Aggiornato il 17.07.2024
Tra i vantaggi di far parte dell’Unione Europea c’è sicuramente anche quello di poter fare affidamento su un numero unico di emergenza: il 112 NUE valido su tutto il territorio dell’UE e in grado di rispondere a qualunque tipo di necessità, ovvero di mettere immediatamente in contatto l’utente con la Centrale operativa competente per tipologia di emergenza, come: Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, assistenza sanitaria, assistenza in mare.
Il numero è completamente gratuito sia da telefonia fissa che mobile e funziona (in alcuni paesi) anche da telefoni bloccati, privi di credito e, addirittura senza carta SIM.
In Italia il 112, ormai attivo nella maggior parte delle regioni, è andato a riunire tutte le altre linee
In alcune regioni, tredici per l’esattezza, tale servizio è associato a quello dell’app “Where ARE U” che rileva, tramite GPS e/o rete dati la posizione dell’utente in pericolo, comunicandola tempestivamente al servizio d’emergenza che quindi può intervenire.
Attraverso l’App il soggetto in emergenza può chiamare i soccorsi attraverso tre canali, oltre la chiamata tradizionale:
Chiaramente, in tutti i casi il soggetto chiamante dovrà specificare la natura del problema e la tipologia di intervento richiesto: ambulanza, vigili del fuoco o polizia. Ma qualora fosse impossibile chiamare, inserendo i contatti di emergenza, l’App si può attivare anche automaticamente inviando il proprio posizionamento all’operatore del CUR.
Le regioni in cui ad oggi è attiva “Where ARE U” sono:
Il 112 si può e si deve chiamare in ogni situazione di pericolo o emergenza, anche quando si assiste in qualità di testimoni. Si può chiamare in mare, in autostrada, in città e in qualunque Paese dell’Unione Europea. Il 112 è disponibile anche in Svizzera e in Sudafrica e si può chiamare da tutto il mondo sulle reti GSM di telefonia mobile.
Chiaramente il 112 non va chiamato per futili motivi, perché si creerebbe un inutile sovraccarico del sistema, pericoloso per chi davvero si trova in pericolo. Insomma, il 112 non deve mai essere confuso con un call center per le informazioni.
Nella maggior parte dei casi gli operatori del CUR sono in grado di rispondere in più lingue, ad ogni modo l’informazione principale da dare è il proprio nome, insieme all’indirizzo e al numero di telefono. Tali dati sono utili per evitare che una stessa emergenza venga segnalata più volte. Tuttavia, è bene precisare che, grazie al servizio di GPS la centrale che gestisce la chiamata è in grado di individuare il luogo della stessa in pochi secondi, per la precisione 2. Proprio per questo, quando si chiama il 112, anche se per errore, non si deve mai riagganciare subito ma bisogna sempre specificare all’operatore che va tutto bene, altrimenti lo stesso potrebbe procedere all’invio dei soccorsi.
Quando il 112 viene chiamato per un’emergenza sanitaria, il Sistema Sanitario Nazionale dal 1992, grazie al DPR 27 marzo 92, non prevede più solo l’invio dell’ambulanza sul posto con trasporto del paziente nel Pronto Soccorso più vicino ma un vero e proprio sistema di soccorso. Tale sistema consiste nell’invio di un mezzo attrezzato per fare un primo trattamento del paziente, definito “Stay and Play”, in modo che il tragitto verso l’ospedale non incida negativamente sulle condizioni dello stesso ma, al contrario, equivalga ad una prima fase della terapia.
Dagli anni Novanta ad oggi questo sistema ha subito un’importante evoluzione, per cui oggi il sistema dell’emergenza sanitaria è articolato come segue:
Il Pronto Soccorso è la struttura organizzativa ospedaliera preposta per accogliere le emergenze, in cui sono assicurati gli accertamenti diagnostici e gli eventuali interventi necessari per la soluzione del problema clinico presentato in emergenza-urgenza. Nei casi più complessi sono garantiti gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente e l'eventuale trasporto ad un ospedale in grado di fornire prestazioni specializzate secondo protocolli concordati per patologia.
Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere presidi ospedalieri di base in aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare. In tali presidi ospedalieri è garantita un’attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto.
All’interno delle grandi strutture ospedaliere, dopo la presa in carico in pronto soccorso, i pazienti in stato di urgenza vengono trasferiti al DEA. Il Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione rappresenta un’aggregazione funzionale di unità operative che mantengono la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale ma che riconoscono la propria interdipendenza adottando un comune codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture operanti sul territorio, una risposta rapida e completa. In base alle Unità operative da cui sono composti, i DEA afferiscono a due livelli di complessità.
La struttura ospedaliera sede di DEA di I livello (spoke) esegue tutti gli interventi previsti per l'ospedale sede di pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di rianimazione, osservazione e breve degenza. Contemporaneamente, devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.
Il DEA di II livello, oltre alle prestazioni fornite dal DEA I livello, svolge funzioni di maggior qualificazione legate all’emergenza (hub), tra cui: la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica, secondo le indicazioni stabilite dalla programmazione regionale. Ove contemplati nella programmazione regionale, nei DEA di II livello rientrano anche altri reparti altamente specializzati come: le unità per grandi ustionati e le unità spinali. Con l’obiettivo, di garantire in questo modo un’equilibrata copertura su tutto il territorio nazionale ed una stretta connessione con le centrali operative delle Regioni.
Riferimenti Bibliografici
In caso di emergenza, di qualunque tipologia, oggi è possibile chiamare il 112 NUE - Numero di emergenza unico europeo, valido in tutta Italia e nell’UE, in grado di mettere la persona in emergenza direttamente in contatto con la Centrale operativa competente, come: Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, assistenza sanitaria; assistenza in mare.
La chiamata è sempre gratuita anche dall’estero, da rete fissa e mobile. In alcuni paesi funziona anche se il telefono è bloccato o senza SIM.
Attualmente in Italia il servizio è attivo nelle Regioni in cui sono operative le Centrali Uniche di Risposta (CUR), anche tramite l’App "Where ARE U" dedicata agli smartphones. Nello stesso tempo è possibile continuare a contattare le singole Unità operative attraverso i loro numeri di competenza.
In ogni circostanza di emergenza o pericolo per sé e per gli altri, ovvero anche quando si assiste come testimoni a un furto in una casa, a un’aggressione o a un incidente stradale.
Mentre il 112 è un numero generico, in grado di rispondere a qualunque emergenza, il 118 è il numero dedicato alle emergenze sanitarie.
Le informazioni presenti in Micuro hanno scopo divulgativo e informativo. Non costituiscono in alcun modo un mezzo di autodiagnosi e automedicazione. Per qualsiasi dubbio sull'uso di un farmaco, rivolgersi al proprio medico.
La riproduzione o l’utilizzazione dei contenuti pubblicati su Micuro è strettamente riservata. Il riutilizzo del materiale su riviste, giornali, radiodiffusione o generica messa a disposizione al pubblico viene concesso solo previa esplicita richiesta e autorizzazione obbligatoria.