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Domande e risposte
C'è bisogno di nuovi donatori e donatori giovani
Ogni anno il
14 giugno si celebra la
giornata mondiale dei donatori di sangue (World Blood Donor Day), e nel 2024 ricorrre il 20mo anniversario da che questa ricorrenza è stata stabilita.
L'Italia ha già raggiunto l'autosufficienza di sangue, mentre per il plasma l'autosufficienza è ancora lontana a causa della forte richiesta di medicinali plasmaderivati.
“Occorre inoltre un ricambio generazionale dei donatori: molti di quelli attuali, infatti, presto non potranno donare per raggiunti limiti di età e rischiano di non essere sostituiti" ha spiegato a giugno 2024 il
direttore del Centro nazionale sangue (Cns), Vincenzo De Angelis, commentando l'approvazione, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza Stato-Regioni, del Programma nazionale 2024 di autosufficienza sangue ed emocomponenti alla cui stesura ha contribuito lo stesso Centro.
Che cosa si intende per donazione di sangue
La donazione di sangue consiste nel
privarsi, volontariamente e in maniera spontanea, di una determinata quantità del proprio
sangue o di suoi componenti per essere utilizzata a scopi medici. Essa può essere conseguenza di un
puro gesto di solidarietà, totalmente gratuita, oppure, in alcuni Paesi, ma non in Italia, può essere
retribuita.
Esistono diversi tipi di donazione: si può donare il sangue intero, il plasma (plasmaferesi), le
piastrine (piastrinoaferesi). Oppure c’e la donazione multipla di emocomponenti.
- Donazione di sangue intero. Ha una durata breve, di appena 10 minuti, durante i quali vengono prelevati 450 ml di sangue.±10% (questo volume rappresenta 1 unità di sangue). Si calcola che una persona che pesa 70 kg abbia circa 5 litri di sangue, che ammonta al 7% della sua massa.
- Donazione per Aferesi (per esempio per plasmaferesi). Ha la durata per il prelievo plasma di 40-50 minuti, per il prelievo di piastrine di 90 minuti, e fa uso di apparecchiature che prelevano il sangue per separarne le componenti ematiche. Vengono trattenute quelle di cui si ha bisogno come plasma e piastrine, mentre il resto viene reinfuso in vena vengono, utilizzando un unico accesso venoso. Nel caso della plasmaferesi, il volume prelevato deve essere compreso tra un minimo di 600 ml e un massimo di 700 ml al netto dell’anticoagulante, con un volume massimo complessivo di 1,5 litri al mese e 12 litri nell’anno.
Quali sono i requisiti per diventare donatore di sangue
In Italia possono donare il sangue
tutte le persone in buona salute di età compresa tra 18-65 anni, anche se il reclutamento per la prima donazione di individui di età > 60 anni deve essere autorizzato dal medico responsabile della selezione. In alcuni casi i donatori possono avere anche
più di 65 anni, ma l’autorizzazione deve essere conseguente alla valutazione clinica da parte di un medico esperto nella selezione dei donatori di sangue.
I
requisiti che deve possedere un soggetto per donare e i criteri clinici e comportamentali per i quali un soggetto può essere temporaneamente o permanentemente escluso dalla donazione sono:
- Avere un peso non inferiore a 50 Kg;
- Presentare una pressione arteriosa sistolica (massima) tra 110-180 mm di mercurio e diastolica (minima) fra 60-100 mm di mercurio;
- Avere un polso ritmico e frequenza cardiaca (pulsazioni) tra 50-100 battiti al minuto;
- Avere valori congrui di emoglobina. Prima di ogni donazione il candidato donatore deve essere sottoposto all’esame per la misurazione dell’emoglobina perché questa non può essere <12,5 g/dL nelle donne e a 13,5 g/dL negli uomini.
Ogni quanto tempo si può donare il sangue?
È possibile donare sangue o emoderivati più volte nel corso della vita, ma con un intervallo di tempo minimo tra una donazione e la successiva. Si può donare fino a
4 volte l’anno, che scendono a
2 volte l’anno per le donne in età fertile.
Gli intervalli minimi per e tra i
diversi tipi di donazione sono:
- Da sangue intero a sangue intero 90 giorni (eccetto alcuni casi);
- Da sangue intero a plasma 1 mese;
- Da sangue intero a piastrinoaferesi 1 mese; - da plasma a sangue intero 14 giorni;
- Da plasma a plasma 14 giorni;
- Da plasma a piastrinoaferesi 14 giorni;
- Da piastrinoaferesi a sangue intero 14 giorni;
- Da piastrinoaferesi a plasma 1 mese;
- Da piastrinoaferesi a piastrinoaferesi 14 giorni.
A che cosa serve donare il sangue?
Il sangue e gli emocomponenti sono
prodotti terapeutici indispensabili perché rappresentano la terapia di supporto in moltissime patologie, mediche e chirurgiche, aldilà delle emergenze. È utile ricordare che molti interventi chirurgici, generando inevitabilmente emorragie, necessitano di unità di sangue da trasfondere al paziente e il numero di unità necessarie cresce sia all’aumentare della complessità e durata dell’intervento stesso che all’aumentare dell’età del paziente (pazienti anziani necessitano di maggiori unità).
Purtroppo c’è carenza di sangue. I
donatori sono sempre meno e stanno invecchiando. Stando ai dati del Centro Nazionale Sangue del Ministero della Salute, nel
2021 si sono contate
3.021.143 donazioni, di cui
455 mila in aferesi. L’aferesi è la procedura grazie alla quale si possono donare solo alcune parti del sangue: plasma e piastrine. La diminuzione del numero dei donatori è costante sin dal 2012. Dieci anni fa i donatori erano il 5% in più di oggi ed erano più giovani.
Nel 2021 si sono contati il 10% in meno di nuovi donatori rispetto al 2012.
I gruppi sanguigni: chi può ricevere sangue da chi
I gruppi sanguigni sono quattro: A, B, AB e 0 (zero). Ciò che distingue un gruppo dall’altro è la presenza di frammenti di proteine (antigeni) sulla superficie del globulo rosso. Il gruppo A presenta solo proteine di tipo A, il gruppo B di tipo B, il gruppo AB entrambi i tipi mentre il gruppo 0 non presenta nessuna di queste proteine.
È importante fare attenzione a non infondere un gruppo sanguigno incopatibile con quello della persona. Questo perché qualora il nostro
sistema immunitario individuasse un antigene che non riconosce, e che quindi percepisce come fattore estraneo, reagirebbe. Per questo motivo il gruppo 0 è detto
“donatore universale”, perché non avendo alcun antigene sulla sua superficie, può essere accettato dal sistema immunitario di chiunque. Al tempo stesso però chi ha il gruppo 0 può ricevere sangue solo da altri 0.
Oltre al gruppo sanguigno, ognuno di noi ha un
fattore Rh può essere espresso, cioè
positivo (Rh+) o non espresso cioè
negativo (Rh-) sulla superficie del globulo rosso. Anche il fattore Rh influenza la compatibilità sanguigna. Le persone con sangue Rh+ possono ricevere sangue sia da persone con Rh+ che con Rh-, mentre chi ha
sangue Rh- può ricevere solo sangue Rh-.
In sintesi:
- Chi appartiene al gruppo A può ricevere da altri A e da 0, e può donare ad AB e ad A. Non da B perché presenta anticorpi anti-B nel sangue.
- Chi appartiene al gruppo B può ricevere da altri B e da 0, e può donare ad AB e a B. Non da A perché presenta anticorpi anti-A nel sangue.
- Chi appartiene al gruppo AB può ricevere da tutti i gruppi sanguigni, in quanto non ha anticorpi nel sangue, ma può donare solo ad AB.
- Chi appartiene al gruppo 0 può ricevere solo da altri 0, per la presenza degli anticorpi anti-A e anti-B nel sangue, ma può donare a tutti.
In Italia il gruppo più corposo è il gruppo 0, seguito dai gruppi A, B e infine AB. Gli Rh+ sono molto più numerosi degli Rh-.
Quali esami del sangue ti fanno prima della donazione?
Tutte le unità di sangue donate, prima di qualsiasi utilizzo, sono analizzate in laboratorio per escludere il rischio di trasmettere infezioni o causare malattie nei soggetti riceventi.
Le
analisi che vengono eseguite sono:
Come funziona la donazione di sangue?
Al momento della donazione, il soggetto deve
essere a digiuno da qualche ora oppure, se non è proprio possibile presentarsi a stomaco vuoto, è bene aver assunto un
pasto leggero. È, però, necessario assumere una sufficiente quantità di
liquidi per non essere disidratati. Prima del prelievo si compila un
questionario anamnestico riguardo alla storia clinica remota e recente dall’ultima donazione (eventuali viaggi, comportamenti sessuali). Segue, poi, un
colloquio con un medico della sezione con cui si commenta il questionario, si misura la
pressione arteriosa e auscultati il
cuore ed i polmoni. Dopo questa fase si può accedere alla sala prelievi.
Durante la donazione, la cui durata varia a seconda del tipo di prelievo (se di sangue intero o in aferesi) viene chiesto al donatore di stringere ritmicamente con la mano una pallina di gommapiuma.
Donazione di plasma: a che cosa serve e come funziona
Il plasma è la parte liquida del sangue, ed è composta per il 92% di acqua e per l’8% di proteine e sali minerali. Ha il compito di
trasportare molecole importanti per il nostro metabolismo come il glucosio, i
lipidi, gli
ormoni, ossigeno e anidride carbonica.
Anche donare il plasma salva delle vite perché consente lo sviluppo di numerosi farmaci noti come farmaci plasmaderivati, fondamentali per chi soffre di patologie legate al deficit delle diverse sostanze plasmatiche. Un esempio sono le immunoglobuline, che servono a trattare le immunodeficienze primitive e le malattie autoimmuni.
Dove si può andare a donare il sangue?
In Italia il sangue si può donare in uno dei servizi trasfusionali, coordinati da 21 centri regionali sangue, oppure in una delle circa 250 unità di raccolta gestite dalle
Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, come Avis, Fidas, Fratres e Cri, che, a loro volta, coordinano circa 1.800 punti di prelievo ciascuna sul proprio territorio di competenza.
Per chi volesse iniziare a donare, è sufficiente recarsi presso il
centro donazioni più vicino (si trova l’elenco su internet oppure si può chiedere al proprio medico). Prima di donare il sangue, si compila un
questionario per stabilire lo stato di salute sia presente che passato dell’aspirante donatore e il suo stile di vita. Viene fatto un colloquio medico e, se la persona è considerata idonea, verrà contattata per la donazione.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Quali sono i requisiti per donare il sangue?
- Avere un’età compresa fra i 18 e i 65 anni;
- Avere un peso non inferiore a 50 Kg;
- Presentare una pressione arteriosa sistolica (massima) tra 110-180 mm di mercurio e diastolica (minima) fra 60-100 mm di mercurio;
- Avere un polso ritmico e frequenza cardiaca (pulsazioni) tra 50-100 battiti al minuto;
- Avere valori congrui di emoglobina. Prima di ogni donazione il candidato donatore deve essere sottoposto all’esame per la misurazione dell’emoglobina perché questa non può essere <12,5 g/dL nelle donne e a 13,5 g/dL negli uomini.
Come si fa a donare il sangue per la prima volta?
È sufficiente recarsi presso il centro donazioni più vicino (si trova l’elenco su internet oppure si può chiedere al proprio medico). Prima di donare il sangue, si compila un questionario per stabilire lo stato di salute sia presente che passato dell’aspirante donatore, e il suo stile di vita. Viene fatto un colloquio medico e se la persona è considerata idonea verrà contattata per la donazione.
Chi dona il sangue che vantaggi ha?
In Italia donare il sangue è un puro gesto di solidarietà, totalmente gratuito. L’unico vantaggio è che permette di monitorare periodicamente alcuni valori delle nostre analisi del sangue, che vengono eseguiti prima di ogni donazione.
Cosa non fare se si vuole donare il sangue?
Nelle 24 ore precedenti a ogni donazione è necessario fare attenzione a bere molto e a non assumere cibi molto grassi che potrebbero compromettere la qualità delle componenti ematiche prelevate. Sì a colazione con succhi o the poco zuccherati, a caffè, biscotti secchi (senza aggiunta di cioccolato o panna), pane semplice, fette biscottate. Vietati invece uova, latticini, insaccati e alcolici.