Aggiornato il 17.08.2024
Ruscus aculeatus L., comunemente noto come rusco o pungitopo, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Asparagaceae. La pianta raggiunge altezze variabili tra i 30 e gli 80 centimetri e si trova diffusa specialmente in Europa e Medio Oriente. Una caratteristica distintiva del pungitopo sono le sue foglie, in realtà cladodi, ovvero estensioni piatte di rami che assumono la forma e la funzione delle foglie. I cladodi sono rigidi, di colore verde scuro, e terminano con una spina acuta.
Durante il medioevo vi era l’usanza di appendere rametti di pungitopo per proteggere le carni salate dall’attacco dei roditori, da qui il nome comune della pianta. In primavera, Ruscus aculeatus produce piccoli fiori verde-biancastri che, dopo l'impollinazione, si sviluppano in bacche rosse lucide, che maturano in autunno e rimangono sulla pianta per tutto l'inverno. Queste bacche sono molto apprezzate dagli uccelli, che nutrendosene contribuiscono alla dispersione dei semi. Il pungitopo preferisce luoghi ombreggiati o semi-ombreggiati, spesso si localizza al di sotto di altre piante, in prossimità di terreni umidi ma ben drenati. La sua capacità di tollerare bassi livelli di luce e la sua natura sempreverde lo rendono una scelta popolare per i giardini ombreggiati e per la copertura del suolo in aree difficili.
Inoltre, questa pianta è rinomata per le sue proprietà mediche e viene utilizzato da secoli nella medicina popolare e tradizionale. Anche Dioscoride consigliava l’impiego dei frutti di rusco per le loro proprietà diuretiche e aumentare il flusso mestruale.
Gli usi fitoterapici più recenti lo vedono impiegato per il trattamento dei disturbi di circolazione e per il trattamento delle emorroidi.
Le radici e i rizomi di Ruscus aculeatus costituiscono la droga di questa specie e contengono saponine a nucleo steroideo, principalmente ruscogenina e neoruscogenina, che sono considerate i principi attivi principali. Questi composti sono responsabili delle note proprietà antiedemigene, antinfiammatorie e venotoniche della pianta. Le saponine del rusco hanno mostrato anche di proteggere le cellule endoteliali vascolari da danni indotti dall'ipossia, incrementando la loro sopravvivenza fino al 60%. I flavonoidi presenti nel rusco contribuiscono alle sue proprietà antiossidanti, riducendo il danno ossidativo e migliorando la salute vascolare. Svolgono un ruolo importante anche nell'inibizione dell'aggregazione piastrinica, contribuendo ulteriormente alla protezione del sistema circolatorio. Altri costituenti minori includono fitosteroli (ad es. sitosterolo), benzofuramine (euparone) e acidi grassi.
L'efficacia clinica di Ruscus aculeatus è stata ampiamente esplorata attraverso studi che hanno messo in luce i suoi benefici in diversi ambiti clinici, in particolare nel trattamento dell'insufficienza venosa cronica e delle emorroidi. Un'ampia meta-analisi pubblicata nel 2003 che includeva studi randomizzati, controllati con placebo a confronto con controlli positivi, ha coinvolto oltre 10.000 pazienti trattati con una combinazione orale contenente Ruscus aculeatus (150 mg/capsula), esperidina metilcalcone (150 mg/capsula) e acido ascorbico (100 mg/capsula), per l'insufficienza venosa cronica. I risultati hanno confermato una significativa riduzione della gravità del dolore, crampi, pesantezza e parestesie rispetto al placebo, evidenziando così l'efficacia clinica del preparato in questa condizione. Lo stesso prodotto è stato oggetto di una meta-analisi più recente, nel 2017, e ha confermato l'efficacia sui sintomi venosi e l'edema. L’analisi dei 719 pazienti con insufficienza venosa cronica ha mostrato che la combinazione riduce efficacemente l'edema e migliora sintomi come dolore, pesantezza e gonfiore. Di seguito alcuni esempi degli studi coinvolti nelle revisioni.
In un primo studio clinico randomizzato del 1989, in doppio cieco e crossover, venti volontari sani hanno ricevuto una singola dose orale di quattro differenti trattamenti: 450 mg di estratto di Ruscus aculeatus, 450 mg di esperidina metilcalcone, una combinazione di entrambe le sostanze, o un placebo. Il confronto con il placebo ha evidenziato come la combinazione contenente l'estratto di rusco riducesse significativamente la capacità venosa, il volume di sangue nella gamba inferiore e il volume dei tessuti nel piede e nella caviglia. Questi risultati hanno evidenziato l'azione venotonica del preparato, rafforzando la sua utilità nel trattamento dell'insufficienza venosa. In un altro studio in doppio cieco e controllato con placebo del 1991 è stata investigata la capacità del preparato sulla stasi venosa in 25 pazienti affetti da insufficienza venosa cronica. I pazienti trattati con la combinazione contenente Ruscus aculeatus hanno mostrato un'attenuazione dell'aumento della viscosità plasmatica dopo stasi e miglioramenti nella deformabilità dei globuli rossi, rispetto al gruppo placebo.
Inoltre, anche l'applicazione topica di una crema contenente il 1,6% di estratto di rusco su volontari sani ha dimostrato di causare una costrizione della vena femorale, evidenziando una potenziale applicazione per il miglioramento della circolazione venosa e per il trattamento di condizioni come le varicosi correlate alla gravidanza.
Oltre all'insufficienza venosa, l'efficacia di Ruscus aculeatus è stata investigata anche nel trattamento delle emorroidi. L'efficacia è stata valutata attraverso studi osservazionali che hanno coinvolto più di 1.800 pazienti. I trattamenti topici con ruscogenina hanno mostrato miglioramenti significativi dei sintomi emorroidali, tra cui dolore, prurito e sanguinamento, confermando l'utilità del rusco anche in questa patologia. Questa azione benefica si attribuisce alle proprietà antinfiammatorie e venotoniche dell'estratto, che migliorano il tono venoso e riducono l'infiammazione locale.
Infine, è stata esplorata l'efficacia dell'estratto di Ruscus aculeatus anche nella retinopatia diabetica. Un trattamento orale per tre mesi, con 37,5 mg di un estratto metanolico, ha portato a un miglioramento nella funzione retinica in pazienti diabetici, con un aumento dell’acuità visiva seppur non statisticamente significativo. Questo studio suggerisce un possibile beneficio del rusco anche nel contesto delle complicanze microvascolari del diabete.
L’uso di rusco si basa su estratti secchi ottenuti dalla radice da assumere per via orale o per applicazione topica. Per il trattamento dei sintomi legati a disturbi della circolazione venosa, l'approccio tradizionale raccomanda l'assunzione orale. La posologia tipica suggerita per gli adulti è di una dose giornaliera corrispondente a circa 7-11 mg di ruscogenine totali, da assumersi una volta al giorno. Questa indicazione si basa su una lunga tradizione d'uso, con preparazioni che sono state commercializzate per decenni in vari paesi dell'Unione Europea.
Nel contesto del trattamento sintomatico delle emorroidi, si consiglia l'utilizzo di creme contenenti l'estratto secco di Ruscus aculeatus, applicate topicamente due volte al giorno. Questa modalità d'uso si basa soprattutto sulla tradizione francese, grazie a prodotti che hanno ottenuto l'autorizzazione alla commercializzazione per via del loro utilizzo storico.
Il rusco è generalmente ben tollerato, ma la sua sicurezza presenta alcuni punti di attenzione, soprattutto riguardo a possibili effetti collaterali e interazioni con altri farmaci. Diversi studi clinici e analisi della letteratura scientifica hanno evidenziato che la maggior parte delle persone tollera bene l'estratto di rusco, con una percentuale significativa di soggetti che non presenta effetti avversi. Tuttavia, sono stati riportati alcuni casi di reazioni allergiche, come eruzioni cutanee ed eczema, legate soprattutto all'applicazione topica dei prodotti che contengono questo estratto.
Si sono verificati anche disturbi gastrointestinali come nausea e diarrea, e in rari casi è stata segnalata la colite collagenosica dopo l'ingestione di prodotti a base di rusco. Un aspetto importante da considerare è l'interazione del rusco con certi farmaci: esso può agire in sinergia con farmaci α-agonisti e in antagonismo con i farmaci α-litici, influenzando l'efficacia del trattamento farmacologico prescritto per altre condizioni.
Per quanto riguarda l'uso durante la gravidanza e l'allattamento, la sicurezza di Ruscus aculeatus non è stata pienamente stabilita, e pertanto l'uso non è raccomandato in queste condizioni a causa della mancanza di dati conclusivi sulla sicurezza. Nonostante l'assenza di segnalazioni di effetti gravi da sovradosaggio, la prudenza è consigliata, specialmente nelle popolazioni vulnerabili o in chi è già sotto trattamento farmacologico. L'uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato per la mancanza di dati specifici.
La ricerca clinica ha fornito prove consistenti sul potenziale terapeutico di Ruscus aculeatus nei disturbi legati alla circolazione venosa. L'efficacia di questa pianta è supportata da numerosi studi che ne evidenziano le proprietà benefiche, grazie ai principi attivi come la ruscogenina e la neoruscogenina. Analogamente, l'uso topico di estratti di rusco ha mostrato risultati promettenti nel mitigare il disagio causato dalle emorroidi, riducendo l'infiammazione e il sanguinamento, benché le prove di efficacia siano meno solide in questo campo di applicazione. Inoltre, l’uso di rusco risulta ben tollerato dalla maggior parte degli utenti.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Sulla base degli studi disponibili, il rusco è stato usato senza evidenti effetti negativi per periodi fino a 12 settimane. Tuttavia, la sicurezza dell'uso a lungo termine non è stata completamente stabilita, e si raccomanda consultare un professionista sanitario per valutazioni periodiche durante trattamenti prolungati.
Non ci sono sufficienti dati sulla sicurezza dell'uso di Ruscus aculeatus durante la gravidanza o l'allattamento. Pertanto, l'uso in questi periodi è sconsigliato.
Gli effetti collaterali sono generalmente rari e possono includere disturbi gastrointestinali leggeri e reazioni allergiche cutanee. In caso di effetti indesiderati, è consigliabile interrompere l'uso e consultare un medico.
La dose tipicamente raccomandata per gli estratti secchi di Ruscus aculeatus è di 100-150 mg (corrispondente a circa 7-11 mg di ruscogenine totali) due volte al giorno. Tuttavia, la posologia può variare in base alla forma del prodotto e all'indicazione specifica, quindi è importante seguire le indicazioni del produttore o del professionista sanitario.
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