Indice
Domande e risposte
Introduzione sulla vaccinazione nei bambini
La vaccinazione è uno degli strumenti fondamentali per la tutela della salute pubblica, ma le sue ricadute positive sono apprezzabili anche dai singoli individui. Il vaccino è uno dei pochi atti di egoismo davvero sano, in quanto permette di proteggere se stessi, di contribuire alla difesa delle persone che (per malattie o condizioni incompatibili) non possono vaccinarsi, nonché alla eradicazione definitiva di molte gravi malattie. Quest’ultimo è il caso del vaiolo, debellato nel 1978 grazie all’immunizzazione a tappeto della popolazione mondiale.
In generale, la vaccinazione è fra i presidi che hanno maggior merito nel miglioramento degli standard di salute e nel prolungamento dell’aspettativa di vita dell’umanità che è stato possibile raggiungere negli ultimi decenni.
I vaccini sono sicuri? Tutti i vaccini in commercio, inclusi quelli
anti-COVID, hanno superato valutazioni complesse e approfondite, sono stati approvati da un ente regolatorio e possono definirsi sicuri ed efficaci. Questo non significa che siano privi di rischi: come qualunque altro farmaco, possono dare
effetti collaterali.
Ma allora perché farli? Perché come per qualsiasi altro medicinale, il bilancio fra i benefici e i rischi derivanti dall’assunzione è a favore dei primi.
Vaccinazioni dei bambini: cosa dice l’OMS
L’
agenda dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’immunizzazione al 2030 è la base della strategia globale di inclusione nelle iniziative di prevenzione. Offre raccomandazioni e
best practice che possono essere applicate nei singoli Paesi al fine di migliorare la protezione dalle malattie evitabili e contribuire all’eradicazione definitiva di alcune di esse.
In particolare, l’Agenda OMS si concentra sull’eliminazione della polio, una patologia qualche anno fa presente solo in 3 Paesi al mondo (Nigeria, Afghanistan e Pakistan) e oggi protagonista con alcuni focolai anche in altre regioni. L’Italia ha ottenuto nel 2002 la certificazione di Paese libero dalla polio (
polio free). Nel 2020, a causa della pandemia, le coperture vaccinali a 24 mesi per polio sono però scese al di sotto del target del 95%: è quindi importante aumentare gli sforzi in questa direzione.
Morbillo, rosolia e HPV fra i principali target del nuovo Piano Vaccinale
Il 20 marzo è stato pubblicato dal Ministero della Salute il
Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025, che si propone di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda OMS.
Il piano prevede anche la realizzazione di
iniziative di formazione e informazione, non solo per la popolazione ma anche per gli operatori sanitari, perché siano ancora più coinvolti e partecipi nella realizzazione delle campagne vaccinali. In particolare, il Ministero si rivolge agli
adolescenti, sui quali ancora pesano le conseguenze delle restrizioni in termini di isolamento e interruzione della socialità. E sottolinea la necessità, da parte di medici, infermieri e farmacisti del servizio sanitario (nonché di tutti gli altri operatori coinvolti), di parlare ad essi con un linguaggio inclusivo, chiaro e diretto. Il
rafforzamento della comunicazione, in generale, è al centro della strategia del Ministero.
Poiché la vaccinazione ha un senso solo se interessa una percentuale relativamente elevata di cittadini, cioè se si realizza la cosiddetta
immunità di gregge, la copertura vaccinale è uno dei parametri che deve essere monitorato con attenzione.
Dal 2013 al 2016 le coperture vaccinali in Italia sono pericolosamente scese, ben al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’OMS. Come misura per riportarle a livelli di maggiore sicurezza, è stata introdotta la Legge 31 luglio 2017, n. 119 (nota anche come
Legge Lorenzin). Il provvedimento ha contribuito significativamente a migliorare i dati di copertura.
Oltre al mantenimento dello status polio free, l’Italia è chiamata a raggiungere obiettivi ambiziosi come quello dell’eradicazione di
morbillo e
rosolia. Malgrado sia da molti stato derubricato a banale malanno infantile, il morbillo è una malattia ad alta contagiosità che può portare a complicanze molto gravi, in alcuni casi alla morte. E tutti sappiamo quali danni possa procurare la rosolia, specialmente se contratta in gravidanza. È quindi necessario rafforzare l’immunizzazione anche su questi due fronti.
L’introduzione del
vaccino anti Papilloma virus ha permesso di ridurre l’incidenza del tumore del collo dell’utero (carcinoma cervicale), fra i più diffusi nella popolazione femminile, e di alcuni tipi di tumore di testa e collo associati al virus HPV. La vaccinazione delle ragazze adolescenti (2 dosi fra i 9 e i 14 anni) si è dimostrata essere l’intervento più efficace per ridurre il rischio di sviluppo del carcinoma cervicale. Sotto questo profilo le coperture sono insufficienti e si dovranno intraprendere azioni di miglioramento.
Calendario vaccinale
Di seguito riportiamo l’elenco delle vaccinazioni offerte nell’ambito del servizio sanitario, e quindi gratuite, divise per fasce d’età. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) prevede anche l’offerta a diverse categorie di persone sulla base dell'esistenza di determinate condizioni di rischio (
categorie a rischio).
La maggior parte degli
effetti collaterali dei vaccini è lieve e di breve durata: può trattarsi di dolore, gonfiore e arrossamento locale (braccio o coscia gonfi e arrossati) oppure di una reazione del sistema immunitario che comprende
febbre e dolori alle ossa (una sorta di sindrome influenzale senza tosse e raffreddore). Per gestire questi sintomi è sufficiente raffrescare l’area in cui è stato inoculato il vaccino con una pezza bagnata di acqua fredda e somministrare del
paracetamolo in caso di febbre.
Tutti questi vaccini ad un neonato: saranno pericolosi? La vaccinazione multipla (esavalente, tetravalente) non deve spaventare: la ratio è quella di praticare meno iniezioni possibili, concentrando le somministrazioni in un unico inoculo. I vaccini multivalenti non implicano più effetti collaterali degli altri.
Se salto un appuntamento al centro vaccinale cosa succede? Se, per diverse ragioni, non puoi presentarsi alla vaccinazione, prova a fissare una nuova data con l’operatore chiamato per disdire l’appuntamento. In alternativa, telefona appena possibile. Ricorda anche che puoi affidare il compito ad una persona di tua fiducia sottoscrivendo una delega. Se ti accorgi che per una seduta sei in ritardo sul calendario vaccinale, parlane con un operatore del centro vaccinale oppure con il pediatra.
Quando non fare il vaccino: i test pre-vaccinali. Non esistono prove scientifiche che sostengano la necessità di sottoporre i bambini a specifici esami o visite prima della vaccinazione se sani. In caso di malessere, invece, occorre distinguerne la gravità: un
raffreddore è compatibile con la vaccinazione, mentre una
malattia esantematica con febbre alta non lo è. Se è presente una patologia per la quale il pediatra ha prescritto l’
antibiotico, non appena guarito il piccolo potrà essere vaccinato.
Quando si fanno i vaccini da zero a 6 anni
Qui l’
elenco delle vaccinazioni gratuite in questa fascia d’età (obbligatorie e facoltative) con i rispettivi richiami:
- Anti-difterica, anti-poliomielite, anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatorie per i nati dal 2001);
- Anti-epatite B, anti-Haemophilus influenzae tipo B: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria per i nati dal 2001);
- Anti-pertosse: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
- Anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017);
- Anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017);
- Anti-pneumococcica: 3 dosi nel primo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012);
- Anti-meningococcica C: prima dose nel secondo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012);
- Anti-varicella: prima dose nel secondo anno di vita, seconda dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2017);
- Anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia: prima dose nel secondo anno di vita, seconda dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001).
Il
vaccino per l’influenza è raccomandato per tutti i bambini che non presentano controindicazioni, a partire dai 6 mesi. Nei bambini più piccoli e appena nati la vaccinazione antinfluenzale non è sconsigliata perché rischiosa per la salute, ma non raccomandata perché scarsamente efficace.
Quando si fanno i vaccini agli adolescenti
Le vaccinazioni gratuite in questa fascia d’età sono (obbligatorie e non obbligatorie):
- Anti-difterica, anti-poliomielite, anti-tetanica, anti-pertosse: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001);
- Anti-HPV: per le ragazze e i ragazzi (2 dosi nel corso del 12° anno di vita);
- Anti-meningococcica: tetravalente ACWY135 (1 dose).
Quando si vaccinano gli adulti
Le vaccinazioni gratuite in età adulta sono l’anti-pneumococcica e l’anti-zoster dai 65 anni e l’anti-influenzale oltre i 64 anni.
Vaccini obbligatori da zero a 16 anni: il calendario
La Legge Lorenzin ha aumentato il numero di vaccinazioni obbligatorie per i minori da zero a 16 anni, estendendole da 4 a 10 (
anti-polio, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella), in base all'anno di nascita.
La vaccinazione per la varicella è obbligatoria soltanto per i nati a partire dal 2017. L'obbligatorietà per anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella è soggetta a revisione ogni 3 anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
Per i
vaccini obbligatori, la vaccinazione è una condizione essenziale per l’iscrizione alla scuola per l’infanzia.
Se hai dubbi circa l’efficacia o la sicurezza dei vaccini, parlane con il pediatra.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Quali sono i vaccini obbligatori per i bambini?
La Legge Lorenzin ha aumentato il numero di vaccinazioni obbligatorie per i minori da zero a 16 anni, che oggi sono: anti-polio, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. La vaccinazione per la varicella è obbligatoria soltanto per i nati a partire dal 2017. L'obbligatorietà per anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella è soggetta a revisione ogni 3 anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
Quando si fanno i vaccini ai bambini?
Le vaccinazioni gratuite per i bambini da 0 a 6 anni sono le seguenti:
- Anti-difterica, anti-poliomielite, anti-pertosse e anti-tetanica: 3 dosi nel primo anno e richiamo a 6 anni;
- Anti-epatite B, anti-penuomococcica e anti-Haemophilus influenzae tipo b: 3 dosi nel primo anno;
- Anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose;
- Anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino;
- Anti-meningococcica C: prima dose nel secondo anno di vita;
- Anti-varicella, anti-rosolia, anti-morbillo e anti-parotite: prima dose nel secondo anno di vita e seconda a 6 anni.
Come prenotare il vaccino dei bambini?
Per prenotare le vaccinazioni è necessario chiamare il proprio centro vaccinale di riferimento, che è parte della ASL di competenza.
Cosa non fare dopo il vaccino di un neonato?
Dopo la vaccinazione non ci sono precauzioni particolari da osservare. Il bambino potrebbe però essere più nervoso e irritabile del solito: una condizione che di solito dura 24-48 ore.