Indice
Domande e Risposte
Che cos’è l’atlante
L'
atlante è la prima
vertebra cervicale della
colonna vertebrale, detta anche C1. Insieme all'epistrofeo (C2), l’atlante forma l'articolazione che connette il
cranio alla colonna vertebrale. L’atlante rientra nel novero delle vertebre cervicali, che sono 7 e denominate dalla lettera C, pertanto si numerano come C1-C7 dall’alto verso il basso.
Le vertebre
cervicali si dividono in:
- Rachide cervicale superiore, che include l’Atlante (C1) e l’Epistrofeo (C2), che hanno una forma particolare rispetto alle altre 5 vertebre sottostanti.
- Rachide cervicale inferiore, che include le altre 5 vertebre cervicali.
L’atlante è fondamentale per il movimento di flesso-estensione del capo e per sorreggerlo, e attraverso di esso, trattandosi di un anello, passano i
fasci di nervi che dal
cervello arrivano a tronco e arti.
L’atlante è quindi una
vertebra fondamentale per il nostro movimento.
Spesso si sente parlare di “disallineamento dell’atlante” e di come trattarlo. Facciamo chiarezza con il professor
Stefano Negrini, direttore del laboratorio di evidence base rehabilitation dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano e professore ordinario di medicina fisica e riabilitazione presso l’Università degli Studi di Milano.
Denti, mandibola, piedi, schiena: che collegamento c’è?
Le connessioni fra la
colonna vertebrale, i
denti, la
mandibola e i
piedi sono discussi da decenni. La postura di un essere umano è una catena unica, non è composta da pezzi autonomi, e trova un suo equilibrio attraverso una serie di piccoli sbilanciamenti. “
Non vi è mai una perfezione anatomica, se non sui manuali” spiega Negrini. “
Siamo tutti portatori di asimmetrie e sbilanciamenti che devono trovare un equilibrio”.
Se l’anomalia non supera certi
livelli non diventa
patologica: una scoliosi lieve – ad esempio - non crea problemi, a meno che non si superino certi livelli.
“Fatto salvo quindi che ogni parte del corpo contribuisce all’equilibrio complessivo, a oggi non esistono prove scientifiche solide su un impatto potenziale diretto del mal funzionamento di un distretto corporeo su altri lontani. Attenzione: non significa che dal lato pratico certe tecniche terapeutiche come le manipolazioni che vengono a volte giustificate secondo teorie scientificamente inaccurate non funzionino, anzi. Molte volte un professionista competente può risolvere un problema, chiaramente lieve che non richiede chirurgia. Quello che non è chiaro scientificamente è perché questo si verifica: ci sono delle ipotesi di come funzionano le connessioni fra distretti corporei, ma restano ipotesi al momento, delle “scuole di pensiero”, da validare con studi scientifici seri. Quello che si fa è utilizzare trattamenti che hanno dimostrato scientificamente di funzionare indipendentemente da alcune ipotesi di spiegazioni che non hanno ad oggi alcuna prova scientifica.” spiega Negrini.
Non vi sono evidenze (ma neanche forti presupposti teorici) del fatto ad esempio che un problema cervicale possa essere curato sistemando i denti o utilizzando dei plantari, ossia trattando distretti corporei molto lontani tra loro e con in mezzo troppe altre parti del corpo per poter avere una correlazione diretta.
La correlazione a volte è documentata invece tra distretti vicini, ad esempio fra mandibola e collo sul piano sagittale (cioè connessa a cifosi e lordosi), nel senso che la mandibola sporgente in avanti o indietro possono portare statisticamente a una minore o maggiore lordosi cervicale. “
Questo si spiega facilmente” conclude Negrini. “
La testa è una palla in equilibrio su uno stelo: se i pesi della testa sono distribuiti in modo diverso, il collo si adatterà di conseguenza”.
Quando parlare di disallineamento dell’atlante
Sulle
correlazioni fra distretti corporei bisogna quindi procedere con
circospezione, e
distinguere fra connessioni strutturali e funzionali.
La parola “disallineamento” forse è esagerata per indicare i fastidi che molti di noi vivono. Data la delicatezza dell’atlante e il fatto che protegga il fascio di nervi che controllano il corpo, un reale disallineamento è qualcosa di molto grave, quindi delicato e spesso anche da trattare chirurgicamente. Ben poche persone, fortunatamente, sono in questa situazione.
Quanto invece spesso proposto va considerata ad oggi come una ipotesi di origine di problemi che possono beneficiare di manipolazioni, come pure di altri trattamenti. “
Anche qui esistono tecniche di manipolazione che hanno dimostrato di funzionare benissimo, e sono documentate anche in letteratura, ma non sappiamo a livello anatomopatologico perché questo accada”.
Sintomi di problemi posturali: come riconoscerli
“
Anzitutto va ribadito che siamo tutti diversi, e alcune persone hanno dei punti deboli che riguardano precisi distretti corporei come quello cervicale. Se soffriamo di questi disturbi saltuariamente ma da sempre non c’è da preoccuparsi, a meno che non cambi qualcosa: il primo campanello d’allarme è un dolore che dura a lungo (ogni giorno per 2-3 settimane), e che si ripresenta con grande frequenza. Se passa, non c’è da preoccuparsi”
Questo perché una piccola lesione dell’apparato muscolo scheletrico trova la sua soluzione nella riparazione entro circa 3 settimane.
Un tipico esempio di fastidio da problemi cervicali è la sensazione di “testa leggera”, se non proprio di vertigini. “Anche qui vale la regola detta sopra: se è una cosa nuova oppure no. Un rischio importante è medicalizzare eccessivamente un problema che può risolversi da solo o che rientra nelle caratteristiche individuali di una persona”. Fatto salvo che anche se si tratta di caratteristiche e non di patologia, possiamo comunque chiedere consiglio su come stare meglio.
“Per quanto riguarda gli esercizi, la prima risposta è movimento regolare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di fare almeno 3 ore di attività fisica settimanale, che significa anche semplicemente passeggiare a passo sostenuto (e con le scarpe giuste), di modo che tutto lo scheletro si muova. Per quanti riguarda il collo è importante svolgere un’attività che coinvolga anche gli arti superiori perché attivano la muscolatura del collo.”
Problema che coinvolge la cervicale
I
sintomi più
frequenti che si possono riscontrare (anche alcuni di essi soltanto) sono:
- Dolori cervicali;
- Mal di testa come cefalea o emicrania;
- Tensione della muscolatura del collo;
- Parestesie (formicolio a braccia e dita della mano, specie le ultime due);
- “Testa leggera” o vertigini.
Clic alla mandibola: che cosa lo causa e che cosa fare
Nella
zona temporo-mandibolare vi è un menisco che in alcune persone può dare dei problemi e causando un clic all’apertura, diverso a seconda della situazione. “
ci sono delle tecniche manipolative e degli esercizi terapeutici che possono aiutare – spega Negrini -
Ci possono essere delle tensioni che arrivano dai denti che mandano l’asse fuori posto, ma questo avviene in tempi medio lunghi e chiaramente richiede molto tempo, anche anni, per svilupparsi. Si deve poi lavorare per ristabilire l’equilibrio".
Fisiatra, ortopedico, fisioterapista, osteopata, chiropratico: come si curano i problemi posturali
La
scelta dello
specialista dipende dall’entità del problema, ma la valutazione è bene che la faccia il medico di base. La prima cosa da fare è quindi recarsi dal proprio medico.
Per quanto riguarda le
specialità:
- L’ortopedico è un medico specializzato in ortopedia che cura i casi più gravi – tipicamente quelli chirurgici.
- Il fisiatria è un medico specializzato in medicina fisica e riabilitativa che lavora su tutta la persona, quindi bisogna andare dal fisiatra esperto di colonna vertebrale, o di cervicale, o di piedi.
- Il fisioterapista analogamente è un operatore laureato (non medico) che opera nell’ambito della riabilitazione e lavora su tutta la persona, spesso in team con il fisiatra, in particolare nelle patologie più complesse; anche in questo caso ci sono fisioterapisti esperti di specifici distretti corporei, come la colonna vertebrale.
- Gli osteopati e i chiropratici non sono operatori di ambito sanitari (fanno eccezione medici o fisioterapisti che possono decidere accanto alla laurea di affiancare un corso di questo tipo), ma persone che seguono corsi di osteopatia e chiropratica. Recentemente è stata approvata in gazzetta ufficiale il corso di laurea in osteopatia all’interno delle professioni sanitarie ad indirizzo preventivo. Non esiste invece in Italia una laurea in chiropratica.
Domande e risposte
Come vedere se l'atlante e disallineato?
Sulle correlazioni fra distretti corporei bisogna quindi procedere con circospezione, e distinguere fra connessioni strutturali e funzionali.
La parola “disallineamento” forse è esagerata per indicare i fastidi che molti di noi vivono. Data la delicatezza dell’atlante e il fatto che protegga il fascio di nervi che controllano il corpo, un reale disallineamento è qualcosa di molto grave, quindi delicato e spesso anche da trattare chirurgicamente. Ben poche persone, fortunatamente, sono in questa situazione.
Come raddrizzare l'atlante?
Quanto spesso proposto va considerata ad oggi come una ipotesi di origine di problemi che possono beneficiare di manipolazioni, come pure di altri trattamenti. “Anche qui esistono tecniche di manipolazione che hanno dimostrato di funzionare benissimo, e sono documentate anche in letteratura, ma non sappiamo a livello anatomopatologico perché questo accada”.
Che cos'è l'atlante in ortopedia?
L'atlante è la prima vertebra cervicale della colonna vertebrale, detta anche C1. Insieme all'epistrofeo (C2), l’atlante forma l'articolazione che connette il cranio alla colonna vertebrale. L’atlante rientra nel novero delle vertebre cervicali, che sono 7 e denominate dalla lettera C, pertanto si numerano come C1-C7 dall’alto verso il basso. L’atlante è fondamentale per il movimento di flesso-estensione del capo e per sorreggerlo, e attraverso di esso, trattandosi di un anello, passano i fasci di nervi che dal cervello arrivano a tronco e arti.
L’atlante è quindi una vertebra fondamentale per il nostro movimento.
Dove si trova l'atlante nel corpo?
Le vertebre cervicali si dividono in:
- Rachide cervicale superiore, che include l’Atlante (C1) e l’Epistrofeo (C2), che hanno una forma particolare rispetto alle altre 5 vertebre sottostanti.
- Rachide cervicale inferiore, che include le altre 5 vertebre cervicali.
In collaborazione con
Cristina Da Rold, giornalista freelance e consulente nell’ambito della comunicazione digitale. Si occupa di giornalismo sanitario data-driven principalmente su Infodata - Il Sole 24 Ore e Le Scienze. Lavora per la maggior parte su temi legati all’epidemiologia, con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 è consulente per la comunicazione social media per l’Ufficio italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Collabora con alcune riviste mediche più specialistiche per Il Pensiero Scientifico Editore, con cui ha pubblicato nel 2015 il libro “Sotto controllo. La salute ai tempi dell’e-health”. Dal 2022 è docente di Social Media e Salute presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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