Indice
Domande e Risposte
Cos’è la cardiologia e di cosa si occupa?
La cardiologia è la branca della medicina focalizzata sullo studio, la diagnosi e la cura delle
malattie cardiovascolari, ovvero dei disturbi che interessano il cuore e i vasi sanguigni. Una delle principali cause di mortalità soprattutto nei paesi in cui i controlli e i trattamenti sono meno efficaci.
Visite cardiologiche e screening sono essenziali
per prevenire il rischio cardiovascolare, dal momento che numerose patologie sono esenti di sintomi iniziali. I controlli frequenti consentono di evitare malattie con esiti importanti e persino mortali, come nel caso di infarto e collasso cardiocircolatorio.
Nell’arco della vita, il nostro
cuore batte circa un miliardo di volte, senza fermarsi mai, sin dal ventre materno. Grazie ai vasi sanguigni apporta ossigeno a tutti gli organi, garantendone la funzionalità, quindi, è importante fare i controlli per preservarlo dai fattori di rischio, alcuni dei quali sono legati alle nostre scelte di vita.
Alimentazione non corretta,
sedentarietà,
fumo, abuso di sostanze e di
alcol,
obesità sono cause di rischio per la salute cardiocircolatoria, insieme ad elementi non controllabili come età, genere,
stress e fattori ereditari.
Le principali patologie del sistema cardiovascolare
Cardiopatia ischemica: infarto, angina e CIC
La
cardiopatia ischemica, detta anche cardiopatia
coronarica o coronaropatia, è caratterizzata da un minor afflusso di
sangue al cuore dovuta all’ostruzione o al restringimento delle coronarie (arterie che irrorano il cuore).
Si tratta della causa della mortalità più diffusa nel nostro Paese, con il
28% dei decessi, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Include l’infarto, l’angina pectoris e la cardiopatia ischemica cronica.
- Infarto del miocardio (muscolo cardiaco), conosciuto anche come attacco cardiaco, è un evento acuto. Si manifesta con un improvviso dolore o fastidio al centro del petto e/o nel braccio sinistro, nelle spalle, nella schiena o nella mandibola. La persona che ne è colpita presenta anche difficoltà a respirare, un senso di stordimento, svenimento, pallore e/o sudore freddo improvviso. In genere nelle donne si ha più frequentemente mancanza di respiro, nausea, vomito e dolore alla schiena o alla mandibola. Soprattutto nelle donne il dolore al petto a volte non è forte e viene scambiato per indigestione;
- Angina pectoris: si presenta con un dolore al petto che può espandersi a braccio sinistro, collo, mandibola o schiena e si riduce a riposo. Pur non essendo mortale, l'A.P. è un campanello d'allarme per un possibile rischio di infarti o ictus, quindi è importantissimo contattare subito un medico;
- Cardiopatia ischemica cronica (CIC), detta anche angina stabile. In questo caso si ha una placca aterosclerotica (un accumulo di grasso) perenne in un’arteria, che provoca un minore afflusso sanguigno al cuore. Questo disturbo è comune negli anziani.
Accidenti cerebrovascolari: ictus, AIT e aneurismi cerebrali
Gli
accidenti cerebrovascolari sono disturbi causati dall'
ostruzione o dall'improvvisa
rottura di un vaso sanguigno all’interno del sistema cerebrale. Ne possono conseguire emorragia o interruzione locale della circolazione del sangue. Stando ai dati ISTAT, questi disturbi sono responsabili di circa il
9% dei decessi in Italia. Tali accidenti sono dovuti all'interruzione dell'apporto di sangue al cervello a causa di occlusioni (trombi) dovute a
ipertensione, diabete e iperlipidemia, abitudini scorrette. I principali fattori di rischio sono fumo, alcool, sedentarietà, diete ricche di grassi e sali. Si tratta dunque di fattori prevenibili. Altri fattori di rischio sono stress, fattori sociali ed ereditari.
- Gli ictus sono eventi acuti che si manifestano senza sintomi precedenti e possono avere effetti molto gravi. Si presentano con un’improvvisa debolezza o sensazione di torpore a viso, braccia o gambe, di solito da un solo lato del corpo; confusione, stordimento; difficoltà a vedere con uno dei due occhi; afasia (difficoltà nel comporre frasi di senso compiuto o di comprensione del linguaggio); perdita di equilibrio o coordinazione, capogiri; svenimento o perdita di conoscenza; forte dolore alla testa. Possono manifestarsi con una sintomatologia sintetizzata con FAST che comporta una deformazione unilaterale del volto o parte di esso -Face; l'incapacità di alzare le braccia e/o mantenerle sollevate - Arms; un blocco o difficoltà nel linguaggio Speech. Ovviamente è opportuno chiamare subito l'ambulanza;
- Gli attacchi ischemici transitori: (AIT o, in inglese, TIA) o mini ictus, sono ictus temporanei. Provocano sintomi simili a quelli degli ictus, come disturbo nella capacità di linguaggio e debolezza dei muscoli, ma il loro effetto dura da pochi minuti a poche ore, risolvendosi nell'arco di un giorno. Anche in questo caso è essenziale chiamare un medico per curare il paziente e prevenire un futuro ictus;
- Aneurisma cerebrale: dilatazione di una parte di arteria cerebrale provocata da traumi, malformazioni dei vasi sanguigni o disturbi vascolari, quali ipertensione e aterosclerosi (placche di lipidi che ostruiscono il passaggio del sangue nei vasi sanguigni). La rottura di un aneurisma, che si manifesta con sintomi simili a quelli degli ictus, oltre a fotofobia e epilessia, può portare anche a ictus e alla morte.
Altre malattie cardiovascolari comuni
- Claudicazione intermittente: disturbo provocato dall'occlusione e/o il restringimento delle arterie delle gambe, in genere presente negli anziani. Si manifesta con una serie di sintomi a carico degli arti inferiori: debolezza, perdita di peli, alterazione del colore (pallido, rosso o bluastro), unghie dalla crescita lenta, ferite sulla pelle che non si rimarginano. Negli uomini si può avere anche disfunzione erettile. In genere è indice di una malattia alle arterie periferiche che vedrà un peggioramento a meno di non seguire una serie di indicazioni e trattamenti, motivo per cui occorre consultare un medico;
- Insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco): condizione il cuore è indebolito: spesso non si avvertono sintomi inizialmente, poi con il tempo chi ne è colpito si sente debole e stanco, ha difficoltà a respirare (mostrando affanno sotto sforzo e a volte anche a riposo) e ha gli arti inferiori gonfi. Altri sintomi includono tosse, addome gonfio o indolenzito, mancanza di appetito, confusione, peggioramento della memoria. Può essere provocata dal cuore polmonare, una condizione in cui una parte del cuore è ingrossata a causa di ipertensione polmonare (alta pressione nei polmoni).Nel mondo l’insufficienza cardiaca colpisce oltre 23 milioni di persone e in Italia rappresenta la seconda causa di ricovero dopo il parto, con un tasso di ospedalizzazione pari a 4-5 giorni ogni 1.000 abitanti. La fascia di persone più colpita è quella tra i 75 e gli 85 anni. È una condizione che non può guarire, ma può essere trattata e gestita, migliorando la qualità di vita dei pazienti;
- Malformazioni congenite: deformità nella struttura cardiaca, presenti dalla nascita. Presenti in circa l'1% dei neonati, sono le anomalie congenite più comuni, e costituiscono la principale causa di mortalità infantile. Un esempio è la cardiomiopatia ipertrofica, in cui si ha un aumento dello spessore delle pareti cardiache. Sono dovute a fattori genetici o ambientali, come malattie che colpiscono la gestante (per esempio rosolia e lupus eritematoso sistemico) o all'abuso di sostanze che, se assunte dalla madre in gravidanza, comportano deformazioni nel feto. Essendo asintomatiche si possono diagnosticare solo attraverso una visita cardiologica, per questo è importante effettuare regolari controlli sin dall'infanzia e dalla pubertà;
- Endocardite: infiammazione del rivestimento del cuore, l'endocardio. Può essere infettiva o non. In entrambi i casi comporta gravi conseguenze, come: danni al cuore e ischemie. In caso di sintomi, è opportuno contattare subito un medico. Generalmente si manifesta con febbre, frequenza cardiaca accelerata, affaticamento, dolore agli arti; a volte: sudorazione e perdita di peso. Può causare coaguli, grumi di sangue che possono entrare in circolo determinando la formazione di piccole strie rosse sotto le unghie (dette emorragie subungueali) e piccole macchie rosse sulla pelle.
Persone a rischio di sviluppare l'endocardite batterica sono i tossicodipendenti che fanno uso di siringhe, gli immunodepressi, coloro a cui sono state impiantate valvole cardiache artificiali, coloro che presentano difetti cardiaci congeniti e le persone oltre i 60 anni di età, in particolare gli uomini. Un’altra causa di endocardite batterica è la febbre reumatica, che colpisce i bambini nei paesi in via di sviluppo, causando il 2% dei decessi da malattie cardiovascolari;
- Aritmie: disturbi che consistono nell’alterazione della frequenza cardiaca (numero di battiti al minuto) o del ritmo cardiaco;
- Tachicardia quando il cuore batte troppo velocemente; bradicardia se batte lentamente; fibrillazione atriale quando il ritmo è irregolare. Il sintomo principale dell’aritmia è la palpitazione, ovvero la percezione dei battiti cardiaci accentuati, come un martellio o un battito di ali. Esistono diversi tipi di aritmia; alcuni sono innocui, altri indicano episodi ischemici (ostruzione dei vasi sanguigni) in atto. Se si notano oltre 120 battiti al minuto; meno di 45 battiti al minuto, unitamente a familiarità o a uno o più di questi sintomi: stordimento, mancamento, dolore o pressione sul torace; è opportuno chiamare subito un medico. È consigliabile rivolgersi a uno specialista anche se non si rientra in questa casistica ma le palpitazioni continuano per più di un giorno;
- Cuore ingrossato (cardiomegalia): condizione in cui il cuore aumenta di dimensioni in modo temporaneo o permanente. Le cause sono molteplici, in genere legate a conseguenze di altre malattie cardiocircolatorie o relative ad altri organi come reni e tiroide. Fra i sintomi si possono riscontrare affaticamento, respiro affannoso, gonfiore agli arti inferiori e aritmie. Le conseguenze dipendono dalla causa che ha portato all’ingrossamento del cuore. Se se ne riscontrano i sintomi bisogna rivolgersi a un medico;
- Valvulopatie (malattie delle valvole cardiache): disturbi legati all'ispessimento delle quattro valvole che aiutano il sangue a fluire dentro e fuori dal cuore. Con l'età queste valvole si inspessiscono, tanto da causare problemi alla funzionalità cardiaca. Tali anomalie si individuano durante la visita cardiologica.
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Fattori di rischio e sintomi: quando fare la visita cardiologica
Controllare il cuore quando stiamo bene è il modo migliore per preservarlo. Una
visita cardiologica è essenziale prevenire eventuali problemi e verificare l'assenza di patologie. In generale, si consiglia di effettuare controlli con regolarità agli uomini dopo i 35 anni e alle donne dopo i 40, con una maggior frequenza in presenza dei seguenti fattori di rischio:
- Ipercolesterolemia (livelli di colesterolo alto, come si può verificare tramite esami del sangue);
- Pressione alta (ipertensione arteriosa);
- Obesità;
- Diabete;
- Depressione;
- Vita sedentaria e inattività (meno di 30 minuti di attività fisica al giorno), in particolare per i lungodegenti, allettati da settimane;
- Tabagismo di lunga data. Il fumo raddoppia la possibilità di comparsa di malattie cardiovascolari;
- Familiari con diagnosi di disturbi cardiovascolari.
Segnali per cui effettuare una visita cardiologica
Naturalmente bisogna recarsi dal medico, con più o meno urgenza, se si manifestano i
segni di un possibile disturbo cardiovascolare.
Nessun sintomo da solo suggerisce con certezza che vi sia una patologia al sistema cardiocircolatorio, ma alcuni segnali devono essere tenuti d’occhio. Fra di essi i più importanti sono:
- Forte stanchezza e affaticamento: l'astenia, condizione che impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane è patologica se immotivata. É un sintomo provocato da diverse patologie, tra cui anemia, depressione e disturbi del sonno. Se si presenta con respiro affannoso, debolezza e/o dolore ai muscoli, mal di testa, confusione, perdita della vista, nausea e/o vomito può indicare un problema cardiopatico;
- Dolore al petto: di ogni genere e natura. É un sintomo degno di nota soprattutto se accompagnato da: respiro affannoso, sudorazione, nausea e/o vomito, svenimento, stordimento, sensazione di battito cardiaco rapido e irregolare. Anche se breve è sempre da non sottovalutare;
- Mal di schiena, orecchio, collo, mascella, spalla, braccio o addome superiore. Dolori da non sottovalutare se accompagnati da: mancamento, respirazione affannosa, sudorazione, nausea e/o vomito oppure in soggetti che abbiano già avuto episodi di infarto;
- Difficoltà della vista o del linguaggio: sintomi di un possibile ictus;
- Respiro affannoso (dispnea): sintomo di una malattia respiratoria o di una cardiopatia. Le cause più comuni sono asma e polmonite, ma potrebbe derivare anche da insufficienza cardiaca o da carenza di globuli rossi;
- Stordimento o vertigini quando ci si alza in piedi. Quando si è seduti o stesi il sangue si accumula negli arti inferiori, così al passaggio alla posizione eretta non vi è un sufficiente apporto di sangue al cervello, il che provoca capogiri o confusione. Eventi relativamente normali, ma se frequente o in presenza di altri sintomi, quali svenimento, feci scure o contenenti sangue; perdita di equilibrio, difficoltà a camminare o a coordinare i movimenti, va preso in seria considerazione;
- Capogiri o mancamento: presincope e sincope, perdita di coscienza seguita da risveglio spontaneo, in genere derivano da un'insufficienza di flusso sanguigno al cervello. Grave se in compresenza di sintomi cardiaci (dolore al torace, palpitazioni o respiro affannoso); se provoca un trauma significativo (ad esempio se la persona batte la testa); se si presenta in una persona anziana. È preferibile accompagnare il paziente dal medico per aiutarlo a descrivere l'episodio;
- Gonfiore arti inferiori, il ristagno dei liquidi nei tessuti è comune negli anziani. Se si presenta in una solo o in parte di una gamba può dipendere da un coagulo di sangue che occlude una vena o a un'infezione cutanea. Grave quando insorge improvvisamente con forte dolore, respirazione affannosa e/o tosse con sangue nell'espettorato;
- Dolori e intorpidimento agli arti non dovuti a traumi o stress sono generalmente dovuti a coaguli di sangue in vene profonde, che possono avere conseguenze più o meno gravi. Se il dolore è a un arto superiore può essere un sintomo di un attacco cardiaco in corso, per cui è necessario chiamare un medico. La richiesta di soccorso deve essere immediata se il dolore è molto forte e improvviso, se l'arto è pallido, cianotico (blu), gonfio e/o freddo al contatto; se vi sono altri sintomi quali dolore al torace, sudorazione, respiro affannato, palpitazioni, confusione, collasso; se la persona ha di recente subito un intervento chirurgico, è allettata e/o ha un gesso a un arto inferiore;
- Cambiamento di colore della pelle di una parte del corpo: pallore del viso o cianosi (un colorito bluastro) di labbra o estremità indicano uno scarso apporto di sangue, una possibile conseguenza di una malattia cardiovascolare;
- Altri sintomi quali febbre, astenia, anoressia e una sensazione di malessere possono suggerire una cardiopatia in presenza di altri sintomi indicati precedentemente.
Visita cardiologica: come avviene e cosa aspettarsi
La visita cardiologica inizia dall’
anamnesi, una serie di domande grazie a cui il medico apprende elementi utili alla diagnosi. Il dottore s’informa sulla presenza di sintomi legati alle cardiopatie, sullo stile di vita, sull'uso di farmaci e sulla storia familiare cardiologica del paziente, ovvero sui disturbi inerenti il cuore o i vasi sanguigni dei suoi parenti. È necessario essere sinceri e pronti a modificare il proprio stile di vita.
A questa prima indagine conoscitiva segue l’
esame obbiettivo. Il cardiologo verificherà una serie di parametri utili alla diagnosi: pallore, umore, peso, segni di gonfiore negli arti inferiori. Grazie allo sfigmomanometro misurerà la pressione del paziente. Ponendo una mano sul torace della persona, il cardiologo potrà stabilire la
dimensione del cuore, verificando che non sia ingrossato. Palperà l’addome per individuare eventuali
ingrossamenti del fegato.
Verificherà poi lo
stato di vene e arterie tramite una serie di esami. Con
lo stetofonendoscopio (stetoscopio) ausculterà i
suoni polmonari, cardiaci e dei vasi sanguigni per identificare eventuali anomalie. Verificherà il
polso arterioso in diversi punti del corpo (polso, collo, incavo del gomito, ascella, inguine, ginocchio e piede). Con l'
oftalmoscopio (una sorta di torcia con lente di ingrandimento) illuminerà l'occhio per esaminare le vene e le arterie retiniche, gli unici vasi sanguigni che è possibile osservare direttamente.
A visita completa il medico prescriverà eventuali esami; trattamenti e/o modifiche allo stile di vita. In base alle problematiche eventualmente identificate dal cardiologo o dalla cardiologa potrebbe essere necessario effettuare uno o più dei seguenti esami.
Consulta le Strutture Sanitarie che effettuano una Visita cardiologica con ECG:
Dove effettuare una Visita cardiologica con ECG?
Esami cardiologici più comuni
Tra gli esami di routine del cuore, oltre ai test ematici per rilevare eventuali fattori di rischio si annoverano:
- Monitoraggio ambulatoriale continuo della pressione arteriosa: necessario quando i valori pressori variano eccessivamente il medico può prescrivere questo esame. Consiste in monitoraggio costante della pressione per 1 o 2 giorni tramite dispositivo indossabile. Il cardiologo valuterà poi eventuali esami e trattamenti da prescrivere;
- ECG (elettrocardiografia o elettrocardiogramma)esame che fornisce, tramite elettrodi, informazioni sulla funzionalità cardiaca e su eventuali ingrossamenti od ostruzioni. L’ECG dura circa 3 minuti, non comporta rischi e non richiede alcuna preparazione. Può essere effettuato a riposo o sotto sforzo;
- Elettrocardiografia (ECG) ambulatoriale continuo: esame che, grazie all'Holter, dispositivo indossabile, analizza le variazioni elettrocardiografiche imprevedibili, come le aritmie, per 1 o 2 giorni, mentre il soggetto è impegnato nelle attività quotidiane;
- Radiografia toracica: esame per valutare eventuali anomalie di cuore e dei vasi sanguigni del torace, primo step nella diagnosi di disturbi cardiologici. Le donne in gravidanza possono farlo con dovute precauzioni;
- Risonanza magnetica per immagini (RMI), di cuore o vasi sanguigni (angiografia mediante RM) efficace per per ottenere informazioni sulla loro struttura e funzionalità. Non può essere effettuato in presenza di dispositivi metallici, come pacemaker o placche;
- Scintigrafia con radionuclidi: tecnica che prevede un tracciante, ovvero l'iniezione di una piccola quantità di una sostanza radioattiva che, fluendo insieme al sangue, viene tracciata dalla gamma camera, un macchinario che ne recepisce la radioattività. La scintigrafia consente di verificare l'apporto di sangue ai tessuti, e quindi il funzionamento di cuore e vasi sanguigni. Nella scintigrafia miocardica (o cardiaca) si esamina la funzionalità dei vasi che irrorano il muscolo cardiaco. Si effettua secondo specifiche indicazioni;
- Ecografia del cuore: detta ultrasonografia o sonogramma, utilizza gli ultrasuoni che attraversano e si rifrangono in modo diverso a seconda dei tessuti, per analizzare la struttura del cuore;
- Ecocolordoppler: sfruttando l'effetto doppler, fornisce informazioni di tipo funzionale oltre che di tipo anatomico. Può essere effettuato in vari distretti, al torace (al cuore), al collo (dove si trovano le arterie che portano sangue al cervello: ecocolordoppler dei tronchi sovraortici) e agli arti (ecocolodoppler arterioso e/o venoso degli arti inferiori o superiori). Può evidenziare numerose anomalie, come occlusioni dei vasi. Non richiede preparazione se non il digiuno in caso di esame dell'area addominale;
- Prova sotto sforzo: test cardiovascolare svolto tramite ECG o scintigrafia, con l’ausilio del cicloergometro (una sorta di cyclette) o una pedana mobile. Il cardiologo o la cardiologa si accerterà che non vi siano controindicazioni all’esame, prendendo tutte le contromisure necessarie.
Esami cardiologici a domicilio
Nel caso in cui una persona non sia nelle condizioni di uscire di casa o debba essere controllato spesso può prenotare una visita cardiologica a domicilio. In questo modo si riduce lo stress derivante dagli spostamenti. Il cardiologo effettuerà la classica visita cardiologica ed eventualmente esami come ecografie ed ECG a domicilio.
Questi esami periodici richiedono un tempo breve e non necessitano preparazioni particolari. Sono indispensabili in caso di cardiopatie conclamate, nei pazienti reduci da eventi cardiaci e che abbiano subito interventi per ripristinare o salvaguardare la funzionalità cardiocircolatoria o per correggere difetti congeniti o acquisiti. É opportuno portare con sé le cartelle degli esami precedenti.
Esami cardiologici in gravidanza
Effettuare
esami cardiologici in gravidanza è consigliato sia per la madre sia per il feto.
Alcune
patologie cardiovascolari della gestante, infatti, possono compromettere l'esito della gravidanza e la vita stessa della donna. In particolare le
stenosi (restringimenti nelle aperture delle valvole cardiache) e l'
insufficienza cardiaca (compromessa funzionalità del cuore) sono molto pericolose, in quanto la gravidanza comporta un maggiore lavoro per il cuore, aggravandone eventuali disturbi.
Identificare con anticipo queste problematiche aiuta a prevenirne le complicanze. Le donne con
malformazioni cardiache congenite (anomalie nella struttura del cuore) in genere possono portare a termine la gravidanza con successo, ma il bambino potrà avere le stesse patologie e dunque è importante effettuare esami cardiaci per esserne consapevoli.
Controlli frequenti al cuore della gestante e del feto sono dunque consigliati in tutte le gravidanze, soprattutto se gemellari e/o se la madre:
- Ha già avuto altre gravidanze;
- Ha superato i 30 anni d'età;
- Fuma o beve molto;
- Ha una storia familiare di malattie cardiovascolari;
- Presenta preeclampsia (un aumento della pressione sanguigna tipico della gravidanza).
Gli esami del cuore più comuni in gravidanza sono:
- Ecografia: efficace per monitorare la salute cardiaca della puerpera e per ricavare informazioni sugli organi del feto. Se il medico lo ritiene necessario può prescrivere anche una ecografia interna alla vagina
- L'ecocardiografia sul feto: si esegue intorno alla ventesima settimana di gravidanza con cardiologi specializzati in cardiografia fetale e pediatrica. Come un normale ecocolordoppler, permette di analizzare la funzionalità dei vasi oltre che le strutture;
- L'ecocardiogramma fetale: efficace per identificare circa il 90% delle malformazioni cardiache congenite.
Gli unici esami che presentano controindicazioni in gravidanza sono quelli radiologici che, se non rinviabili, si potranno eseguire con le opportune precauzioni a tutela del feto.
Visita cardiologica pediatrica: bambini e neonati
La visita cardiologica è obbligatoria nei bambini e nei neonati che presentano malformazioni cardiache congenite anche lievi ma è consigliata a tutti i bambini sani.
Gli esami di accertamento per i bambini sono ECG, ecografie e prove da sforzo. In particolare, l'elettrocardiogramma (o ECG) è un esame raccomandato anche per lo screening di neonati.
L'ECG sui bambini e sui neonati si svolge come quello per gli adulti. Ma se agitati, tra i 6 mesi e i 3 anni si può effettuare in sedazione. Caso in cui è necessario il digiuno da almeno 2 ore.
L'importanza della prevenzione, la parola al Professor Francesco Fedele
Abbiamo approfondito con il
Professor Francesco Fedele, Emerito di Cardiologia all'Università Sapienza di Roma e Presidente Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari ( INRC), l'importanza della prevenzione a cominciare dalle visite cardiologiche.
Professore quando effettuare una visita cardiologica preventiva?
Sicuramente la prima visita cardiologica andrebbe fatta età infantile. Poi il pediatra durante la crescita prescriverà periodicamente visite cardiologiche al bambino. Con la pubertà, dopo i 14 anni è importante eseguire oltre alla visita cardiologica almeno un elettrocardiogramma, indipendentemente dall'attività sportiva praticata. Perché visita ed elettrocardiogramma sono essenziali per individuare eventuali anomalie puramente elettriche del cuore che potrebbero portare anche ad aritmie gravi e a morte cardiaca improvvisa. Si tratta di patologie che si osservano solo tramite elettrocardiogramma e che, se presenti, possono essere gestite per evitarne le gravi conseguenze.
Sono patologie silenti?
Per lo più sono asintomatiche o con sintomi che tendono ad essere ignorati dai ragazzi, come palpitazioni o brevi giramenti di testa durante una partita di pallone. Proprio per questo, come Presidente dell'INRC, ho proposto lo screening elettrocardiografico a tappeto sui ragazzi dai 14 anni in su. Essenziale per rilevare anomalie del tutto asintomatiche e quindi per salvare delle vite.
Quali sono gli esami cardiologici più comuni che dovrebbero fare tutti e con quale periodicità?
Per quanto riguarda gli adulti consiglierei un controllo annuale agli uomini dopo i 30-35 anni; alle donne dopo i 40. Oltre alla visita cardiologica ritengo essenziali: l'elettrocardiogramma e l'ecocardiogramma, che usando gli ultrasuoni, consente di vedere come sono le camere cardiache, come funzionano le valvole. Poi un elettrocardiogramma sotto sforzo, perché il cuore è come un motore e per valutarlo bisogna vederlo in movimento.
Che differenza c'è tra ECG e ecocardiogramma?
L'ECG registra l'attività elettrica puramente, invece, l'ecocardiogramma mostra la morfologia del cuore, le dimensioni; le camere cardiache; le valvole. Consentendo di verificarne le funzionalità sia la sistolica, quella di contrazione attiva, sia la diastolica, quella di rilasciamento. Permette di valutare se i flussi all'interno del cuore sono normali, quindi è un esame estremamente importante e tra l'altro ormai è diventato routinario.
I controlli preventivi possono evitare gravi complicazioni come l'ictus?
Certo, anche perché la cosa essenziale, che può monitorare anche il medico di famiglia, è attenzionare il profilo di rischio del paziente, diverso da persona a persona. Quando si parla di patologie cardiovascolari bisogna considerare una serie di fattori: a partire dall'età e dal genere; poi, la familiarità; i valori ematici, specialmente il colesterolo LDL; eventuale diabete o insulino-resistenza; ipertensione; sovrappeso; sedentarietà; abitudini come fumo e alcol. Tutto contribuisce alla creazione del profilo di rischio, all'aumentare del quale aumenterà la necessità e la frequenza dei controlli.
Insomma, diciamo che io consiglierei un check up cardiologico annuale. Mentre devo dire che ci sono fette di popolazione come le donne, molto attente alla prevenzione oncologica o ginecologica ma manchevoli su quella cardiologica. Anche perché, per quanto protette dagli estrogeni, le donne non sono immuni dal rischio cardiovascolare, soprattutto in presenza di fattori di rischio come una vita stressante, ipertensione, anche in gravidanza, insulino-resistenza.
Quanto contano gli aspetti psicologici nella salute cardiaca?
Gli aspetti psicologici contano su tutto, non solo sulla salute cardiaca. É chiaro che situazioni di disagio psichico aumenta la produzione di ormoni dello stress e delle proteine legate all'abnorme produzione di alcune sostanze, come i grassi che incidono negativamente sulla salute cardiovascolare, ma direi sulla salute in generale. Situazioni stressanti agiscono anche per esempio sulla nostra modulazione immunitaria, quindi sottolineerei l'importanza dell'unitarietà, del benessere psicofisico, mens sano in corpore sano.
Cosa aspettarsi da una visita cardiologica?
La visita cardiologica, soprattutto se integrata alla provo sotto sforzo, fornisce il bollino verde per l'attività fisica; in caso di patologia, grazie a ulteriori approfondimenti, ha un carattere salvavita. Anche perché con il Covid abbiamo capito che anche un banale periodo influenzale può provocare delle infezioni cardiache, modificando lo stato del cuore. Caso in cui una risonanza, prescritta durante un controllo di routine, può rivelare una miocardite, infezione al rivestimento del cuore o oltre infiammazioni a livello cardiaco.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Cosa fa un cardiologo?
É uno specialista nelle malattie cardiovascolari, ovvero i disturbi che interessano il cuore e i vasi sanguigni.
Quando è necessario rivolgersi a un cardiologo?
Periodicamente dopo i 35 anni per gli uomini e i 40 per le donne, urgentemente in presenza di sintomi o segni sospetti.
Cosa portare a una visita cardiologica?
I risultati degli esami precedenti.
Come funziona una visita cardiologica a domicilio?
Il cardiologo si presenta presso la casa di chi, per necessità, richiede questo servizio, eseguendo una classica visita cardiologica. Potrà anche effettuare esami come ecografie ed elettrocardiogrammi.
Quando è necessaria una visita cardiologica?
La visita cardiologica è necessaria per diagnosticare e curare malattie cardiache e dell'apparato cardiocircolatorio, come l'ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco, la cardiopatia ischemica. Oltre alla cardiomiopatia, le malattie delle valvole cardiache.
Come capire se il cuore non funziona bene?
Quando il cuore non lavora in modo adeguato e non riesce a pompare la quantità di sangue necessaria, questo determina una minore ossigenazione degli altri organi (cervello, polmoni, intestino, reni e i muscoli). Ecco perché fiato corto, dispnea, stanchezza e affanno sono tra i più comuni sintomi di sofferenza cardiaca.
Quali malattie si vedono con l'elettrocardiogramma?
Molti tipi di anomalie possono essere spesso osservati all'ECG, tra cui un attacco cardiaco (infarto miocardico) pregresso, un'alterazione del ritmo cardiaco (aritmia), un inadeguato afflusso di sangue e ossigeno al cuore (ischemia) ed un eccessivo ispessimento (ipertrofia) delle pareti muscolari del cuore.
Come si chiama l'esame del sangue per vedere se c'è un infarto in corso?
Essendo un test ad alta specificità per l'infarto del miocardio, le analisi della troponina è il primo esame che viene effettuato in pronto soccorso ad un paziente con sospetto di infarto. I protocolli di intervento prevedono che l'esame venga ripetuto anche nelle ore successive.