Ortopedia, Osteopatia, Fisioterapia e Fisiatria: quali sono le differenze?

Ortopedia, Osteopatia, Fisioterapia e Fisiatria: quali sono le differenze?

Indice


Domande e risposte
 

Problemi muscolo-scheletrici: da chi vado?

Spesso ci domandiamo a chi rivolgerci quando traumi articolari o muscolari ci impediscono una vita attiva normale. I medici specialisti che operano in questo campo della medicina sono quattro:
  1. L'ortopedico/a;
  2. Il/la fisiatra;
  3. L'osteopata;
  4. Il/la fisioterapista.
Hanno tutti un unico obiettivo, quello di diagnosticare, guarire o ripristinare la corretta funzione muscolare e articolare, ma con diversi consigli e trattamenti, ma con delle differenze che riguardano il tipo di formazione e di terapia che possono proporre. L’ortopedico e il fisiatra sono persone laureate in medicina e chirurgia che hanno seguito una specializzazione post lauream, il fisioterapista è laureato benché non medico, mentre l’osteopata non è una figura medica riconosciuta dal Ministero della Salute.

Prima di addentrarci nelle differenze, la cosa che dobbiamo sempre tenere a mente è la differenza fra tecniche e professioni. Non si tratta solo di discutere che tecnica, per esempio di massaggio, si utilizza, ma chi la utilizza, se lo specialista ha alle spalle un percorso universitario solido oppure no.

 
Immagine che rappresenta una donna che ha dolori al collo

Il fisiatra e l’ortopedico: che cosa fanno?

Fra le quattro figure sopra nominate, solo il fisiatra e l’ortopedico sono due medici specialisti, laureati quindi in medicina e chirurgia, anche se hanno seguito due specializzazioni distinte, e per questo non vanno confusi.
  • Il fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa che tratta le patologie non chirurgiche dell’apparato muscolo scheletrico e neuromotorio, concentrandosi sulle funzioni del nostro corpo che sono compromesse, al di là del camminare. Tecnicamente si occupa di tutto ciò che ha a che fare con tendini, muscoli, articolazioini, nervi. Ci si rivolge al fisiatra per esempio in caso di mal di schiena come cervicalgia, lombalgia e sciatalgia. Si occupa della riabilitazione fisica dei pazienti che hanno subito traumi o che soffrono delle conseguenze motorie delle patologie neurologiche come ictus, morbo di Parkinson, e via dicendo. Il fisiatra è anche colui che coordina gli interventi del chirurgo ortopedico e del fisioterapista e che stende il Piano di Riabilitazione Individuale, che spesso richiede la fisioterapia. L’obiettivo del fisiatra però è anche cercare di individuare le difficoltà non fisiche connesse con il limite fisico da trattare: le eventuali difficoltà di apprendimento e comunicazione, nelle interazioni personali, di cura della persona e nella gestione della vita domestica;
  • L'ortopedico è il medico chirurgo, specializzato in Ortopedia e Traumatologia che si occupa dei problemi dell’apparato muscolo scheletrico che richiedono un approccio chirurgico (fratture, protesi articolari di anca e ginocchio, lesioni ai legamenti). Ci si rivolge all’ortopedico in caso di problemi alla spalla come lesione della cuffia dei rotatori, lussazione della spalla, artrosi, per lesioni del menisco, al crociato, per problemi all’anca, al piede (alluce valgo), alla mano (ad esempio per tunnel carpale) per fratture, scoliosi e slogature. Anche il trattamento dell’osteoporosi rientra tra le specialità dell’ortopedico.
Chiaramente  ortopedici e fisiatri collaborano nel caso di pazienti che si trovano nella fase di recupero funzionale post-operatoria.

Chi è il fisioterapista

Immagine che rappresenta un uomo che sta facendo fisioterapia al paziente sdraiatoIl fisioterapista è definito dal Ministero della Salute come: “l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante (laureato triennale in fisioterapia, senza una laurea in medicina, per questo non si definisce medico) che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”. Dal punto di vista pratico, egli agisce in base alla diagnosi e alle indicazioni del fisiatra. Il fisioterapista non può fare diagnosi, prescrivere esami diagnostici o farmaci, né intervenire chirurgicamente. 

In caso di necessità quindi, la prima cosa da fare non è recarsi autonomamente da un fisioterapista, ma andare da un fisiatra, che è un medico che può visitare, diagnosticare ed eventualmente prescrivere una fisioterapia. 
Il fisioterapista si occupa di riabilitare il funzionamento di parti del corpo che presentano disabilità motorie e psicomotorie impiegando anche l'aiuto di protesi e con la specializzazione in psicomotricità può assistere fisicamente e psichicamente persone di età avanzata con problemi neurosensoriali e psichici.

Le attività del fisioterapista sono atte a:
  • Riduzione del dolore e dell’uso di farmaci per alleviarlo;
  • Permettere tempi di guarigione minori durante una riabilitazione, anche in caso di eventi come ictus o interventi chirurgici invasivi. Si parla in questo caso di riabilitazione funzionale.
Normalizzazione delle strutture neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche, nell’ambito della prevenzione, con tecniche di ginnastica posturale.

Un’altra figura che si può confondere con il fisioterapista è il massoterapista. Queste professioni non vanno tuttavia sovrapposte. Il massoterapista è una figura professionale riconosciuta anche se non è laureato (a meno che un fisioterapista o un medico non decidano di specializzarsi dopo gli studi) e che collabora con medici e fisioterapisti. Il massoterapista ha seguito un corso di formazione professionale su base regionale ottenendo un attestato di qualifica (diploma).

Cosa fa l’osteopata (attenzione: non è una figura medica)

Immagine che rappresenta una donna che sta facendo una seduta dall'osteopataL'osteopatia è una disciplina medica complementare che riguarda la cura dell'apparato muscolo-scheletrico e non prevede chirurgia e uso di medicinali. Da molti è definita "autoguarigione", perché riuscirebbe a ristabilire il benessere della struttura scheletrica con manipolazioni manuali, che dovrebbero portare risultati non solo fisici ma anche mentali. Operativamente l’osteopatia lavora in ambito sportivo, posturale, muscolo scheletrico e odontoiatrico, collaborando con medici specialisti e fisioterapisti. Non utilizza macchinari per i trattamenti, ma un approccio manuale, esattamente come la fisioterapia.
Bisogna distinguere quindi fra tecniche osteopatiche – considerate attività sanitarie – è l’Osteopata come figura professionale e l’Osteopatia come professione che vuole distinguersi dalla fisioterapia. Le tecniche osteopatiche sono attualmente in Italia competenza esclusiva dei professionisti sanitari (medici e fisioterapisti), abilitati per legge all’esercizio. Ci sono medici e fisioterapisti che praticano queste tecniche essendo comunque qualificati, e persone senza una laurea né in medicina né in fisioterapia che possono praticare l’osteopatia avendo seguito dei corsi aperti a tutti.

Non ci sono attualmente corsi di laurea specifici presso Università Pubbliche italiane dove operino medici e la questione è dibattuta, dal momento che non esiste una letteratura medica solida che evidenzi il vantaggio dell’osteopatia rispetto alla fisioterapia.

A gennaio 2020 l’Osteopata non è ancora una professione sanitaria operativamente riconosciuta dal Ministero della Salute, sebbene la legge 3/2018 (legge Lorenzin) abbia istituito le nuove professioni sanitarie di osteopata e chiropratico. Attualmente questa nuova figura è al vaglio di CSS, Ministero e Conferenza Stato-Regioni. Una volta che dovesse arrivare la conferma, verrà stilato un apposito decreto per l’istituzione di un vero Corso di laurea come professione sanitaria, similmente a quello in fisioterapia. Come riporta Quotidiano Sanità, per l'istituzione di una nuova professione sanitaria servono: un accordo Stato Regioni per l’individuazione del titolo professionale, l’ambito di attività, criteri di valutazione dell'esperienza professionale e criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti, due pareri del Consiglio superiore di sanità (uno alla Stato Regioni e uno ai ministero della'Università e della Salute) e il successivo decreto Miur-Salute per istituzione dei Corsi di Laurea e del relativo ordinamento didattico. 

Si badi che il riconoscimento delle professioni sanitarie di Osteopata e Chiropratico non è richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come viene spesso scritto riferendosi a un documento del 2010, che però non auspica che essa venga inclusa fra le professioni sanitarie, ma definisce gli standard di riferimento (Benchmarks) di formazione per praticarle. 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca tuttora l’osteopatia nell’ambito delle Medicine Tradizionali (TM), Complementari ed Alternative (CAM), al pari della chiropratica, agopuntura, ayurveda, naturopatia.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Domande e risposte

Chi è medico osteopata?

L’osteopata non è un medico, e nemmeno una figura professionale riconosciuta dal Ministero della Salute, anche se il processo è attualmente in corso. L'osteopatia è una disciplina medica complementare che riguarda la cura dell'apparato muscolo-scheletrico e non prevede chirurgia e uso di medicinali. Da molti è definita "autoguarigione", perché riuscirebbe a ristabilire il benessere della struttura scheletrica con manipolazioni manuali, che dovrebbero portare risultati non solo fisici ma anche mentali. Operativamente l’osteopatia lavora in ambito sportivo, posturale, muscolo scheletrico e odontoiatrico, collaborando con medici specialisti e fisioterapisti. 

Qual è la funzione dell osteopata?

Bisogna distinguere quindi fra tecniche osteopatiche – considerate attività sanitarie – è l’Osteopata come figura professionale e l’Osteopatia come professione che vuole distinguersi dalla fisioterapia. Le tecniche osteopatiche sono attualmente in Italia competenza esclusiva dei professionisti sanitari (medici e fisioterapisti), abilitati per legge all’esercizio. Ci sono medici e fisioterapisti che praticano queste tecniche essendo comunque qualificati, e persone senza una laurea né in medicina né in fisioterapia che possono praticare l’osteopatia avendo seguito dei corsi aperti a tutti. Non ci sono attualmente corsi di laurea specifici presso Università Pubbliche italiane dove operino medici e la questione è dibattuta, dal momento che non esiste una letteratura medica solida che evidenzi il vantaggio dell’osteopatia rispetto alla fisioterapia.

Qual è la differenza tra fisiatra e ortopedico?

Il fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa che tratta le patologie non chirurgiche dell’apparato muscolo scheletrico e neuromotorio, concentrandosi sulle funzioni del nostro corpo che sono compromesse, al di là del camminare. L'ortopedico è il medico chirurgo, specializzato in Ortopedia e Traumatologia che si occupa dei problemi dell’apparato muscolo scheletrico che richiedono un approccio chirurgico (fratture, protesi articolari di anca e ginocchio, lesioni ai legamenti). 

Che cosa fa l'ortopedico?

Ci si rivolge all’ortopedico in caso di problemi alla spalla come lesione della cuffia dei rotatori, lussazione della spalla, artrosi, per lesioni del menisco, al crociato, per problemi all’anca, al piede (alluce valgo), alla mano (ad esempio per tunnel carpale) per fratture, scoliosi e slogature. Anche il trattamento dell’osteoporosi rientra tra le specialità dell’ortopedico.

Qual è la differenza tra osteopata e fisioterapista?

La differenza è che solo il fisioterapista è un operatore sanitario riconosciuto dal Ministero della Salute, in possesso del diploma universitario abilitante (laureato triennale in fisioterapia, senza una laurea in medicina, per questo non si definisce medico) che svolge in via autonoma, o in collaborazione   con   altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.

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