Rodiola: benefici, proprietà e usi della radice d’oro

Rodiola: benefici, proprietà e usi della radice d’oro

Indice

Domande e Risposte

Rodiola: com’è fatta la pianta, cenni storici e uso tradizionale

La rodiola (Rhodiola rosea L., sin. Sedum roseum (L.) Scop.), comunemente nota come “radice d’oro” o “radice artica”, in inglese roseroot, è una pianta succulenta perenne appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Cresce spontaneamente nelle regioni fredde e montuose dell’Europa (si ritrova su tutto l’arco alpino), dell’Asia e del Nord America, colonizzando terreni sabbiosi e aridi, spesso su scogliere costiere o nelle fessure rocciose. Le sue foglie carnose e i fiori di colore giallo acceso sono caratteristici delle piante adattate agli ambienti estremi, il rizoma e le radici sono le parti maggiormente utilizzate a scopo medicinale. Il nome botanico Rhodiola deriva dal greco rhodos (rosa), dato che la radice emana un delicato profumo di rosa.

L’uso tradizionale della rodiola risale a tempi antichi. Dioscoride, nel 77 d.C., documentò per primo le proprietà terapeutiche di questa pianta nella sua opera De Materia Medica. Le popolazioni siberiane la utilizzavano per aumentare la resistenza fisica e combattere la fatica durante i rigidi inverni. Similmente, i Vichinghi la consideravano un rimedio prezioso per incrementare forza e vitalità.

In Islanda era impiegata tradizionalmente per trattare mal di testa, problemi renali, diarrea e per favorire la crescita dei capelli. In Svezia era usata per curare lo scorbuto e come stimolante e astringente. Le popolazioni lapponi masticavano le radici durante lunghi viaggi per le loro proprietà stimolanti. In Russia, nella medicina popolare, la rodiola è raccomandata per la sua azione stimolante contro la fatica, per pazienti con stati astenici e per persone sane durante periodi di elevato sforzo mentale o fisico. La pianta è stata utilizzata per trattare problemi nervosi, nevrosi, disturbi nevrotici e psicopatie, oltre che per correggere gli effetti collaterali neurologici dei farmaci psicotropi e stabilizzare le remissioni nei pazienti schizofrenici. In Siberia è consuetudine regalare radici di rodiola alle coppie appena sposate come augurio di fertilità e longevità.

Dopo la metà del XX secolo, la ricerca scientifica russa ha definito la rodiola, al pari di ginseng ed eleuterococco, come un “adattogeno”, una categoria di sostanze naturali che aumenta in maniera aspecifica la resistenza dell’organismo agli stress di varia natura.

L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), nella monografia dedicata alla pianta, ne ha riconosciuto ufficialmente l’uso tradizionale per alleviare sintomi associati allo stress come affaticamento e debolezza. Nell’elenco del Ministero della salute sulla disciplina dell'impiego negli integratori alimentari di Sostanze e preparati vegetali, la radice di rodiola è indicata come “Tonico-adattogeno. Tonico (stanchezza fisica, mentale). Normale tono dell’umore”.

immagine che mostra i fiori della pianta di rodiola

Quali sono le sostanze attive contenute nella rodiola

Dalla droga di Rhodiola rosea, costituita dalla radice e dal rizoma raccolti in autunno da piante di almeno 3 anni di età, sono stati isolati circa 140 composti fitochimici. I costituenti principali sono rappresentati da fenilpropanoidi, indicati generalmente come “rosavine” (rosavina, rosarina e rosina), oltre ai derivati del feniletanolo salidroside (rhodioloside) e p-tirosolo. Rhodiola rosea è l'unica specie del suo genere che contiene rosavine, considerati, insieme al salidroside, i principi attivi responsabili dell'azione terapeutica della pianta: questi composti sono contenuti naturalmente nella droga in un rapporto di circa 3:1 e gli estratti titolati e standardizzati prevedono infatti un contenuto minimo del 3% di rosavine e dell’1% di salidroside. Altri componenti presenti nel fitocomplesso di rodiola includono olio essenziale; monoterpeni e derivati (rosiridrolo, rosiridina, rodiolosidi A-E); acidi fenolici (acido clorogenico, acido gallico); flavonoidi (rodionidina, rodalidina, rodalina); flavonolignani; proantocianidine; triterpeni (beta sitosterolo, daucosterolo); vitamine ed elementi minerali. La composizione fitochimica può variare in base a fattori geografici e ambientali, alle condizioni di crescita e raccolta, e al processo di estrazione.

A cosa serve la rodiola

La rodiola è considerata una pianta adattogena, capace di aumentare la resistenza dell'organismo allo stress di varia natura, sia fisico sia mentale. La ricerca scientifica ha dimostrato che i suoi estratti hanno attività anti-fatica, antidepressive, ansiolitiche, neuroprotettive, cardioprotettive e nootropiche, oltre a stimolare il sistema nervoso centrale.

I meccanismi d'azione coinvolgono la modulazione dei livelli di monoamine come serotonina, noradrenalina e dopamina, e dei peptidi oppioidi come le beta-endorfine. Studi preclinici hanno mostrato che rodiola inibisce gli enzimi catabolici COMT e MAO, aumentando i livelli cerebrali di serotonina e dopamina. Inoltre, sembra influenzare il trasporto dei neurotrasmettitori a livello cerebrale. Alcuni studi suggeriscono un'interazione con l'asse ipotalamo-ipofisario, con una maggiore produzione di ACTH, l’ormone che stimola la produzione di cortisolo. La rodiola aumenta anche la sintesi di ATP e creatina fosfato a livello muscolare, migliorando il trasporto di ossigeno nel sangue.

Gli studi clinici sulla rodiola, iniziati negli anni ’60 del secolo scorso, hanno indagato la sua efficacia in diverse condizioni fisiche, e i risultati ne hanno evidenziato le potenzialità. È importante comunque sottolineare che molti dei primi studi presentavano debolezze metodologiche, ma ricerche più recenti hanno fornito prove maggiormente solide rispetto ai suoi benefici.


Effetti sull'ansia

La rodiola è stata studiata per il suo potenziale effetto sulla riduzione dei sintomi d'ansia. Uno studio pilota ha coinvolto 10 soggetti con disturbo d'ansia generalizzata che hanno assunto 340 mg di un estratto di rodiola per 10 settimane, riportando una riduzione significativa dei punteggi sulla scala di valutazione dell'ansia di Hamilton, con effetti paragonabili a quelli osservati con l'uso di psicofarmaci. In un altro studio randomizzato in aperto su soggetti con ansia lieve, la somministrazione di 400 mg/die di un estratto commerciale di rodiola ha mostrato una significativa diminuzione dello stress e dell'ansia, accompagnata da un miglioramento dell'umore e una riduzione di emozioni negative come rabbia, confusione e depressione.


Effetti sull'affaticamento mentale e fisico

Gli studi clinici sull'affaticamento mentale hanno evidenziato risultati promettenti. Uno studio randomizzato e controllato con placebo su 56 medici sani, trattati con 170 mg/die di estratto SHR-5, ha mostrato un miglioramento generale dell'affaticamento mentale, misurato attraverso il Fatigue Index. In modo simile, uno studio controllato condotto su 40 studenti di medicina sani che assumevano 100 mg/die di estratto SHR-5 durante un periodo di stress esami, ha riportato miglioramenti significativi nella forma fisica, nelle funzioni neuromotorie, nelle prestazioni mentali e nel benessere generale. 

In un successivo studio in doppio cieco randomizzato e controllato, 161 cadetti sani sottoposti a stress correlato al lavoro hanno assunto dosaggi acuti di 370 mg o 555 mg di estratto SHR-5. Entrambi i gruppi trattati hanno mostrato un pronunciato effetto antifatica, senza differenze significative tra i due dosaggi.

Uno studio su larga scala ha coinvolto 330 pazienti con sindrome da burnout e affaticamento, trattati per 8 settimane con 288 mg di estratto SHR-5. I risultati hanno mostrato un calo continuo dei sintomi fino al 63%, con un'ottima tollerabilità del trattamento

In uno studio multicentrico più recente, 100 pazienti con sindrome da fatica cronica trattati con 200 mg di estratto commerciale di rodiola (WS® 1375) 2 volte al giorno per 8 settimane, hanno rilevato un miglioramento significativo dei sintomi già dalla prima settimana di trattamento. In un altro studio esplorativo multicentrico aperto, condotto su 118 pazienti con sintomi di burnout, la somministrazione giornaliera di 400 mg/die dello stesso estratto al giorno ha mostrato un effetto positivo generale sui sintomi del burnout.


Effetti sulla performance fisica

Una recente revisione sistematica ha indagato l’effetto dell’integrazione con rodiola sul danno muscolare e sulle prestazioni fisiche degli sportivi. Sono stati inclusi 13 studi clinici con 263 partecipanti (198 uomini e 65 donne tra i 18 e i 65 anni). In 2 studi l'integrazione di rodiola è stata acuta, in 5 prolungata e in 6 una combinazione di entrambi i metodi. I risultati sono stati eterogenei, con 11 studi che hanno mostrato alcuni effetti positivi, mentre 2 studi non hanno mostrato alcun effetto in variabili come la valutazione dello sforzo percepito, la frequenza cardiaca, la capacità antiossidante, il lattato ematico, la creatin chinasi o la proteina C-reattiva. L'integrazione acuta con rodiola ha mostrato un effetto positivo sulle prestazioni di resistenza e sulla valutazione dello sforzo percepita, mentre l'integrazione prolungata ha mostrato un effetto positivo sulle prestazioni dell'esercizio anaerobico, ma non sulle prestazioni dell'esercizio di resistenza. Inoltre, l'integrazione prolungata, potrebbe avere un impatto positivo sul danno muscolare durante l'esercizio. Gli autori hanno però riscontrato due limitazioni nella review: in primo luogo la differenza tra i protocolli di integrazione ed esercizio e, in secondo luogo, l'esistenza di un rischio di errori sistematici nella maggior parte degli studi inclusi.

Una review successiva ha incluso 16 studi clinici che hanno esplorato la potenziale ergogenicità di rodiola. Secondo gli autori gli studi indicano che l'integrazione acuta di rodiola (circa 200 mg di estratto contenente 1 % di salidroside e 3 % di rosavina, assunto 60 minuti prima dell'esercizio) può prolungare il tempo di esaurimento e migliorare le prestazioni delle prove a tempo in uomini e donne attivi in modo ricreativo, con benefici limitati documentati dell'integrazione cronica. Gli studi più recenti, che utilizzano dosi più elevate (da circa 1500 a 2400 mg di estratti di rodiola/die per 4-30 giorni) hanno dimostrato effetti ergogenici durante gli sprint su cicloergometri e l'allenamento di resistenza in adulti allenati e non allenati.

Tuttavia, la letteratura attuale non mostra in maniera univoca che rodiola sia un ergogenico. La variabilità nella dose e nella durata dell'integrazione, le concentrazioni di composti bioattivi, le caratteristiche dei partecipanti, i test di esercizio impiegati e il potere statistico possono in parte spiegare i risultati differenti nella letteratura esistente


Effetti sull’apparato riproduttivo

Diversi studi sugli animali hanno dimostrato l'effetto di rodiola sulla fertilità e sulla funzione sessuale. Questi studi preclinici hanno portato a un'indagine clinica sugli effetti dell'estratto di rodiola in donne con amenorrea. Un gruppo di 40 donne ha ricevuto 100 mg di estratto secco per via orale due volte al giorno per 14 giorni o 1 mL di estratto liquido per via intramuscolare per 10 giorni. In alcuni casi il trattamento è stato ripetuto 2-4 volte. Il ciclo mestruale è stato ripristinato in 25 donne, 11 delle quali sono rimaste incinte. In quelle con ciclo normale, la lunghezza della cavità uterina è aumentata da 5,5 cm a 7,0 cm. Un altro studio clinico, randomizzato e controllato con placebo, ha valutato l'efficacia di una combinazione di cimicifuga e rodiola in 220 donne con sintomi menopausali. Il trattamento combinato ha mostrato effetti significativamente superiori rispetto ai singoli componenti e al placebo, migliorando la qualità della vita, soprattutto negli ambiti fisico ed emotivo. Infine, uno studio su 35 uomini con disfunzione erettile e/o eiaculazione precoce trattati con 150-200 mg/giorno di estratto di rodiola per 3 mesi ha riportato miglioramenti significativi nella funzione sessuale, normalizzazione del liquido prostatico e aumento dei 17-chetosteroidi urinari nel 74% dei casi.


Effetti cardioprotettivi

Gli effetti cardioprotettivi della rodiola sono stati ampiamente studiati in studi preclinici e, tra gli altri, includono la prevenzione dei danni cardiaci indotti dallo stress, diminuzione dei livelli di catecolamine miocardiche e adenosina monofosfato ciclico (cAMP) e ridotto rilascio di catecolamine surrenali. Una revisione sistematica con meta-analisi, che ha incluso 13 studi randomizzati controllati (1672 partecipanti), ha valutato l'efficacia e la sicurezza di varie formulazioni di rodiola nel trattamento della cardiopatia ischemica. Nel complesso, i risultati hanno mostrato che l'efficacia delle formulazioni di rodiola era maggiore rispetto ad altri farmaci nei gruppi di controllo, con differenze statisticamente significative osservate sia nel miglioramento sintomatico che nel miglioramento dell’elettrocardiogramma.

Come e quando assumere la rodiola

La rodiola è disponibile in diverse forme di dosaggio, tra cui estratto secco titolato, estratto fluido e tintura madre. Gli estratti secchi titolati garantiscono l’apporto ottimale di sostanze biologicamente attive.

La monografia dell’EMA riporta l’utilizzo dell’estratto secco (DER 1.5-5:1) ottenuto con etanolo 67-70% v/v in dose giornaliera di 144-400 mg. In numerosi studi clinici è stato utilizzato l’estratto brevettato SHR-5 (DER 2,5-5:1 ottenuto da radice e rizoma estratti prima con etanolo 70% e successivamente con acqua), utilizzato per la realizzazione di vari prodotti in commercio e standardizzato in rosavina (3,6%), salidroside (1,6%) e p-tirosolo (<0,1%). 

I dosaggi degli estratti di rodiola utilizzati negli studi clinici variavano, in funzione delle condizioni trattate, da 200-400 mg/die in caso di stress e affaticamento mentale, 340-680 mg/die nella depressione lieve o moderata, fino a dosi elevati pari a 1500-2400 mg/die per incrementare la resistenza fisica e la performance sportiva.

Estratto fluido titolato (1:1): 10-30 gocce, diluite in acqua, due volte al giorno, preferibilmente prima di colazione e pranzo.

Tintura madre (T.M.) o estratto idroalcolico da pianta fresca (1:10 - etanolo 65°): 30-50 gocce, diluite in acqua, una o due volte al giorno, preferibilmente prima di colazione e pranzo.

Quali sono gli effetti collaterali e le interazioni con i farmaci?

La rodiola è generalmente considerata una pianta sicura e ben tollerata. Gli studi clinici non hanno evidenziato effetti collaterali significativi. Tuttavia, un sovradosaggio può causare agitazione o ipereccitazione, in tal caso è consigliabile ridurre la dose o interrompere l'assunzione. Si raccomanda di evitare l'assunzione serale perché potrebbe disturbare il sonno o causare sogni vividi in soggetti predisposti. Si consiglia cautela nei soggetti bipolari, in quanto la rodiola potrebbe indurre stati di eccitazione. È stata segnalata una possibile interazione con farmaci inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e con sostanze o farmaci eccitanti. A causa della mancanza di dati tossicologici, è sconsigliato l'uso in gravidanza e allattamento oltre che nei minori di 18 anni.

Conclusione

La rodiola è una delle piante adattogene più studiate, il suo uso è ben consolidato nei sistemi medicinali tradizionali dei paesi nordici, dell'Europa orientale e dell'Asia e possiede una comprovata efficacia nel migliorare la resistenza fisica e mentale, alleviare i sintomi dello stress, della depressione e supportare la salute generale. Sebbene i dati clinici siano promettenti, la variabilità nei dosaggi (da 100 mg a 2400 mg al giorno) e nella standardizzazione degli estratti, nei protocolli (acuti o cronici) e nelle caratteristiche dei partecipanti rende difficile trarre conclusioni definitive; sono perciò necessari ulteriori studi per definire meglio i meccanismi d'azione, le indicazioni terapeutiche specifiche e i protocolli ottimali di somministrazione. Rodiola è in ogni caso una risorsa preziosa nella moderna fitoterapia, combinando una lunga tradizione d'uso con le promettenti evidenze scientifiche.


 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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  • Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC) - EMA/HMPC/24177/2023 - European Union herbal monograph on Rhodiola rosea L., rhizoma et radix.

Domande e risposte

Quali sono i principali benefici della rodiola secondo la ricerca scientifica?

La rodiola è un adattogeno che migliora la resistenza allo stress fisico e mentale. Ha effetti anti-fatica, ansiolitici, antidepressivi e neuroprotettivi. Studi preclinici hanno dimostrato che agisce modulando i livelli di serotonina, dopamina e noradrenalina, migliorando il trasporto di ossigeno e la sintesi di ATP.

In quali forme di dosaggio si può assumere la rodiola e quali sono le dosi consigliate?

La rodiola è disponibile come estratto secco generalmente titolato in rosavine 3% e salidroside 1%. (la posologia consigliata varia in funzione del contenuto di estratto dei vari prodotti in commercio, generalmente capsule o compresse; l’EMA consiglia l’assunzione giornaliera di 144-400 mg di estratto di rodiola); estratto fluido (10-30 gocce, due volte al giorno) e tintura madre (30-50 gocce, una o due volte al giorno). È preferibile assumerla prima di colazione e pranzo.

La rodiola è efficace contro stress e affaticamento?

La rodiola ha dimostrato di alleviare i sintomi di stress, affaticamento mentale e fisico grazie alla sua azione adattogena; studi clinici hanno mostrato che migliora l’energia, la concentrazione e la resistenza allo stress.

Qual è l’efficacia della rodiola nel trattamento dell’ansia e della depressione?

Studi scientifici hanno dimostrato che la rodiola riduce i sintomi di ansia e depressione modulando neurotrasmettitori come serotonina e dopamina. È risultata efficace anche in combinazione con farmaci antidepressivi, con meno effetti collaterali.

Quali risultati si ottengono assumendo rodiola per migliorare le prestazioni fisiche?

Studi clinici hanno mostrato che l’assunzione di rodiola può migliorare la resistenza fisica, ridurre la percezione dello sforzo e mitigare il danno muscolare durante l’esercizio, soprattutto con integrazione prolungata.

Quali controindicazioni ed effetti indesiderati sono associabili alla rodiola?

La rodiola è generalmente sicura, ma può causare agitazione o sogni vividi e intensi in caso di sovradosaggio. È sconsigliata nei soggetti bipolari e in gravidanza o allattamento, oltre che nei minori di 18 anni. Si raccomanda cautela se si assumono farmaci eccitanti o ACE-inibitori.

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