Indice
Domande e risposte
Che cos’è il dolore addominale?
Il dolore addominale, avvertito nella zona
tra il bacino e l’inizio delle costole, non è di semplice definizione.
Può essere di diverso tipo: più o meno intenso, continuo o intermittente, localizzato o che si sposta, con o senza spasmi, centrale o al fianco. Può riguardare la
parte destra, quella
sinistra, può essere
diffuso, percepito solo
da sdraiati, o solo in alcuni momenti della giornata come
al risveglio, o dopo
sforzi come la defecazione.
Spesso il dolore addominale si accompagna ad
altri sintomi come nausea, vomito, brontolii, flatulenzae eruttazioni,
mal di schiena e alle gambe.
Nella pancia infatti non si trovano solo gli organi (stomaco, l’intestino, il fegato, la cistifellea, la milza, il pancreas, i reni, la vescica e l’apparato genito-urinario) ma anche i muscoli, le ossa, i nervi.
Il dolore addominale che si avverte
quando si tossisce, magari dopo un’intensa attività fisica, è diverso da quello continuo al basso ventre o al fianco.
Se il dolore
persiste, è molto intenso o si ripresenta è importante
rivolgersi al medico per capire grazie alla visita ed eventualmente con l’ausilio di esami specifici (
radiografia, tac, o risonanza), da dove proviene, come alleviarlo e curare ciò da cui è generato.
Quali sono le cause di dolori addominali?
Alla base del dolore addominale possono esserci molte cause, a seconda della sede, che possono derivare da
traumi o da
patologie.
Trattandosi di un sintomo vago da definire, l’unica soluzione è, specie se il dolore persiste per lungo tempo facendosi sempre più intenso, recarsi dal medico per degli esami specifici.
Il dolore addominale può essere distinto in
acuto (se insorge all'improvviso) e
cronico (se è presente da almeno 6 mesi in maniera più o meno continua). Il disturbo può essere causato da un problema a uno qualunque degli organi o strutture dell’addome, oppure nascere anche in altra parte dell’organismo e riflettersi poi all’altezza della pancia. Si parla di dolore riferito quando l’origine è in un punto diverso da quello dove si manifesta. Il fenomeno è dovuto al fatto che
il sintomo è mediato da uno stesso nervo che passa sia per il punto dove c’è il problema, sia dove si manifesta il dolore.
Un esempio tipico è il presentarsi di un
dolore all’addome quando si tossisce. Questa complicanza comune della tosse include, oltre al sintomo doloroso alla pancia, quello al torace,
incontinenza urinaria e spossatezza. La tosse violenta, anche in persone sane, può sforzare i muscoli addominali che quindi sono doloranti quando si devono contrarre per tossire.
Un sintomo addominale, anche molto debilitante, può essere dovuto a condizioni banali, oppure a situazioni in grado di interferire con la qualità di vita della persona che ne soffre, ma senza esporla a rischi gravi.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Patologie gastroenterologiche:
Intenso, localizzato e coliche addominali: come classificare il dolore?

Il problema del dolore è che non è sempre facile comunicare esattamente al medico che cosa sentiamo e dove lo sentiamo, soprattutto nel caso dei
bambini.
Iniziamo dalla
sede: possiamo sentire dolore nella parte alta dell’addome,
al lato sinistro, a quello destro, sotto le costole, in basso con interessamento della gamba, un dolore addominale accompagnato a gonfiore, dolore al basso ventre, e via dicendo.
Non è semplice capire da soli quale organo ci fa male, ma a seconda della specifica collocazione che riportiamo, il medico può capire se è il caso di preoccuparsi oppure no, e in caso inviti il paziente a una visita eseguirà una palpazione mirata per escludere ipotesi gravi, per proporre un rimedio oppure esami per consigliare diagnostici più approfonditi.
Non è importante solo capire la sede da cui proviene il dolore, ma
di che tipo di dolore si tratta.
- Dolore da colica. Le coliche addominali provocano un dolore molto intenso ma con un andamento a onda: compare e scompare velocemente. Un esempio comune sono le coliche renali o biliari (cistifellea);
- Dolore ben localizzato. Si sente in un un punto specifico dell'addome e spesso è collegato all'organo sottostante;
- Dolore “trafittivo”, come un ago o un pungolo. È caratteristico di più condizioni può essere sintomo di ulcera gastrica o duodenale perforata, pancreatite, colecistite acuta (calcoli al fegato) e calcolosi ureterale (calcoli renali), ma anche di un’emergenza medica come di un aneurisma addominale;
- Bruciore. È un dolore tipico dell’ulcera peptica o della malattia da reflusso gastroesofageo (Gerd), si avverte nella zona epigastrica (sotto allo sterno) e può manifestarsi in particolari momenti della giornata.
- Dolore somatico. È caratterizzato da un dolore forte e percepito a livello della parete addominale; si acuisce, di solito, quando si tossisce o si fanno dei movimenti;
- Dolore sordo diffuso. Si percepisce di solito nella parte bassa dell’addome, fra stomaco e intestino ed è caratteristico di eccesso di gas intestinali o gastroenterite e indigestione.
Di solito il dolore si sviluppa in modo lento nella zona dell’ombelico (periombelicale), epigastrica o ipogastrica (sotto lo sterno);
- Crampi alla pancia e diverticolite. I crampi sono dolori non troppo forti e scompaiono dopo espulsione di gas o episodi di diarrea, che determinano uno stiramento o una distensione del mesentere o del peritoneo, membrane che avvolgono gli organi addominali, è un sintomo tipico della sindrome del colon irritabile, ma può anche essere dovuto ad appendicite, diverticolite, a malattie infiammatorie e croniche dell'intestino come il morbo di Crohn. Un sintomo tipico di crampi alla pancia da diverticolite è il mal di schiena.
Rimedi per il mal di pancia
Per capire se il dolore addominale è un fastidio passeggero che non deve destare preoccupazione o se invece persiste, può essere utile provare qualche rimedio, che tende ad
alleviare molto il
dolore che non ha origine patologica.
Un primo rimedio è l’acqua calda: possiamo applicare una
borsa dell’acqua calda sull’addome, fare un
bagno caldo o
bere qualcosa di caldo (del tè per reidratarsi). Nel frattempo è consigliato
ridurre l’assunzione di alcolici, bevande a base caffeina e gassate.
Se il dolore persiste o diventa più intenso, è bene valutare di recarsi dal medico di base per una visita.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Sindrome da intestino irritabile:
Quando i dolori addominali devono preoccupare?
È opportuno recarsi in
Pronto Soccorso se compare un
improvviso e grave dolore addominale e si sente dolore quando si esercita una
pressione sulla pancia, se l’addome è duro al tatto, se c’è sangue nel vomito o nelle feci (che possono anche apparire nere). Se non si urina, c’è un forte
calo di pressione o si fatica a respirare, si manifesta ittero (colorazione gialla della pelle) o quando, oltre al dolore addominale, compare un dolore a spalla, petto o collo.
È meglio recarsi dal proprio
medico se il dolore addominale tende a
peggiorare drasticamente in poco tempo, il dolore persiste o tende a ritornare per più di una settimana, si verifica un’inspiegabile perdita di peso e/o perdita di appetito, si verificano
perdite vaginali anomale, disturbi della minzione, si rileva
febbre, c’è
sanguinamento rettale, un’alterazione della normale funzionalità intestinale (
diarrea persistente o stitichezza ostinata), o se si manifestasse un esagerato
gonfiore addominale.
Stomaco o intestino? Come distinguere l’origine del dolore
Stomaco e intestino sono innervati da una serie di terminazioni nervose che derivano tutte dallo stesso
nervo: il vago. Questo fatto aiuta a capire perché a volte è
difficile distinguere la zona dove si sviluppa un dolore a livello addominale. È comunque possibile distinguere il sintomo che interessa lo stomaco da quello intestinale facendo attenzione all'area in cui il dolore si sviluppa e a come si presentano i sintomi.
Il
mal di stomaco si caratterizza per una localizzazione del disturbo nella parte superiore dell'addome,
tra lo sterno e l'ombelico. Questi disturbi, di solito, si risolvono da soli o con semplici accorgimenti nel comportamento, come l’alimentazione. In alcuni casi, invece, il dolore può essere dovuto ad altre patologie, per le quali è necessario rivolgersi al medico.

Sintomi tipici di un
mal di stomaco, che può essere da lieve a intenso, comprendono sia la
sensazione di pienezza durante o dopo i pasti, oppure
bruciore, sempre nella zona sotto allo sterno, dovuto a una cattiva digestione in seguito a un pasto troppo abbondante, cibo troppo elaborato, pesante da digerire o assunto troppo in fretta. Non va mai sottovalutato che questi sintomi possono essere dovuti ad
allergie o intolleranze alimentari, ma anche ad un banale
colpo di freddo durante la digestione.
Il
bruciore o la gastrite sono dovuti a un danno nella mucosa che protegge lo stomaco dall’acido cloridrico necessario alla digestione. I disturbi gastrici possono anche avere anche un’origine psicosomatica: stress e nervosismo aumentano la secrezione gastrica e il bruciore. Va inoltre ricordato che il bruciore di stomaco è
uno dei possibili sintomi dell’infarto, ma deve accompagnarsi ad altri dolori a livello del braccio (di solito il sinistro) e ad altri sintomi, come la
mancanza di respiro e la
spossatezza.
I dolori intestinali, invece, sono dovuti a contrazione e
spasmi dei muscoli delle pareti dell'intestino.
La
colica intestinale è il sintomo principale e si manifesta con un dolore intenso diffuso che parte dall’area dell’intestino e interessa tutta la zona addominale. Accanto a questo sintomo principale, si possono presentare anche diarrea o stipsi oppure entrambi, distensione addominale con gonfiore e presenza di gas, nausea, vomito, difficoltà a digerire, disfunzioni sessuali (dolore durante il rapporto e calo della libido) e
alterazioni urinarie.
A scatenare le coliche possono essere delle
intolleranze alimentari o malattie infiammatorie croniche dell’intestino come la
colite o
sindrome del colon irritabile, la
diverticolite (infiammazione dei diverticoli, cioè delle estroflessioni del colon, una sorta di piccoli sacchi che si formano lungo le pareti intestinali) o la
malattia di Crohn. Anche per i problemi all’intestino non va sottovalutata la componente psicosomatica. Episodi di dolore addominale possono essere scatenati da disturbi che vanno dallo stress alla
bulimia nervosa.
È interessante sapere che problemi all’intestino possono anche causare fastidiosi
mal di schiena, dal momento che sono collegati sia anatomicamente che funzionalmente.
Consulta i centri che hanno dichiarato di essere specializzati in Gastrite:
Come si diagnostica il dolore addominale?
Sono talmente numerose le cause di un dolore addominale che per orientare il medico nella giusta direzione, uno strumento fondamentale è l’
anamnesi, cioè ascoltare la storia del paziente.
Una corretta interpretazione delle
caratteristiche del dolore, tempi di comparsa, valutazione dei fattori di rischio, altri sintomi presenti, sono informazioni preziose per aiutare, nel caso serva, la corretta prescrizione di una terapia o di esami più mirati. Al medico vanno riferiti: insorgenza, progressione, migrazione, carattere, intensità e localizzazione del dolore. In alcune circostanze per confermare o escludere una determinata diagnosi possono essere prescritti: esami del sangue,
esame delle urine,
esame delle feci.

Possono essere richiesti anche degli esami strumentali con “
tecniche di imaging”, in grado cioè di fotografare organi e tessuti in modo quasi sempre indolore. La scelta del tipo di esame viene fatta in base alle strutture anatomiche da indagare.
Le
radiografie (raggi x) sono particolarmente utili per individuare la funzionalità all’interno di organi come l’intestino. L’ecografia utilizza gli ultrasuoni per visualizzare e studiare organi e strutture (principali vasi sanguigni) dell’addome, quindi fegato, colecisti, vie biliari, reni, pancreas, milza, aorta, vescica e organi genitali interni. Essendo
poco invasiva, sicura e poco costosa è spesso prescritta come esame di primo livello anche nel dolore addominale.
La
TAC (tomografia assiale computerizzata) è una tecnica molto sofisticata in grado di elaborare immagini radiografiche dell’organismo in sezione, con l’aiuto di un computer. Può essere utile nel verificare il funzionamento dell’apparato urinario, del fegato e delle vie biliari, per la diagnosi di pancreatite o di
vari tipi di tumore. Anche se il metodo è molto preciso, espone il paziente a una dose significativa di radiazioni che ne limitano l’impiego.
La
risonanza magnetica è una tecnica simile alla TAC, ma sono usate le onde radio e uno speciale magnete per realizzare le immagini degli organi interni. Al pregio di esporre il paziente a una dose trascurabile di radiazioni corrisponde però un alto costo per la realizzazione dell’esame.
Le
tecniche endoscopiche sfruttano strumenti che, introdotti nel tubo digerente, visualizzano dall’interno gli organi e per questo sono esami piuttosto invasivi. Comprendono la
gastroscopia, per la diagnosi di gastrite o l’ulcera e la
colonscopia, quando le cause sono intestinali.
Consulta le migliori strutture dove effettuare una Gastroscopia:
I migliori ospedali per Gastroscopia
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Perché ho dolore addominale quando tossisco?
La tosse ripetitiva e forte comporta la tensione dei muscoli addominali. Ciò significa che, in alcuni casi, è effettivamente possibile porre questi muscoli sotto sforzo. Tale condizione si manifesta con dolore quando si fanno più colpi di tosse, sbadigli e altri movimenti simili.
Cosa si intende per dolore addominale?
Il dolore addominale è un senso di malessere che viene percepito nella cavità addominale, ovvero in quell'area del corpo compresa tra la fine del bacino e l'inizio delle costole. ... Non è insolito che il dolore addominale venga accompagnato da condizioni come nausea, vomito, eruttazioni, brontolii o flatulenza.
Come si distingue il dolore dello stomaco da quello intestinale?
Il mal di stomaco si caratterizza per una localizzazione del disturbo nella parte superiore dell'addome, tra lo sterno e l'ombelico. I dolori intestinali, invece, sono dovuti a contrazione a spasmi dei muscoli delle pareti dell'intestino. La colica intestinale è il sintomo principale e si manifesta con un dolore intenso diffuso che parte dall’area dell’intestino e interessa tutta la zona addominale.
Cosa fare per i dolori addominali?
Se si sente un leggero dolore nella parte addominale del corpo, come prima cosa possiamo provare a fare u bagno caldo, oppure a porre una borsa dell’acqua calda sull’area interessata, oppure a bere una bevanda calda. Se il dolore persiste per giorni e/o si fa via via più intenso è bene recarsi dal medico per capirne l’origine e trattarlo adeguatamente. È invece opportuno recarsi in Pronto Soccorso se compare un improvviso e grave dolore addominale e si sente dolore quando si esercita una pressione sulla pancia, se l’addome è duro al tatto, se c’è sangue nel vomito o nelle feci (che possono anche apparire nere). Se non si urina, c’è un forte calo di pressione o si fatica a respirare, si manifesta ittero (colorazione gialla della pelle) o quando, oltre al dolore addominale, compare un dolore a spalla, petto o collo.
Cosa prendere per crampi alla pancia e diarrea?
Se gli episodi non sono particolarmente intensi come prima cosa possiamo provare a fare u bagno caldo, oppure a porre una borsa dell’acqua calda sull’area interessata, oppure a bere una bevanda calda. Altrimenti contattare il proprio medico che consiglierà l’intervento farmacologico più adatto a noi. Evitiamo i fai da te.
Quando mangio dolore allo stomaco?
Un’alimentazione non salubre, momenti di forte stress, possono dare bruciori di stomaco, o addirittura gastrite, ovvero il dolore in seguito all'aumento dell'acidità dello stomaco. La prima cosa, è chiedere al medico se è il caso di assumere un farmaco per alleviare il sintomo doloroso. È importante poi iniziare a evitare cibi che possono alimentarlo, come esagerare con alcolici e caffè. Attenzione che anche l’assunzione di alcuni farmaci può indurre questi sintomi. È sempre opportuno confrontarsi con il medico prima di assumere altri medicinali.
Quando i dolori addominali devono preoccupare?
È opportuno recarsi in Pronto Soccorso se compare un improvviso e grave dolore addominale e si sente dolore quando si esercita una pressione sulla pancia, se l’addome è duro al tatto, se c’è sangue nel vomito o nelle feci (che possono anche apparire nere). Se non si urina, c’è un forte calo di pressione o si fatica a respirare, si manifesta ittero (colorazione gialla della pelle) o quando, oltre al dolore addominale, compare un dolore a spalla, petto o collo. È meglio recarsi dal proprio medico se il dolore addominale tende a peggiorare drasticamente in poco tempo, il dolore persiste o tende a ritornare per più di una settimana, si verifica un’inspiegabile perdita di peso e/o perdita di appetito, si verificano perdite vaginali anomale, disturbi della minzione, si rileva febbre, c’è sanguinamento rettale, un’alterazione della normale funzionalità intestinale (diarrea persistente o stitichezza ostinata), o se si manifestasse un esagerato gonfiore addominale.
Cosa fare in caso di dolori addominali?
Se si sente un leggero dolore nella parte addominale del corpo, come prima cosa possiamo provare a fare u bagno caldo, oppure a porre una borsa dell’acqua calda sull’area interessata, oppure a bere una bevanda calda. Se il dolore persiste per giorni e/o si fa via via più intenso è bene recarsi dal medico per capirne l’origine e trattarlo adeguatamente. È invece opportuno recarsi in Pronto Soccorso se compare un improvviso e grave dolore addominale e si sente dolore quando si esercita una pressione sulla pancia, se l’addome è duro al tatto, se c’è sangue nel vomito o nelle feci (che possono anche apparire nere). Se non si urina, c’è un forte calo di pressione o si fatica a respirare, si manifesta ittero (colorazione gialla della pelle) o quando, oltre al dolore addominale, compare un dolore a spalla, petto o collo.