimici, hanno sovente gravi carenze nutrizionali o disturbi metabolici tali da ripercuotersi sulla salute del loro apparato locomotore. Tra le conseguenze anche una tendenza all’osteoporosi, alla sofferenza articolare, alle lesioni traumatiche e alle fratture spontanee.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa causa il dolore osteoarticolare multiplo?

Il dolore osteoarticolare acuto e multiplo – ovvero che interessi simultaneamente più di un’articolazione – è in genere dovuto a infiammazione interna a sua volta prodotta da malattie reumatiche quali la gotta (che è a sua volta causata da una iperuricemia con conseguente accumulo, nel sangue, di acidi urici che sotto forma di cristallizzazioni “precipitano” nelle articolazioni, soprattutto di gambe e braccia, provocandone la flogosi), o le artriti in fase di esordio.
Queste ultime sono patologie reumatiche infiammatorie di natura autoimmune, e possono insorgere anche in età giovanile (artrite idiopatica giovanile), ma più di frequente dopo i 60 anni. Le artriti sono malattie croniche degenerative, che possono diventare sistemiche, andando ad estendersi ad organi interni, tuttavia possono essere gestite in modo molto efficace con farmaci (detti immunomodulanti), o anticorpi monoclonali (farmaci biologici), che vanno ad agire direttamente sul sistema immunitario impedendo che aggredisca le cellule sane delle articolazioni. Altra comune causa di dolore cronico osteoarticolare multiplo è l’artrosi, una malattia dell’invecchiamento, non infiammatoria, causata dall’usura delle cartilagini che rivestono le articolazioni, con conseguente sfregamento delle estremità ossee tra di loro e l’irritazione delle terminazioni nervose.

Come si allevia il dolore osteoarticolare?

Dipende dalla causa del dolore, in linea di massima, queste sono le opzioni e i trattamenti più comuni a disposizione.
Automedicazione e regole di prevenzione:

  • Assunzione di farmaci analgesici o antinfiammatori ad uso tipico o ad uso orale per alleviare il dolore e il gonfiore;
  • Mantenersi attivi e fare esercizio fisico moderato ma regolare;
  • Riscaldare i muscoli facendo esercizi di stretching prima di allenarsi, per evitare di sollecitare le articolazioni “a freddo” rischiando in tal modo di procurarci lesioni alle strutture che le compongono;
  • Recuperare e mantenere il giusto peso corporeo;
  • Se il dolore non è determinato da artrite, si può trovare sollievo con un bagno caldo, un massaggio, e naturalmente con il giusto riposo;
  • Mantenere sempre la corretta postura, anche da seduti.
Trattamento medico:
Assunzione di farmaci specifici per il trattamento della patologia che causa il dolore, se si tratta di una malattia reumatica di natura autoimmune, di origine virale o batterica, o metabolica. Tra i farmaci più comunemente prescritti in tutti i casi di dolore osteoarticolare da flogosi interna ci sono i cortisonici, molto efficaci nel trattamento sintomatico, ma da assumersi rigorosamente dietro indicazione medica e nelle modalità stabilite dallo/a specialista.

Quali sono i rimedi naturali per alleviare il dolore osteoarticolare?

Vi sono in commercio integratori naturali che possono contribuire a migliorare lo stato delle articolazioni e ad alleviarne il dolore, se, ad esempio, dovuto ad artrosi o ad usura. Ad esempio a base di condroitina solfato, glucosamina, acidi grassi omega 3, eccetera. Per quanto riguarda condroitina solfato e glucosamina, sono dei componenti delle cartilagini che ne aiutano la rigenerazione, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio naturale. Gli acidi grassi omega tre hanno un effetto antiossidante che protegge le articolazioni dai danni dei radicali liberi e le mantiene in salute.
Altri integratori eventualmente utili in caso di dolore osteoarticolare di natura muscolare sono i sali minerali e in particolare il magnesio, che peraltro opera anche una riconosciuta azione antinfiammatoria (è un regolatore della risposta infiammatoria modulata dalle citochine del sistema immunitario). Calcio e vitamina D sono supplementi utili in caso di carenze accertate (tramite dosaggio del sangue), di tali sostanze fondamentali per la salute delle ossa.
Attenzione, tutti i rimedi naturali per alleviare i dolori alle articolazioni, che siano fitoterapici o supplementi di altro tipo, vanno assunti dietro consiglio del medico, perché vi possono essere delle controindicazioni o eventuali interazioni con altri medicinali assunti, di cui avere conoscenza e da tenere in debito conto.

Il dolore osteoarticolare puó essere sintomo di cancro?

Alcuni tipi di tumore possono dare come sintomo anche dolore alle articolazioni. Accade per alcuni tumori ossei primitivi (ad esempio i sarcomi, che colpiscono per lo più i bambini e i giovani), ma anche le metastasi a distanza. In questi casi, oltre al dolore articolare non giustificato da sforzi o infiammazione, si può notare spesso anche una tumefazione nell’area interessata. Il dolore è spesso forte, non si allevia con i normali analgesici da banco, e si manifesta sia a riposo che sotto sforzo, e sia di notte che di giorno. Altre forme tumorali, come certi tumori del sangue (leucemia e linfomi), possono provocare dolori articolari multipli associati ad ecchimosi spontanee e gonfiore.

Esiste un virus che “attacca” le articolazioni?

In alcuni casi, rari in verità, un’infezione virale può colpire le articolazioni causando dolore, infiammazione, edema. Un esempio è il patogeno che provoca la quinta malattia (comune nei bambini), chiamato Parvovirus B19 (della famiglia dei Parvovirus), il cui sintomo principale è l’eritema cutaneo che compare sulle guance, ma che in alcuni casi può anche determinare infiammazione articolare con gonfiore e dolore. Altri virus in grado di infettare le articolazioni e provocare artriti virali sono gli enterovirus (gli stessi che provocano le gastroenteriti e le tossinfezioni alimentari), il virus della rosolia, i virus dell’HIV e delle epatiti B e C.

Lo stress puó causare dolore osteoarticolare?

L’infiammazione da stress è uno dei maggiori problemi che possano verificarsi subdolamente all’interno del corpo umano. Soffrire di ansia e di stress prolungato induce il corpo a produrre alte quantità di citochine, ovvero di molecole che promuovono la risposta immunitaria, e conseguentemente l’infiammazione. Ciò che accade, è che di fatto si innesca un processo di sub infiammazione interna che può interessare anche le articolazioni generando dolore, gonfiore, e limitazioni funzionali. Le articolazioni possono pertanto diventare doloranti e rigide, come conseguenza di un elevato livello di stress. Per alleviare questo tipo di sofferenza, e spegnere l’infiammazione interna occorre agire su più livelli: ad esempio riducendo le fonti stressogene, riposando di più, praticando attività fisiche, meglio se all’aria aperta, e consumando cibi antinfiammatori.

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