Melaleuca (Tea Tree): proprietà, usi, benefici e controindicazioni

Melaleuca (Tea Tree): proprietà, usi, benefici e controindicazioni

Indice

Domande e Risposte

Melaleuca: com’è fatta la pianta, cenni storici e uso tradizionale

La melaleuca (Melaleuca alternifolia, Maiden & Betche) è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, nativo delle regioni costiere dell’Australia meridionale. È comunemente conosciuta come “tea tree” o “albero del tè australiano” per via dell’uso tradizionale che ne facevano gli abitanti locali, che immergevano le foglie in acqua calda per ottenere una bevanda aromatica o un decotto dalle proprietà antisettiche.

Dal punto di vista botanico la pianta può raggiungere un’altezza variabile tra i 4 e i 7 metri. Ha un tronco sottile rivestito da una corteccia chiara, liscia o leggermente fibrosa, e presenta rami flessibili che sostengono foglie lanceolate, sottili e ricche di ghiandole oleifere. Le foglie, lineari o leggermente falciformi, hanno una lunghezza compresa tra 1 e 2,5 cm e sono disposte in modo alternato lungo il fusto. I fiori sbocciano in infiorescenze a spiga o a grappolo, di colore biancastro o crema, costituiti da numerosi stami sporgenti che conferiscono un aspetto piumoso. I frutti sono piccole capsule legnose, cilindriche o coniche, contenenti numerosi semi.

Nella medicina tradizionale australiana, le popolazioni aborigene si affidavano alle foglie di Melaleuca alternifolia per curare ferite e lesioni cutanee. Schiacciavano le foglie per favorire la fuoriuscita dell’olio essenziale, che veniva poi applicato localmente oppure inspirato per alleviare problemi respiratori. Si narra che i guerrieri si immergessero in laghi o corsi d’acqua ricchi di foglie cadute di melaleuca per curare le contusioni e prevenire infezioni.

Con la colonizzazione europea, i primi esploratori e medici notarono la capacità antisettica della pianta. Nel corso del Novecento, l’interesse per l’olio essenziale di melaleuca crebbe notevolmente, tanto che durante la Seconda Guerra Mondiale le truppe australiane avevano “bottigliette di tea tree oil” nel proprio kit di pronto soccorso. Il suo impiego si estese rapidamente in ambito domestico, per disinfettare piccoli tagli, punture d’insetto o come rimedio antifungino nel trattamento del piede d’atleta.

Oggi, la melaleuca è coltivata anche al di fuori del territorio australiano (in Sudafrica, Cina e altre regioni subtropicali) sebbene il cuore della produzione rimanga in Australia. L’olio essenziale, chiamato comunemente “tea tree oil”, è ampiamente reperibile in forma pura (anche al 100%) o in miscele cosmetiche e farmaceutiche, ed è al centro di numerose ricerche che ne confermano l’uso tradizionale in ambito cutaneo e in casi selezionati di infezioni.

Immagine che mostra l'olio di melaleuca

Quali sono le sostanze attive contenute nella melaleuca

Le parti della pianta che costituiscono la droga sono le foglie e i rametti terminali, da cui si estrae un olio essenziale ricco di terpeni (monoterpeni e sesquiterpeni) e alcoli terpenici. Il metodo di estrazione più comune è la distillazione in corrente di vapore, che consente di ottenere un olio limpido, di colore giallo pallido, caratterizzato da un odore intenso e pungente.

I principali costituenti fitochimici sono:

  • Terpinene-4-olo: è considerato il responsabile dell’attività antimicrobica e antinfiammatoria dell’olio di melaleuca. Molte farmacopee, tra cui la Farmacopea Europea (11.8), ne richiedono una concentrazione minima del 30%;
  • 1,8-cineolo (eucaliptolo): svolge un’attività balsamica e decongestionante, ma dev’essere presente entro certi limiti (massimo 15%) poiché può essere irritante o allergizzante;
  • Altri terpeni: come α-terpinene, γ-terpinene, α-pinene, limonene, aromadendrene e terpineolo. Nel complesso, l’olio essenziale di melaleuca può contenere fino a un centinaio di composti chimici, con concentrazioni che variano in base alla provenienza geografica e alle tecniche di coltivazione e distillazione.
L’azione principale di questi costituenti si realizza soprattutto a livello antimicrobico e antifungino. Ricerche in vitro mostrano come alcuni componenti dell’olio essenziale possano destabilizzare le membrane cellulari di batteri e funghi, inibendo la respirazione cellulare e favorendo la lisi o l’arresto della crescita di microrganismi patogeni.

A cosa serve la melaleuca

Da secoli l’olio essenziale di Melaleuca alternifolia è apprezzato per le sue proprietà antisettiche, antifungine, antibatteriche e, più recentemente, antivirali. Il suo principale impiego rimane quello cutaneo (topico), ma non mancano riferimenti al suo uso come coadiuvante in caso di affezioni del cavo orale.

Proprietà e indicazioni d’uso:
  • Attività antimicrobica: l’olio di melaleuca si è dimostrato efficace nel contrastare batteri Gram-positivi (Staphylococcus aureus, per esempio) e Gram-negativi, nonché funghi del genere Candida e Trichophyton, responsabili di infezioni come la candidosi e il piede d’atleta;
  • Azione antinfiammatoria: il terpinene-4-olo sembra modulare il rilascio di mediatori dell’infiammazione (citochine, istamina), contribuendo a ridurre l’edema e il prurito in irritazioni cutanee leggere;
  • Supporto in caso di acne: alcune ricerche confermano che formulazioni a base di tea tree oil possono migliorare l’aspetto delle lesioni acneiche, in particolare nelle forme di acne lieve o moderata, grazie alla capacità di inibire il batterio Cutibacterium acnes;
  • Piede d’atleta e infezioni fungine: tradizionalmente, l’olio viene applicato su zone colpite da tinea pedis (micosi ai piedi) o onicomicosi (infezione fungina delle unghie);
  • Cavo orale: l’olio essenziale di melaleuca, opportunamente diluito in gargarismi o sciacqui, è stato impiegato per ridurre infiammazioni gengivali e in alcuni casi di candidosi orale, anche se su quest’ultimo aspetto mancano studi clinici conclusivi;
  • Piccoli tagli, ustioni superficiali, punture di insetto: grazie alla combinazione di attività antibatterica e leggera azione antinfiammatoria, si suggerisce l’uso topico di prodotti a base di melaleuca per prevenire infezioni su piccole ferite o per lenire il prurito in caso di punture di zanzare o altri insetti.
Nel corso degli ultimi decenni, il crescente interesse per l’olio essenziale di Melaleuca alternifolia ha spinto ricercatori e clinici a studiarne più da vicino le possibili applicazioni terapeutiche. Sono stati avviati diversi studi clinici nel tentativo di confermare i benefici attribuiti alla melaleuca e di definirne l’uso con maggiore precisione. Qui di seguito, si riportano le principali indicazioni cliniche indagate, raggruppate per patologia e facendo riferimento alle sperimentazioni condotte fino a oggi.


Piccole ferite superficiali e punture di insetto

L’impiego topico dell’olio essenziale di melaleuca in preparazioni liquide (in percentuali dello 0,5-10%) o direttamente puro (pochi millilitri applicati su garza o cotton fioc) viene tradizionalmente suggerito per la disinfezione di piccole ferite e per il sollievo da punture di insetto.

In uno studio clinico, è stato valutato l’uso di melaleuca su un gruppo di pazienti con abrasioni cutanee di lieve entità. I soggetti hanno applicato per alcuni giorni una soluzione contenente circa il 5% di olio di melaleuca sulla parte lesa, confrontata con un veicolo inerte (placebo) su un altro gruppo di controllo. Sebbene i risultati non siano stati statisticamente superiori, il gruppo che utilizzava la melaleuca ha riferito una sensazione di minor prurito e un tempo di guarigione leggermente più rapido rispetto al placebo.

In un secondo studio clinico, una preparazione in gel con il 10% di olio essenziale è stata impiegata per trattare reazioni cutanee lievi dovute a punture di zanzara. Anche qui, i partecipanti hanno dichiarato una riduzione del bruciore e del prurito nell’arco di poche ore, con un minor ricorso a medicazioni successive.


Foruncoli e acne lieve

Un’area in cui l’olio di melaleuca ha suscitato particolare interesse è quella delle infezioni cutanee superficiali, come l’acne. L’uso di creme e unguenti contenenti attorno al 10% di olio di melaleuca è stato al centro di diverse ricerche.

In uno studio clinico, è stato valutato l’impiego di unguento a base di melaleuca (10%) su piccoli foruncoli localizzati. I pazienti, dopo un periodo di applicazione di una o due settimane, hanno evidenziato un miglioramento dell’aspetto della lesione, con un calo dell’infiammazione e una riduzione del dolore. Alcuni partecipanti hanno comunque riferito un leggero pizzicore all’atto dell’applicazione, in parte dovuto alla presenza dei terpeni.

Per quanto riguarda l’acne, le prove più solide derivano da studi in cui si è verificato il confronto tra un gel contenente un 5% di olio di melaleuca e altre creme comunemente impiegate contro l’acne lieve. In uno di questi lavori, condotto su pazienti con acne moderata, si è osservata una significativa diminuzione del numero di lesioni acneiche dopo 8 settimane di utilizzo costante. Un secondo studio clinico, svolto su adolescenti, ha riscontrato un miglioramento dell’indice di severità dell’acne (ASI, Acne Severity Index) già dopo 4 settimane, con risultati ancora più evidenti alla dodicesima settimana. Tali dati confermerebbero un’azione antimicrobica e antinfiammatoria dell’olio, in particolare nei confronti del batterio Cutibacterium acnes.


Piede d’atleta (tinea pedis) e infezioni fungine

Una delle ragioni per cui la melaleuca gode di popolarità è la sua potenziale efficacia sulle infezioni fungine, in particolare il “piede d’atleta” (tinea pedis). Secondo il Comitato dei Medicinali di Origine Vegetale (HMPC), l’uso di preparati contenenti dal 5% al 10% di olio di melaleuca è tradizionalmente approvato per il sollievo dal prurito e per ridurre l’irritazione in caso di infezioni micotiche lievi.

In uno studio clinico su pazienti affetti da piede d’atleta, i partecipanti hanno applicato un olio semisolido con melaleuca (10%) per 4 settimane. I ricercatori hanno rilevato una diminuzione del prurito e della desquamazione nella maggioranza dei pazienti. In un secondo studio clinico, si è valutata una soluzione acquosa in cui venivano disciolti circa 0,2-0,3 mL di olio in acqua calda per ammollo dei piedi per 5-10 minuti al giorno. Anche qui, i partecipanti hanno riportato un miglioramento dei sintomi, benché il tasso di eradicazione completa del fungo richieda tempi maggiori e, in casi resistenti, un’eventuale integrazione con antifungini convenzionali.


Infiammazioni lievi del cavo orale

L’uso di melaleuca nella salute del cavo orale, pur rimanendo un ambito di interesse relativamente recente, trova sostegno nelle ricerche che ne evidenziano l’azione antimicrobica e antinfiammatoria. Alcuni collutori e gargarismi a base di olio di melaleuca (con concentrazioni variabili tra lo 0,2% e lo 0,34%, e talvolta fino all’1,5%) sono stati sperimentati per ridurre quadri irritativi della mucosa orale.

In uno studio clinico, è stato valutato l’uso di un collutorio con una soluzione allo 0,2% di melaleuca in pazienti con gengivite lieve. Dopo 2-3 settimane di utilizzo, si è osservata una diminuzione del gonfiore gengivale e del sanguinamento, paragonabile a quello di un collutorio standard a base di clorexidina allo 0,12%. Tuttavia, alcuni soggetti hanno riferito un gusto sgradevole e un lieve fastidio durante il risciacquo.

In un secondo studio clinico, in cui i soggetti presentavano piccole aree ulcerative nel cavo orale (es. afte o irritazioni localizzate), l’impiego di uno sciacquo diluito (circa 0,33 mL in 100 mL d’acqua, più volte al giorno) ha fornito un temporaneo sollievo dal dolore e una lieve accelerazione della cicatrizzazione. I risultati, benché preliminari, confermano un possibile ruolo lenitivo e disinfettante della melaleuca in questa sede.

Al di là delle ricerche specifiche, la letteratura riporta anche singoli casi clinici e lavori sperimentali in cui la melaleuca si è rivelata di supporto in situazioni di candidosi orale resistente ad alcuni farmaci, sebbene in questi casi la documentazione appaia meno consolidata e siano necessarie sperimentazioni più rigorose.

Come e quando assumere la melaleuca

L’impiego principale dell’olio essenziale di Melaleuca alternifolia avviene attraverso applicazioni esterne sulla pelle o risciacqui nel cavo orale, di norma dopo un’adeguata diluizione, poiché se utilizzato puro può risultare irritante. Sul mercato esistono diversi tipi di formulazioni, che spaziano dall’olio essenziale puro (fino al 100%) a miscele più blande presenti in creme, gel, shampoo e prodotti per l’igiene orale.

Quando si opta per l’olio essenziale puro, è preferibile usarlo con prudenza: in genere, si consiglia di diluirne alcune gocce in un olio vettore, come quello di mandorle o di jojoba, così da ridurre il rischio di irritazioni, soprattutto se si applica su pelli sensibili o in corrispondenza di piccole lesioni. Le soluzioni pronte all’uso, come creme e gel a base di melaleuca, spesso contengono concentrazioni tra il 5% e il 10%, formulate per combattere l’acne o piccole infezioni fungine. In caso di problemi più marcati, come onicomicosi (infezioni fungine delle unghie), è possibile trovare preparati con percentuali più alte (25-30%).

Nel contesto dell’igiene orale, alcuni collutori o soluzioni prevedono concentrazioni di melaleuca che variano dallo 0,2% all’1,5% (talvolta fino al 2,5%). Queste preparazioni, se usate correttamente per un periodo limitato (solitamente non oltre i 5 giorni consecutivi senza parere medico), possono contribuire a ridurre la carica batterica e l’infiammazione delle gengive. È fondamentale non ingerire tali soluzioni e sospendere il trattamento in caso di irritazioni persistenti.

Per affrontare condizioni frequenti come il piede d’atleta o le infezioni cutanee superficiali, si ricorre spesso ad applicazioni locali da eseguire una o più volte al giorno in base alle indicazioni del produttore. Di solito, il trattamento dura diverse settimane, proseguendo anche oltre la scomparsa visibile dei sintomi per evitare recidive. Nel caso dell’acne, l’utilizzo di gel o lozioni contenenti un 5% di olio di melaleuca, applicati al mattino e alla sera, può dare benefici evidenti dopo un mese, con un miglioramento più marcato a 8-12 settimane. Alcune persone scelgono di provare risciacqui orali per lievi infiammazioni gengivali, diluendo una quantità minima di olio (0,17-0,33 mL in circa 100 mL d’acqua), da utilizzare più volte al giorno per un periodo di tempo limitato.

In ogni situazione, è buona norma seguire attentamente le istruzioni riportate sulla confezione e, se i disturbi non migliorano o addirittura peggiorano, consultare un medico. È altresì estremamente pericoloso ingerire l’olio di melaleuca: la letteratura segnala effetti depressivi sul sistema nervoso centrale che possono portare al coma e alla morte anche dopo pochi millilitri di prodotto ingerito.

Quali sono le controindicazioni, gli effetti collaterali e le interazioni con i farmaci?

L’olio essenziale di Melaleuca alternifolia è generalmente ritenuto sicuro se impiegato a concentrazioni e modalità di applicazione adeguate (topiche o per risciacqui senza ingestione). Tuttavia, esistono alcune circostanze in cui occorre un’attenzione particolare. Non essendoci dati consolidati sull’uso nei bambini di età inferiore ai 12 anni, si tende a limitarne l’impiego agli adulti e agli adolescenti, onde evitare reazioni imprevedibili. Inoltre, non è raccomandato l’uso orale (ovvero l’ingestione dell’olio) né quello inalatorio, né si dovrebbero applicare prodotti a base di melaleuca su ustioni estese o in prossimità di occhi e orecchie. Anche in gravidanza e allattamento si preferisce la cautela, poiché mancano studi esaustivi che ne attestino la sicurezza in queste delicate fasi.

Sul piano degli effetti indesiderati, le problematiche più comuni sono di natura cutanea. Applicare l’olio puro o ad alta concentrazione su pelli sensibili può provocare una reazione locale che si manifesta con bruciore, prurito, arrossamento e, più raramente, una vera e propria reazione allergica. L’eventuale dermatite da contatto può verificarsi sia in persone predisposte sia in casi in cui l’olio si sia ossidato per errata conservazione. Se per errore si ingeriscono piccole quantità di olio di melaleuca, si possono sviluppare sintomi come sonnolenza, debolezza muscolare o confusione, che in genere rientrano spontaneamente nel giro di uno o due giorni, ma anche modeste quantità possono indurre sintomi di tossicità severe (specie per i soggetti con piccola corporatura come i bambini), è quindi sempre consigliato rivolgersi immediatamente a un centro antiveleni o un pronto soccorso in caso di ingestione.

Non risultano note interazioni dirette con farmaci specifici, ma è sensato consultare un medico o un farmacista quando si stanno già usando altre creme terapeutiche o se si soffre di patologie cutanee particolari. In caso di dubbio, l’approccio più sicuro è sempre quello di verificare l’opportunità di integrare la melaleuca nel proprio regime di cure, tenendo conto di possibili sinergie o di rischi di sensibilizzazione.

Conclusione

La melaleuca, o tea tree, rappresenta un’importante pianta medicinale originaria dell’Australia, da cui si estrae un olio essenziale dalle note proprietà antisettiche, antimicotiche e antinfiammatorie. L’impiego tradizionale, consolidato da numerose evidenze precliniche, ne sottolinea l’efficacia in caso di infezioni cutanee superficiali, piede d’atleta, acne lieve o moderata, punture di insetti e irritazioni localizzate.

Gli studi clinici hanno iniziato a confermare i benefici dell’olio essenziale di melaleuca, soprattutto per l’attività antimicrobica su diversi agenti patogeni (batteri, funghi e, in minor misura, virus), e per l’effetto lenitivo sulle infiammazioni della pelle e del cavo orale. Nonostante gli ottimi riscontri, la ricerca clinica, seppur crescente, rimane ancora limitata: ulteriori trial di buona qualità potrebbero definire meglio i protocolli di utilizzo, le concentrazioni ottimali e i tempi di trattamento.

Sul piano pratico, la melaleuca andrebbe usata con prudenza, rispettando le indicazioni di sicurezza e tenendo conto dei possibili rischi di irritazione e allergie. In generale, è un rimedio versatile e di interesse fitoterapico, in grado di offrire un supporto efficace per diverse problematiche cutanee, integrando le terapie convenzionali o fungendo da alternativa in casi selezionati.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A. Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi. Piccin, 2020;
  • EMA/HMPC/320932/2012 - Assessment report on Melaleuca alternifolia (Maiden and Betch) Cheel, M. linariifolia Smith, M. dissitiflora F. Mueller and/or other species of Melaleuca, aetheroleum;
  • Carson CF, Hammer KA, Riley TV. Melaleuca alternifolia (Tea Tree) oil: a review of antimicrobial and other medicinal properties. Clin Microbiol Rev. 2006 Jan;19(1):50-62. doi: 10.1128/CMR.19.1.50-62.2006;
  • Hammer KA. Treatment of acne with tea tree oil (melaleuca) products: a review of efficacy, tolerability and potential modes of action. Int J Antimicrob Agents. 2015 Feb;45(2):106-10. doi: 10.1016/j.ijantimicag.2014.10.011;
  • Kairey L, Agnew T, Bowles EJ, Barkla BJ, Wardle J, Lauche R. Efficacy and safety of Melaleuca alternifolia (tea tree) oil for human health-A systematic review of randomized controlled trials. Front Pharmacol. 2023 Mar 24;14:1116077. doi: 10.3389/fphar.2023.1116077;
  • Casarin M, Pazinatto J, Santos RCV, Zanatta FB. Melaleuca alternifolia and its application against dental plaque and periodontal diseases: A systematic review. Phytother Res. 2018 Feb;32(2):230-242. doi: 10.1002/ptr.5974.

Domande e risposte

L’olio di melaleuca può curare le micosi delle unghie?

Può essere di aiuto nel contrasto a molte infezioni fungine (tra cui onicomicosi), specialmente quando applicato in concentrazioni elevate (25-30%) e in modo costante. Tuttavia, l’efficacia dipende dalla profondità e dalla gravità dell’infezione, e spesso occorre il parere del medico se la micosi risulta particolarmente resistente o avanzata.

In caso di acne, come posso usare l’olio essenziale di melaleuca?

Molti prodotti a base di melaleuca (creme, gel) contengono il 5% di olio essenziale e vanno applicati quotidianamente, preferibilmente 1-2 volte al giorno, su pelle detersa e asciutta. Iniziare sempre con una piccola area di prova per escludere possibili irritazioni.

Posso utilizzare olio di melaleuca puro sul viso?

L’applicazione diretta dell’olio puro può essere irritante. È consigliabile diluirlo in un olio vettore (come l’olio di jojoba o di mandorle dolci) o utilizzare prodotti già formulati a una concentrazione sicura. Inoltre, è opportuno evitare contatto con gli occhi e le mucose.

La melaleuca è utile anche per i capelli?

Sì, è presente in molti shampoo antimicotici e antiforfora. Grazie alla sua azione antibatterica e antifungina, può aiutare a mantenere il cuoio capelluto in condizioni ottimali, riducendo eventuali irritazioni o pruriti. Tuttavia, è essenziale evitare un uso eccessivo che potrebbe seccare la cute.

Come si conserva correttamente l’olio di melaleuca?

L’olio di melaleuca va conservato in un flacone di vetro scuro, al riparo da luce e calore, con il tappo ben chiuso. L’ossidazione dell’olio può aumentare il rischio di allergie e ridurre l’efficacia.

Le informazioni presenti in Micuro hanno scopo divulgativo e informativo. Non costituiscono in alcun modo un mezzo di autodiagnosi e automedicazione. Per qualsiasi dubbio sull'uso di un farmaco, rivolgersi al proprio medico.

La riproduzione o l’utilizzazione dei contenuti pubblicati su Micuro è strettamente riservata. Il riutilizzo del materiale su riviste, giornali, radiodiffusione o generica messa a disposizione al pubblico viene concesso solo previa esplicita richiesta e autorizzazione obbligatoria.