Indice
Domande e risposte
Come e quando fare autopalpazione al seno?
L
'autopalpazione del seno è una pratica che consente di
controllare e
valutare lo stato di salute del proprio
seno e risulta fondamentale come
prevenzione, per scoprire in modo precoce lo sviluppo di tumore. Per eseguire l’autopalpazione non sono richieste particolari competenze medico-sanitarie, occorre solo usare la
delicatezza e, sfruttando il
senso del
tatto, verificare la
consistenza delle
mammelle ed
escludere la
presenza di
noduli,
ghiandole o altre strutture che si presentano
dubbie al tatto. L’autopalpazione è una pratica conveniente ed economica, consigliata per il controllo del proprio seno anche senza l’ausilio medico. L'autopalpazione può essere eseguita anche quotidianamente, mentre si fa la doccia o quando si provvede all'applicazione della crema, effettuando movimenti concentrici e iniziando accuratamente da una mammella per poi passare all'altra. Esistono numerose possibilità per capire
come palpare il
seno: oltre al consiglio diretto dell’esperto, esistono
video di autopalpazione messi a disposizione delle pazienti e da medici e strutture sanitarie, per evitare di incorrere in errori che causino improvvise paure.
In linea di massima, i
cinque passi consigliati per eseguire una buona autopalpazione del seno comprendono:
- L’osservazione allo specchio per valutare la dimensione e la simmetria del seno e la presenza di eventuali irregolarità o rossori;
- Il sollevamento delle braccia e l’osservazione della struttura del seno allo specchio in questa nuova posizione;
- Il controllo dell’eventuale fuoriuscita di liquido dai capezzoli;
- Da sdraiate, l’esecuzione di movimenti circolari, controllando le strutture al tatto con i polpastrelli delle dita;
- Il controllo di entrambe le mammelle con gli stessi movimenti circolari, stando sedute o in piedi.
Non esiste un'età predefinita alla quale si consiglia di eseguire l’autopalpazione del seno, ma è bene
iniziare nell'età dello sviluppo, anche con l'intervento diretto delle mamme, e proseguire durante l'età adulta. Inoltre, è importante sottoporsi a
visita ginecologica periodica in quanto il seno è un organo direttamente collegato con l'apparato riproduttivo, il cui stato è influenzato da cambiamenti ormonali. Il
medico ginecologo conclude sempre la propria visita con una analisi di palpazione del seno, per verificarne le condizioni, la compattezza e l'assenza di problematiche.
Cosa sentire durante l’autopalpazione del proprio seno? Tutto quello che normalmente non è presente al tatto, e per capirlo è necessario eseguire la procedura in modo continuativo. Conoscere il proprio corpo e saperlo esaminare in ogni momento è infatti un punto fondamentale per la buona salute e la prevenzione delle patologie.
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Il seno
Il
seno è un
organo ghiandolare che fa parte dell’
anatomia di donne e uomini, anche se, generalmente, con il termine seno si fa riferimento a quello femminile. Il seno è indispensabile per l'
allattamento ed è quindi importante per la maternità. Oltre alla caratteristica funzionale, il seno è anche un
organo sessuale, essendo importante nella generazione del piacere.
La
struttura e la
funzionalità del seno variano in base allo
sviluppo e all'
età della
donna. In età pre-puberale il seno non è prominente e tende ad assumere volume durante l'età dello sviluppo.
Nel corso dell'adolescenza e al verificarsi del primo
ciclo mestruale (menarca), il seno inizia lentamente a svilupparsi, spesso causando delle sensazioni dolorose al tatto, fino ad assumere la
forma definitiva intorno ai 20 anni. Durante la giovinezza le mammelle sono al massimo del loro splendore in quanto, grazie ad un tessuto e ad un muscolo tonico, hanno una struttura soda e tonica. Con il
concepimento il seno
cambia nuovamente forma e inizia a predisporsi per la produzione del latte materno.
Durante l'
età adulta e a seguito di varie gravidanze il seno tende ad essere maggiormente
rilassato e a svuotarsi sporgendosi verso il basso.
Il cambiamento della struttura del seno dipende dalla
diminuzione del
tessuto ghiandolare che viene sostituito da tessuto
adiposo, meno elastico. Il cambiamento della struttura e della consistenza del seno risulta evidente durante la menopausa. La
menopausa è l'età più delicata per la salute delle mammelle che devono essere
controllate periodicamente attraverso analisi accurate in quanto potrebbero essere soggette a dei fenomeni di crescita tissutale, quali tumori benigni o maligni.
La
mammografia, l’auto palpazione del seno e la visita dagli specialisti, costituiscono gli strumenti fondamentali per prendersi cura di questo organo che non deve essere mai trascurato. È bene quindi
imparare fin dalla giovane età a
conoscere il proprio
seno,
osservandolo e procedendo regolarmente all’
autopalpazione, una prima modalità di “screening” per evidenziare precocemente strutture da verificare con opportune indagini strumentali.
Il seno è costituito da
diversi tipi di
tessuti:
-
Ghiandolare, con strutture dette lobuli per la produzione del latte;
-
Adiposo, che ne determina il volume e la dimensione;
-
Connettivo o fibroso, che serve da impalcatura per sostenere i due tessuti precedenti.
La
struttura sporgente che si trova al
centro del seno è il
capezzolo, una parte molto sensibile essendo la sede di
numerose terminazioni nervose. Inoltre, nel capezzolo convergono i dotti galattofori o lattifori, responsabili del trasporto del latte dalla porzione ghiandolare verso l’esterno. Ogni capezzolo è circondato dall’areola del seno, una struttura più scura che comprende piccole ghiandole che lubrificano il capezzolo e lo proteggono dalla frizione durante l’allattamento.
Dolore al capezzolo
Il
capezzolo, nell'anatomia del seno, costituisce l'
area più delicata e soggetta a
fastidi,
dolori ed
irritazioni. Il dolore al capezzolo può essere generato dal contatto e dalla frizione a cui la zona è sottoposta durante l’allattamento, oppure dalle
variazioni ormonali che regolano la
struttura e il
turgore del
seno, o dalle numerose terminazioni nervose che possono essere stimolate da agenti differenti.
Il dolore al capezzolo
non assume un
aspetto unitario, uguale per tutte le donne ma, al contrario, si presenta con modalità ed intensità diverse a seconda delle età e dello stato di salute.
Nella fase dello
sviluppo adolescenziale, il dolore al capezzolo è indice di crescita, nel senso che costituisce una sorta di avviso per il corpo dell'aumento di volume di questa parte anatomica. Generalmente, in questa età il fastidio viene avvertito al contatto ma molte giovani donne affermano di avere delle fitte notturne che
non consentono il
riposo. L'intensità del
dolore varia in proporzione dello sviluppo della mammella, con una maggiore crescita la donna sente un maggiore spasimo e viceversa.
Durante la
gravidanza, il dolore al capezzolo è strettamente collegato all'attività di allattamento. La frizione con la bocca del bambino, talvolta anche con i denti, il gonfiore dato dalla produzione del latte, il calore interno, sono solo alcune delle sensazioni fastidiose in tale area del seno. Inoltre, il costante tasso di umidità al quale viene sottoposto durante questo periodo, rende il capezzolo soggetto a ragadi, piccole ferite sanguinanti che, se non curate adeguatamente, possono comportare anche infezioni dannose per la mamma e per il bambino.
Infine, durante la
fase adulta e l’avvento della
menopausa, il dolore al capezzolo può
presentarsi sotto forma di
spasmo solitario o di male costante. In alcune donne, la menopausa può invece coincidere con la scomparsa della sensazione di fastidio al seno e ai capezzoli che si manifestava durante il ciclo mestruale.
La
gravità del
dolore ai capezzoli è
determinabile esclusivamente dal
parere del
medico che, dopo avere visitato con attenzione la paziente, può emettere una
diagnosi. Nella maggior parte dei casi, la sensazione spiacevole è collegata ad un evento fisico, come la crescita o la gravidanza, in pochi altri casi si tratta della spia di problematiche più serie che
occorre approfondire adeguatamente.
I consigli degli esperti
I
medici e i
ginecologi consigliano alle donne di
monitorare costantemente le condizioni di
salute del proprio
seno, sia mediante l'autopalpazione quotidiana che attraverso visite specialistiche di senologia, condotte anche con l'ausilio di
test di screening opportuni, come la
mammografia. Non esiste un tempo predefinito per iniziare l’autopalpazione perché una buona prevenzione è raccomandabile a qualunque età, sia per le ragazze giovani sia per le donne adulte. Le visite senologiche sono consigliate a cadenza annuale:
a partire dai 40 anni è opportuno eseguire una
ecografia mammaria ogni anno e
dai 50 anni è consigliata la
mammografia. In età più avanzata gli screening sono più frequenti, perché aumenta il rischio di sviluppare una
neoplasia al seno. Le donne che sono a rischio di sviluppo di tumore a causa di predisposizione genetica e storia familiare hanno la raccomandazione di screening frequenti anche in giovane età.
Quando è necessario preoccuparsi se si “sente” qualcosa di strano nel proprio seno? Come regola generale è bene non agitarsi e contattare il medico senza perdere il controllo. Se durante la procedura dell’autopalpazione si scopre qualcosa di dubbio o doloroso, è importante cercare di prendere nota di tutte le sensazioni, sintomi ed evidenze e comunicarle al medico e allo specialista, che dopo lo screening indirizzerà verso la terapia o il trattamento più adeguato. La presenza di dolore
non è sempre indicazione di presenza di un nodulo, ed è importante imparare a conoscere il proprio corpo e analizzarne le sensazioni.
La
gravidanza è un
momento delicato della vita della donna e anche del seno, dati i numerosi cambiamenti ormonali che lo investono. Per questa ragione, è necessario prestare particolarmente attenzione alla cura delle mammelle durante la gestazione e rivolgersi al proprio medico ad ogni avvisaglia di dolore o fastidio.
Gli
esperti inoltre sollecitano le donne a
non vivere il
dolore sporadico come un momento di paura, consigliando loro di
prendere dei
provvedimenti nel caso in cui la sensazione diventi frequente e non tollerabile.
Gli
autotrattamenti devono essere
eseguiti con
serenità in quanto non bisogna vivere con la paura di sviluppare dei problemi. Se in famiglia vi è un alto tasso di ereditarietà di tumore è consigliabile provvedere ad un'
analisi approfondita dei marcatori genetici specifici per evidenziarne le presenze e, in caso, intervenire prontamente. È importante sottolineare infatti, che la prevenzione, ad oggi, costituisce lo strumento più efficace per curare il tumore.
Trattamenti Naturali per la Cura del Seno
È possibile
trattare il proprio seno con
emollienti e
sostanze naturali per alleviare alcuni
fastidi e per la cura quotidiana. In caso di sospetto di patologie è sempre bene fare
riferimento al proprio medico o allo specialista ed evitare qualunque trattamento “fai da te”. L’esperienza clinica e la ricerca, infatti, evidenziano che l’attenzione e la precoce scoperta di strutture atipiche nel seno sono collegate ad una migliore prognosi, nel caso di insorgenza di patologie.
Il
dolore al capezzolo che si presenta in casi sporadici, come conseguenza di uno stato della donna e non di una malattia più grave, può essere
curato con successo
attraverso i rimedi naturali. Le piante officinali presentano delle qualità curative altissime e, al contempo,
non provocano alcun effetto collaterale essendo anche ben tollerate dall'organismo. Inoltre, alcuni soggetti allergici agli eccipienti contenuti nei farmaci maggiormente diffusi, trovano enorme beneficio nelle cure naturali che attaccano il problema senza provocare scompensi o fastidi aggiuntivi.
Molte donne, insieme alla sensazione di dolore al capezzolo, ravvisano un
senso di calore molto intenso sull'areola. Il calore è un sintomo ricollegabile ad una
presunta frizione od
irritazione dovuta ad esempio all'
allattamento, per questa ragione, tra i primi rimedi naturali che comportano un grande beneficio vi è la cura del freddo. La cura del freddo consiste nell’appoggiare un
impacco fresco (un sacchetto di ghiaccio o un fazzoletto di cotone umido)
sulla zona per pochi minuti al giorno. Il freddo ha un potere vaso-costrittore e antidolorifico che riduce il gonfiore e l'irritazione. Dal momento che tale terapia non ha alcun effetto collaterale, può essere eseguita all'occorrenza, anche per molti giorni successivi. Utilizzano questo rimedio le donne in allattamento per avere
refrigerio e
sollievo e ne riscontrano gli
effetti positivi, visibili sin dalle prime applicazioni.
L'
arnica è una
pianta con poteri curativi conosciuti sin dall'antichità, ha un effetto
emolliente che viene apprezzato anche nelle situazioni apparentemente più critiche. In genere, l'arnica viene contenuta in
pomate ed
unguenti da applicare direttamente sulla zona da trattare. Per
aumentare il potere lenitivo della pomata la si può applicare ad una
temperatura più bassa, dopo averla conservata in
frigorifero o in
luogo fresco.
Consulta le Strutture Santirie che effettuano una Visita senologica:
Dove effetture una Visita senologica?
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI