Aggiornato il 21.02.2023
Anzitutto è bene chiarire che “analisi del sangue” è un’espressione che significa tutto e niente. Gli esami del sangue sono lo strumento diagnostico fondamentale per molte malattie, perché nel sangue sono riscontrabili valori che indicano chiaramente la presenza, ad esempio, di un’infezione specifica in corso, oppure di marcatori di neoplasie. In altri casi, valori troppo alti o bassi di un certo valore indicano la sofferenza di un organo, la sua compromessa funzionalità, o l’inizio di un problema che se non trattato può diventare grave.
Sono esami utili a individuare un certo tipo di problema di salute in corso, o condizioni che se dovessero diventare croniche potrebbero compromettere seriamente la salute. Un esempio su tutti: il diabete.
Tutto ciò premesso, questo non significa che fare le analisi del sangue generiche di routine (per esempio emocromo ed esame delle urine) ci permetta di individuare un’eventuale inizio di ogni malattia, e di conseguenza non significa che un emocromo perfetto ci possa tranquillizzare che non vi siano problemi specifici in agguato.
Le analisi del sangue sono cruciali quando sono specifiche per indagare uno o più indicatori per un sospetto da parte del medico.
È doveroso precisarlo perché molto spesso si assiste alla corsa al check-up generico annuale, magari tralasciando dei sintomi più importanti.
Ogni quanto andrebbero fatti, quindi, gli esami del sangue? Periodicamente, ma facendo attenzione a riportare al medico eventuali sintomi di modo che possa suggerire il tipo di esame più utile per noi.
Gli esami del sangue che vengono solitamente prescritti come controllo di routine sono:
Poi, a seconda del sesso, dell’età, dell’esposizioni a infezioni particolare, o di condizioni particolari di salute, si possono aggiungere ulteriori analisi.
Le principali componenti del sangue, che si analizzano tramite l’emocromo sono:
La tiroide è una ghiandola la cui salute è molto importante per l’organismo. L’esame di routine principale conta la quantità di ormoni circolanti nel sangue che sono prodotti dalla tiroide. Il primo indicatore è il TSH, il secondo la tiroxina (T4), il terzo la triiodotironina (T3). Se il TSH è basso e la T4 alta è indice che la tiroide produce troppo ormone (ipertiroidismo); mentre bassi livelli di T4 e THS alto può indicare ipotiroidismo.
Si tratta comunque di una prima analisi; per una diagnosi completa e definitiva rispetto alla tiroide sono necessari ulteriori esami.
È normale che in gravidanza alcuni valori delle analisi del sangue si alterino. Non bisogna dunque spaventarsi se si riscontrano grossi cambiamenti in:
I valori che vanno monitorati in menopausa sono essenzialmente quelli che riguardano il rischio cardiovascolare, legati ad esempio alla pressione alta: colesterolo, trigliceridi e protrombina.
Anche un corretto apporto vitaminico è fondamentale, sia per la salute dell’apparato cardiovascolare che per quello nervoso. In particolare è bene monitorare i livelli di Vitamina B12, di Vitamina B9, di Vitamina D e di magnesio, importanti per la salute delle ossa e per prevenire l’osteoporosi.
Da diversi anni viene proposto di routine agli uomini adulti anche il test per la prostata, il PSA, che misura il dosaggio dell’antigene prostatico specifico. Il motivo è che si ritiene che possa essere un indicatore utile per la diagnosi precoce del tumore alla prostata. Tuttavia, la letteratura ha dimostrato che molto spesso valori alti di PSA, molto frequentu, sono presenti anche in assenza di neoplasia. Questo significa più alta probabilità di sovradiagnosi, cioè di diagnosi di tumori che con buona probabilità sarebbero stati “fermi” per ancora molto tempo o che non avrebbero mai dato alcun problema. Gli esperti sono anche in dubbi sul fatto che una diagnosi precoce sia driver di una migliore prognosi, che è invece dovuta finora alle sempre più valide terapie per eliminare il cancro.
Dipende. Non costa allo stesso modo dappertutto, anche nelle strutture pubbliche. I costi variano da regione a regione. Le regioni prevedono un ticket fisso intorno ai 40 euro per il “pacchetto base” di analisi, o addirittura l’esenzione per alcune tipologie di esame e per specifiche categorie di persone che soffrono di certe patologie. Parliamo dei bambini sotto i sei anni e degli anziani sopra i sessantacinque anni; di chi soffre di malattie croniche o rare, dei pazienti oncologici, delle donne in gravidanza a partire dalla settima settimana, e persone con invalidità riconosciuta.
FONTI
Il check up completo che il medico può suggerire non deve essere uguale per tutti: dipende dall’età, dal genere, dalle condizioni di salute della persona e da eventuali sintomi che presenta in fase di anamnesi.
Gli esami del sangue che vengono solitamente prescritti come controllo di routine sono: emocromo (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), glicemia (che misura la presenza di zucchero nel sangue), trigliceridi (grassi presenti nel sangue), colesterolo totale, colesterolo HDL (HDL sta per lipoproteine “ad alta densità” e si parla più comunemente di “colesterolo buono” che non si accumula nelle arterie), colesterolo LDL (LDL sta per lipoproteine “a bassa densità” e si parla più comunemente “colesterolo cattivo”, l’unico tipo di colesterolo pericoloso perché si accumula nelle arterie mettendoci a rischio di aterosclerosi); creatinina (che aiuta a capire la qualità della funzionalità renale, perché dovrebbe essere filtrata dai reni ed espulsa con le urine), e omocisteina (che se elevata indica che l’organismo non assume abbastanza vitamine B6 e B12 e acido folico per eliminarla, mettendoci a rischio di danni al sistema nervoso, cardiovascolare e alle ossa.
Poi, a seconda del sesso, dell’età, dell’esposizioni a infezioni particolare, o di condizioni particolari di salute, si possono aggiungere ulteriori analisi.
Dipende. Non costa allo stesso modo dappertutto, anche nelle strutture pubbliche. I costi variano da regione a regione. Le regioni prevedono un ticket fisso ntorno ai 40 euro per il “pacchetto base” di analisi, o addirittura l’esenzione per alcune tipologie di esame e per specifiche categorie di persone che soffrono di certe patologie. Parliamo dei bambini sotto i sei anni e degli anziani sopra i sessantacinque anni; di chi soffre di malattie croniche o rare, dei pazienti oncologici, delle donne in gravidanza a partire dalla settima settimana, e persone con invalidità riconosciuta.
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