Aggiornato il 15.03.2023
Con il termine Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende tutto l’insieme delle cure socio-sanitarie cioè di carattere medico, infermieristico, riabilitativo e assistenziali che vengono erogate a domicilio quando una persona verte in situazione di fragilità: ha una parziale o totale non autosufficienza, che sia anche temporanea, una disabilità che richiede riabilitazione oppure una malattia, per esempio oncologica, in fase avanzata che richiede cure palliative.
Rientrano nell’Assistenza Domiciliare Integrata le medicazioni e i prelievi, le iniezioni e il cambio cateteri, e tutte le cure palliative per il malati terminali, che devono essere erogate dall’Unità Cure Palliative Domiciliari (UCPDOM).
La differenza fra una generica assistenza domiciliare (per esempio il SAD - Servizio di Assistenza Domiciliare) e l’ADI è che con la prima si intende qualsiasi servizio di supporto che viene effettuato a domicilio. L’Assistenza Domiciliare Integrata è invece un servizio garantito dal SSN che prevede uninsieme di attività assistenziali sanitarie e sociali coordinate da un’Unità di Valutazione Multidimensionale della ASL.
L'ADI è gratuita perché viene erogata in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
La normativa di riferimento è l’Art. 22 del dPCM 12 gennaio 2017. Gli obiettivi dell’ADI sono:
Prevede assistenza 7 giorni su 7, fino a 6 mesi, prolungabile. I pazienti assistiti in regime di terzo livello sono quelli impossibilitati ad accedere allo studio del proprio medico per non autosufficienza, o che presentano una malattia terminale o malattie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata (Sclerosi Laterale Amiotrofica - SLA, distrofia muscolare); e ancora, chi necessita di nutrizione artificiale parenterale o di supporto ventilatorio invasivo. Con questo tipo di ADI vengono assistiti anche pazienti in stato vegetativo.
Nell’ADI di terzo livello è previsto che il medico presti la sua assistenza da una volta alla settimana a una volta al giorno, mentre l’infermiere da una a più volte alla settimana. La necessità di integrazione in questo tipo di ADI è elevata: l’attivazione del caso anche in questo livello avviene in maniera congiunta tra medico e infermiere che costantemente si tengono in contatto per monitorare le condizioni del paziente.
La durata dell’assistenza è prevista per un periodo non superiore a 6 mesi, anche se l’équipe può prolungare tale periodo valutando le necessità del caso.
Anche nell’ADI di terzo livello il responsabile organizzativo è l’infermiere, mentre quello terapeutico è il medico di medicina generale.
Chiunque abbia una parziale o totale non autosufficienza, definitiva o temporanea che sia, che richiede del supporto medico o infermieristico può richiedere l’ADI. Per richiederne l’attivazione è necessaria una valutazione del medico che attesti l’effettivo bisogno, che vi sia una persona – familiare o meno – che possa fungere da riferimento per gli operatori sanitari, e che l’abitazione sia idonea a garantire l’erogazione del servizio.
L’ADI viene gestita da un’equipe multiprofessionale che deve assistere il paziente e la famiglia. Dell’equipe fanno parte il Medico di Medicina Generale, il Medico della Continuità Assistenziale, gli infermieri del Modulo Organizzativo del Dipartimento Cure Primarie e, qualora sia necessario, gli specialisti, gli operatori socio-sanitari (O.S.S.), gli assistenti di base del Servizio Sociale e, eventualmente, gli operatori tecnici dell’assistenza domiciliare (OTA) e i volontari.
Per attivare il servizio ci si rivolge al Medico di base del paziente oppure nel caso dei bambini al pediatra. Per la SAD invece bisogna recarsi nel proprio comune, all’ufficio preposto.
Il Medico inoltra la richiesta alla ASL, in particolare al Servizio Territoriale di Valutazione Multidimensionale che valuta l’offerta da fare al malato. Durante il primo incontro con gli operatori, verrà stilato un Piano di Assistenza Individuale (PAI) oppure un “Progetto riabilitativo individuale” (PRI) che includono tutti i dettagli del supporto che il SSN attraverso la ASL dovrà garantire, inclusa la durata del trattamento. Il responsabile della gestione dell’ADI è il medico di medicina generale.
L’ADI è una prestazione multidisciplinare erogata dalla ASL, che valuta caso per caso la frequenza degli accessi al domicilio del malato e la tipologia di servizi da garantire, inclusi gli accertamenti diagnostici, e la fornitura dei dispositivi medici necessari, come i nutrienti.
Riferimenti bibliografici
L’ADI è una prestazione multidisciplinare erogata dalla ASL, che valuta caso per caso la frequenza degli accessi al domicilio del malato e la tipologia di servizi da garantire, inclusi gli accertamenti diagnostici, e la fornitura dei dispositivi medici necessari, come i nutrienti. Rientrano nell’Assistenza Domiciliare Integrata le medicazioni e i prelievi, le iniezioni e il cambio cateteri, e tutte le cure palliative per il malati terminali, che devono essere erogate dall’Unità Cure Palliative Domiciliari (UCPDOM). L'ADI è gratuita perché viene erogata in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
Con il termine Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende tutto l’insieme delle cure socio-sanitarie cioè di carattere medico, infermieristico, riabilitativo e assistenziali che vengono erogate a domicilio quando una persona verte in situazione di fragilità: ha una parziale o totale non autosufficienza, che sia anche temporanea, una disabilità che richiede riabilitazione oppure una malattia, per esempio oncologica, in fase avanzata che richiede cure palliative.
L’assistenza domiciliare è qualsiasi servizio medico o infermieristico o di supporto che viene effettuato a domicilio. L’Assistenza Domiciliare Integrata è un servizio garantito dal SSN che prevede uninsieme di attività assistenziali sanitarie e sociali coordinateda un’Unità di Valutazione Multidimensionale della ASL.
Per attivare il servizio ci si rivolge al Medico di base del paziente oppure nel caso dei bambini al pediatra. Per la SAD invece bisogna recarsi nel proprio comune, all’ufficio preposto.
Il Medico inoltra la richiesta alla ASL, in particolare al Servizio Territoriale di Valutazione Multidimensionale che valuta l’offerta da fare al malato. Durante il primo incontro con gli operatori, verrà stilato un Piano di Assistenza Individuale (PAI) oppure un “Progetto riabilitativo individuale” (PRI) che includono tutti i dettagli del supporto che il SSN attraverso la ASL dovrà garantire, inclusa la durata del trattamento. Il responsabile della gestione dell’ADI è il medico di medicina generale.
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