Bonus anziani 2024: come richiederlo e come funziona? Requisiti e domanda

Bonus anziani 2024: come richiederlo e come funziona? Requisiti e domanda

Indice

Domande e risposte

Prima di tutto: diamo i numeri

È un dato di fatto: l’Italia sta diventando un paese sempre più adulto, per non dire anziano. Quindi, per affrontare il tema dell’assistenza alle persone avanti con l’età e non autosufficienti la prima cosa da fare è esaminare il contesto di riferimento attraverso l’analisi dei dati a disposizione. 

Il Rapporto ISTAT 2023

L’ultimo Rapporto Annuale presentato dell’ISTAT - Istituto nazionale di Statistica a luglio 2023 parla chiaro: con il grave calo delle nascite che caratterizza il nostro paese ormai da diversi anni e la parallela crescita della longevità, che è arrivata ad una stima della speranza di vita di 80,5 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne, l’età media della popolazione si è alzata a 46,5 anni, con il risultato che, al 1° gennaio 2023,  le persone con oltre 65 anni ammontano a circa 14 milioni 177 mila, il 24,1% (quasi un quarto) della popolazione totale.

Chiaramente, questi numeri impattano fortemente sul fronte degli aspetti sociali, soprattutto in termini sanitari ed economici, assistenza e pensioni. Due aspetti strettamente correlati, considerando che alla crescita del numero di individui ultraottantenni, che arrivano a 4 milioni 529 mila e rappresentano il 7,7 % dei residenti; corrisponde una netta diminuzione delle persone in età produttiva, tra i 15 e i 64 anni, che calano a 37 milioni 339 mila, arrivando al 63, 4% della popolazione. Questa situazione, oltre a far vacillare l’equilibrio del sistema di welfare, si riflette sul sistema sanitario, in cui aumentano le difficoltà nella programmazione di visite e controlli, oltre che nell’assistenza.

Vediamo dunque il modo in cui il Governo sta rispondendo a questa situazione.

Immagine che rappresenta una donna anziana in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)

Il Bonus Anziani 2024 è la nuova prestazione universale 

Rispetto al passato, la novità introdotta – per ora in forma sperimentale – dal Consiglio dei Ministri, con il decreto attuativo della legge delega per la riforma delle politiche relative all’assistenza alle persone anziane, è il Bonus Anziani o Assegno Universale Anziani Non Autosufficienti, ovvero la nuova prestazione universale, un contributo agli over ottanta con gravi patologie, non autosufficienti e con ISEE inferiore a 6.000 Euro

Tale contributo, sarà erogato in via sperimentale per il biennio 2025/2026 e avrà un valore di 850 euro mensili, che si andrà a sommare all’importo dell’assegno di accompagnamento, per un totale di 1.380 euro mensili

Per rispondere alle esigenze del Paese, il Governo ha stanziato una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro ciascuno.


Un sostegno concreto 

La nuova prestazione universale, concessa a sostegno delle spese contrattuali per l’assunzione di badanti e per quelle di cura e assistenza, che consiste in un assegno erogato dall’INPS, è una delle novità introdotte dal decreto legislativo n. 29, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2024, che attua quanto disposto dalla legge delega n. 33/2023 che prevede il patto per la terza età.

Si tratta di un assegno erogato a copertura delle spese contrattuali per l’assunzione di badanti o per quelle di cura e assistenza alla persona, l’assegnazione è legata allo specifico bisogno assistenziale del singolo e si pone l’obiettivo di potenziare le prestazioni per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale.

Tale importo si aggiunge a quello dell’assegno di accompagnamento che attualmente prevede 531,76 euro, per un totale che può arrivare fino a 1.380 euro. La prestazione universale è esente da imposizione fiscale e non è soggetta a pignoramento.

Le modalità attuative e operative, soprattutto per quanto riguarda le modalità di domanda all’INPS, verranno definite entro i prossimi giorni attraverso uno o più decreti.

Tale bonus potrà essere erogato sia come contributo economico sia sotto forma di servizi alla persona (pagamento di operatori sanitari o strutture); entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e sarà attivo fino al 31 dicembre 2026.

Gli aventi diritto

I requisiti per accedere al bonus che potrebbe essere utilizzato per sovvenzionare l’assunzione di badanti , per pagare una struttura RSA o una casa famiglia sono i seguenti:

  • Aver superato gli 80 anni di età;
  • Aver bisogno di Assistenza comprovata da certificato INPS in base alla Legge 104/1992;
  • Avere un reddito ISEE inferiore ai 6.000 euro l’anno;
  • Essere titolari di un'indennità di accompagnamento o hanno i requisiti per ottenerla.

Per il conseguimento dello stesso sarà necessario presentare la domanda per la prestazione universale in modalità telematica all'INPS o al patronato con: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta d'Identità Elettronica (CIE), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), tuttavia, come anticipato, le modalità di richiesta all'INPS saranno precisate più avanti.

In particolare, come Specificato ai commi 2 e 3 dell’articolo 34, l’INPS si occuperà di valutare il “livello gravissimo” dello stato di bisogno assistenziale, sulla base delle informazioni sanitarie presenti negli archivi e delle indicazioni fornite dalla commissione nominata appositamente, entro i prossimi 60 giorni con decreto del Ministero del Lavoro.

Quindi, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si può considerare il primo passo di una serie di decreti che completeranno la riforma.

RSA e Retta Alberghiera

Al di là della nuova Prestazione Universale è bene precisare che il nostro SSN - Sistema Sanitario Nazionale anche prima di queste novità prevedeva per le persone anziane con patologie croniche, in condizioni di fragilità e non autosufficienti, che oggi sono circa 3 milioni 860 mila, la possibilità di ricovero in strutture abilitate, le RSA, Residenze sanitarie assistenziali, e un sostegno nel pagamento della Retta Alberghiera

Tali agevolazioni rientrando nei LEA dovrebbero essere garantite a determinate fasce di popolazione, tuttavia, come accade per altre prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza, non sempre tutte le regioni sono in grado di fornire agli aventi diritto. E che le condizioni potrebbero presentare lievi variazioni tra le diverse Regioni. 

I divari che sussistono in questo ambito

In particolare, come in molti altri ambiti, specialmente nel settore sanitario, anche in questo frangente, sussistono dei forti divari. 


Nord e Sud

Il primo tra sud e nord del Paese. che consiste in una tangibile differenza nel numero di posti letto, circa 31 ogni mille nel Nord-est contro i 5-6 ogni mille nel Meridione. Un divario che, in attesa dell’intervento statale si spera possa essere in parte colmato dalle tradizioni famigliari del sud, notoriamente allargate, inclusive e coese. 


Pubblico vs Privato

Il secondo divario è quello tra strutture pubbliche e private. Per cui su un totale di circa 3.664 strutture, solo 222 sono pubbliche, mentre le restanti 2.442 sono private accreditate.  


Le modalità di accesso

In attesa dei Decreti attuativi della nuova Legge Delega, ricordiamo che attualmente, le modalità di accesso ad una RSA, pur potendo variare nelle diverse regioni, in generale, prevedono: 

  1. Invio di richiesta all'ASL da parte del medico di base, per la valutazione multidimensionale per l’accesso in RSA. La stessa può essere effettuata dall’interessato o dai suoi familiari;
  2. Con l’attivazione della richiesta, l’UVM territoriale (Unità Valutativa Multidimensionale) pianifica una visita del paziente a domicilio per verificarne le effettive condizioni economico sanitarie e i trattamenti di cui necessita;
  3. Dopo di che l'ASL potrà autorizzare o programmare il ricovero in base alle disponibilità locali di posti letto. 

Chiaramente, l’interessato può provare a scegliere una struttura RSA, tra quelle menzionate nell’elenco ufficiale, pubblicato sul sito della Regione o dell’ASL (per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese). 


Gratuità, semi-gratuità e pagamenti

È importante tener presente che, se a causa di attese o di altri motivi, si dovesse scegliere una struttura privata non compresa nell’elenco, quindi non convenzionata, i benefici economici verrebbero meno. Inoltre, data la delicatezza della situazione si consiglia sempre di scegliere strutture convenzionate che sono più controllate e in grado di fornire le adeguate prestazioni. 

Inoltre se, come anticipato, le prestazioni sanitare sono gratuite solo nelle strutture pubbliche o private convenzionate, la Quota Alberghiera, che comprende i servizi aggiuntivi di vitto, alloggio, lavanderia è quasi sempre per il 50% a carico dei pazienti o delle loro famiglie. Sono esenti da tale pagamento che, dunque, potrà essere sostenuto per intero dal comune, i malati di Alzheimer o altre patologie gravi e i pazienti con un ISEE socio-sanitario particolarmente basso. 



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Cosa prevede il decreto anziani?

Il Decreto Legislativo n. 29/2024 (c.d. Decreto Anziani), entrato in vigore il 19/03/2024, reca disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, volte a promuovere la dignità e l'autonomia, l'inclusione sociale, l'invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione over 65.

Come si richiede il Bonus Anziani 2024?

In attesa che esca il decreto attuativo, la domanda di assegno di inclusione può essere presentata già dal 1 gennaio 2024 all'INPS online, tramite il sito web dell'INPS, o tramite un CAF o un patronato. Per presentare la domanda sono necessari Documento d'identità valido e Codice fiscale.

Qual è l’età minima per accedere?

Ottant’anni.

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